Per la nazionale italiana quella di ieri, 23 marzo, non è stata una bella serata. Gli azzurri, in corsa per la qualifica agli Europei, sono stati sconfitti 2-1 dai rivali inglesi e, prima del fischio iniziale, sono stati costretti ad ascoltare una versione diciamo poco ortodossa del loro inno.
A cantare l’inno di Mameli allo Stadio Maradona di Napoli, proprio per fare un omaggio alla città, sono stati due cantanti napoletani: Gigi D’Alessio e Clementino. Il duo si è esibito in una rivisitazione del tradizionale inno nazionale che ha lasciato di stucco, e non in senso positivo, tifosi e spettatori.
L’inno di Mameli di Gigi D’Alessio e Clementino
Da qualche tempo la UEFA sta cercando di emulare lo sport in stile Stati Uniti, associando agli eventi sportivi sfarzosi momenti di intrattenimento. Così, ad aprire la partita di qualificazione agli Europei che ha visto sfidarsi Italia-Inghilterra, a cantare i tradizionali inni nazionali sono stati chiamati 3 idoli del pop contemporaneo.
La nazionale italiana di calcio tornava a Napoli dopo quasi 10 anni e, per l’occasione, la città si è preparata al meglio: 40mila gli spettatori, innumerabili le luci e 2 dei migliori cantanti locali. È stato lo stesso presidente del Napoli Aurelio De Laurentis a convocare Gigi D’Alessio e Clementino e chissà se, col senno di poi, non si sia pentito della sua scelta.
I due artisti non si sono infatti limitati a cantare l’inno di Mameli, ma ne hanno portato una loro personale rivisitazione, ben più ritmata dell’originale, quasi un brano dance, con qualche accenno alla classica tarantella campana. “Ma che è ‘sta cafonata”, “forse la peggiore performance televisiva di sempre” sono stati i più carini tra i commenti postati sul web.
A essere contestata anche la scelta di esibirsi sulla base di una melodie preregistrata, che ha messo nostalgia dei vecchi tempi agli ascoltatori: “Non era meglio quando a suonare l’inno era la banda?” Al momento, i due interpreti non hanno rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo e si sono limitati ad ascoltare le critiche in silenzio.
La gaffe della cantante inglese
Se ritmo e melodia possono esser stati forieri di aspre critiche, per lo meno Gigi D’Alessio e Clementino, le parole dell’inno di Mameli le hanno azzeccate tutte. Lo stesso non si può dire di Ellynora, artista romana di origini napoletane che, nel 2018, aveva provato a entrare nella scuola di Amici di Maria De Filippi, per poi partecipare quest’anno a Una voce per San Marino, il Festival canoro del principato.
Forse un’esperienza troppo acerba per riuscire a gestire la difficoltà di cantare di fronte a uno stadio pieno, in diretta internazionale, di fronte ai tifosi inglesi che, si sa, non sono certo noti per gentilezza e buone maniere. Forse per l’emozione, Ellynora si è mossa impacciata sul campo verde e non è riuscita a superare alcuni problemi tecnici registratesi durante l’esibizione.
La cosa peggiore, però, che ha generato una raffica incessante, caotica e severa di fischi da parte degli ultrà britannici è stato il cantare “God save the Queen” e non, come da dovere dopo l’incoronazione di Carlo, “God Save the King”.