Valerio Scanu ribatte a Tony Effe a La volta buona: “Quello che pensavo”

Scanu critica Tony Effe e l'autotune, il rapper replica. A "La volta buona" si riaccende la polemica tra talento, tecnica e nuove tendenze musicali

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 17 Marzo 2025 16:51

Tra Valerio Scanu e Tony Effe è scoppiata una polemica che sta animando il dibattito musicale degli ultimi giorni. Tutto è partito da un’uscita tagliente di Scanu, che, ospite su Radio Due, ha espresso la sua opinione senza troppi filtri. Il tema era il San Marino Song Contest 2025 e il confronto con Sanremo. “Rappresentare San Marino con un brano che dice tutta l’Italia è la stessa cosa di chi va a Sanremo e non sa cantare. Il più emblematico? Tony Effe. Neanche l’autotune è riuscito a intonarlo”.

Un commento che, prevedibilmente, ha fatto rumore, aprendo un fronte di discussione che ha coinvolto non solo i diretti interessati, ma anche il pubblico e gli addetti ai lavori. Oggi, a La volta buona con Caterina Balivo, la questione è tornata sotto i riflettori con nuove riflessioni e reazioni. Si è parlato dell’uso (e abuso) dell’autotune, della differenza tra tecnica e personalità, e soprattutto del diritto di un artista di esprimere giudizi senza doverne pagare pegno.

Il lapsus di Scanu: “Non sa cant… è diversamente intonato”

La risposta del rapper romano non si è fatta attendere. Raggiunto da Valerio Staffelli per la consegna del tapiro, Tony Effe ha replicato: “Io lavoro tutti i giorni, a differenza di Valerio. Sono passati quindici anni da quando ha vinto Sanremo, cerchiamo di evolverci”. E da lì la polemica si è infiammata.

Ospite a La Volta Buona, Valerio Scanu ha chiarito la sua posizione con il suo solito tono diretto: “Non l’ho attaccato, mi hanno chiesto chi ha stonato a Sanremo e il primo nome che mi è venuto in mente è stato il suo. Non mi pare di aver detto un’eresia”.

Ma è stato un momento in particolare a catturare l’attenzione del pubblico: mentre cercava di spiegarsi meglio, si è impantanato nelle parole con un lapsus che suona quasi rivelatorio: “Non sa cant… è diversamente intonato”. Una correzione goffa, forse persino involontaria, ma che comunque non è passata inosservata per niente.

Valerio Scanu, però, non ha fatto un passo indietro, anzi ha rilanciato: “Non voglio sminuire nessuno, ma ho sempre scelto di dire ciò che penso. Dice di lavorare tutti i giorni? Va bene, ci sta”.

Scanu e l’autotune: “Se aiuta, va bene. Se maschera, no”

Valerio Scanu ha voluto mettere i puntini sulle “i” anche riguardo all’ormai onnipresente autotune. “Non ho nulla contro il suo utilizzo, purché non sia un’ancora di salvezza per chi non sa cantare. Olly lo usa come effetto e infatti ha dimostrato di saper cantare anche senza. Ma quando viene usato per mascherare l’intonazione inesistente, è un altro discorso”. Un’affermazione che non solo ribadisce il concetto di autenticità artistica, ma che apre anche un fronte più ampio sulla deriva del panorama musicale contemporaneo, sempre più orientato alla manipolazione digitale della voce.

A La Volta Buona si è discusso anche di questo: esiste ancora il valore della performance vocale pura? Oggi sembra quasi che l’autotune sia diventato un filtro di Instagram applicato alle corde vocali, un ritocco che può essere artistico o semplicemente un trucco per celare le falle. “Io sono a favore della tecnologia, ma quando è usata per enfatizzare un suono, non per camuffare le lacune”, ha sottolineato Scanu, facendo intendere che il vero banco di prova per un cantante è sempre il palco, microfono acceso e senza reti di sicurezza.

Intanto, il botta e risposta con Tony Effe sembra tutt’altro che chiuso. Il rapper continua a difendere la sua posizione, rivendicando una modernità che non ha bisogno di rispettare vecchie regole. E Scanu? Non accenna a fare marcia indietro. Il sipario si chiuderà qui o assisteremo a un nuovo atto di questa faida musicale?