Gerry Scotti, Mediaset si prende tutto: torna anche Chi vuol essere milionario

Dopo il successo de "La Ruota della Fortuna", Gerry Scotti riporta in prima serata uno dei suoi programmi cult: ecco quando

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Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

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Domenica 7 dicembre segna un ritorno che profuma di sfida, ma anche di investitura: Gerry Scotti torna in prima serata su Canale5 con un titolo che ha fatto la storia della televisione mondiale. Chi vuol essere milionario? si rinnova e diventa Chi vuol essere milionario – Il Torneo, un’edizione inedita a livello internazionale che rimette in gioco i concorrenti e lo stesso meccanismo del quiz più famoso del Pianeta.

Gerry Scotti ancora in prima serata

Un passaggio tutt’altro che casuale, soprattutto dopo il successo della nuova versione de La Ruota della Fortuna, che ha riportato Scotti al centro del prime time televisivo. E questa nuova avventura sembra quasi una risposta del conduttore al network che lo ha visto crescere in decenni di collaborazione: una sfida giocata tutta sulla forza dell’esperienza e sul desiderio di rinnovare un format senza tradirne lo spirito, proprio quello che ne ha assicurato il successo per lungo tempo e in molteplici collocazioni di palinsesto.

Del resto, se c’è qualcuno che può farlo, è proprio lui. Gerry Scotti è il volto italiano del game show sin dalla sua prima edizione del 2000 e, non a caso, il suo nome è finito nel Guinness World Records per il maggior numero di puntate presentate nel mondo. Un primato che testimonia l’innegabile longevità professionale ma anche una sintonia rara con un tipo di televisione che chiede rigore ed empatia, quella che il conduttore pavese ha sempre mostrato nei decenni di conduzione, nei quali si è pure più volte emozionato.

Come funziona il nuovo format

Il format – creato da Sony Pictures Television e prodotto in Italia da Fremantle – ha mutato l’aspetto dei quiz televisivi fin dal debutto inglese del 1998, conquistando 131 Paesi e ispirando nel 2008 persino il film premio Oscar The Millionaire. L’espressione “È la tua risposta definitiva, l’accendiamo?” è ormai entrata nel linguaggio comune, diventando simbolo di una tensione emotiva che pochi altri programmi sono riusciti a generare.

Questa versione a torneo, però, porta con sé una vera rottura rispetto al passato. A cambiare è innanzitutto il ritmo: il fattore tempo obbliga i concorrenti a rispondere in soli 15 secondi alle 15 domande della fase di qualificazione. Non basta più essere preparati, serve lucidità, velocità e una certa inclinazione a gestire la pressione. Al termine di questa prima manche, soltanto i migliori tre – con un quarto come riserva – avranno accesso alla scalata finale.

Ed è qui che il gioco si fa davvero interessante. Nella seconda parte, i tre finalisti affrontano la celebre corsa al milione, questa volta composta da 10 domande, partendo da un primo livello da 10000 euro fino al traguardo del milione. La scelta del livello di sicurezza introduce una strategia nuova per un torneo: stabilire quando “ancorarsi” può determinare il destino di una puntata intera. Rimangono i tre aiuti classici – 50:50Chiedi al Tuo Esperto e Switch – ma la loro gestione, in un contesto competitivo, prende un valore ancora più tattico.

Prodotto da RTI con Fremantle Italia, Chi vuol essere milionario – Il Torneo arriva in un momento delicatissimo per la programmazione Mediaset e riafferma una certezza: quando Gerry Scotti si siede alla guida di un quiz, la prima serata cambia inevitabilmente volto.

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