Il diavolo veste Prada è uno di quei film che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop, non solo per la trama avvincente e le interpretazioni memorabili, ma anche per il suo sguardo ironico e acuto sul mondo della moda. Uscito nel 2006 e basato sul romanzo di Lauren Weisberger, il film racconta la storia di Andy Sachs, una giovane aspirante giornalista che si trova catapultata nel caotico e spietato universo di una delle riviste di moda più prestigiose al mondo.
Dietro le quinte di questo classico moderno ci sono numerose curiosità e aneddoti: scelte inaspettate ai casting ai dettagli sui costumi, ecco alcune curiosità che forse non sapevi su Il diavolo veste Prada.
Indice
Meryl Streep poteva non essere Miranda
Pensando a un film iconico come Il diavolo veste Prada e impossibile immaginare il personaggio Miranda Priestly con un volto diverso da quello di Meryl Streep. In realtà, il ruolo della potente regina della moda non è stato subito attribuito all’attrice di Mammamia.
La prima scelta della produzione era infatti Glenn Close, l’attrice statunitense indimenticabile per le sue interpretazioni da cattiva come quella ne La carica dei 101. Stanca di interpretare ruoli da antagonista, la Close scelse di rifiutare la parte.
Anche Meryl Streep non accettò immediatamente di immedesimarsi in Miranda Priestly: nonostante fosse fan del progetto, l’attrice era titubante per via di una questione economica. La produzione decise quindi di raddoppiare il suo stipendio, rendendola così Miranda Priestly.
Una scelta vincente, considerando il meraviglioso lavoro portato avanti dall’attrice: per interpretare al meglio il personaggio che nel libro è ispirato ad Anna Wintour, Meryl Streep ha deciso di rimanere distaccata sul set, in modo da rendere ancora più credibile il suo ruolo. Il primo giorno di set, nell’incontrare Anne Hathaway, Meryl disse: “Credo che tu sia perfetta per il ruolo. Sono molto felice di lavorare con te. Questa è l’ultima cosa carina che ti dirò”.
“Il diavolo veste Prada”, curiosità sul film
Il costo dei costumi
Per rendere credibile un film incentrato sul regno della moda, il budget utilizzato per i vestiti della pellicola è arrivato a 1 milione di dollari. Un guardaroba curato dalla costumista Patricia Field, che ha saputo creare look iconici di stilisti intramontabili ispirandosi alle copertine e alle passerelle più amate. A fine delle riprese, Meryl Streep ha poi scelto di donare gli abiti da lei indossati organizzando un’asta di beneficenza.
I sacrifici di Anne Hathaway
Per interpretare il personaggio di Andy, Anne Hathaway dovette lavorare parecchio. L’attrice, che non fu la prima scelta della produzione per interpretare quel ruolo, dovette ingrassare di qualche chilo per immedesimarsi meglio nella Andy della prima parte del film.
Una condizione fisica che ha poi dovuto modificare dimagrando durante le riprese per poter proseguire con la storia della protagonista che ben conosciamo.
Emily Blunt rende l’assistente britannica
L’assistente di Miranda, Emily, è un personaggio ispirato a una persona reale che in passato è stata assistente di Anna Wintour. Il personaggio, che nel film è stato impersonato da Emily Blunt, doveva essere americano: l’attrice è però riuscita a convincere la produzione a farla restare britannica e ha improvvisato molte delle sue battute più iconiche.
Lauren Weisberger appare nel film
Lauren Weisberger, l’autrice del libro da cui è tratto il film, ha scelto di comparire, seppur per pochi secondi, all’interno de Il diavolo veste Prada. La scrittrice è infatti la tata delle due figlie gemelle di Miranda e, nel film, la si può intravedere mentre legge il manoscritto di Harry Potter alle piccole.
“Il diavolo veste Prada” avrà un sequel
Secondo alcune indiscrezioni, la Disney starebbe lavorando a un secondo capitolo de Il diavolo veste Prada. La trama dovrebbe essere incentrata su un momento non troppo facile per la Priestly: la casa di produzione non ha ancora annunciato nulla di ufficiale, e non è ancora chiaro se rivedremo il cast al completo.