Annullato concerto a Ladispoli, Emis Killa: “Questa non è forse violenza?”

Il concerto di Capodanno a Ladispoli è stato ufficialmente annullato per "una canzone sessista" ed Emis Killa non ha perso tempo per dire la sua su Instagram

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Nicoletta Fersini

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Emis Killa avrebbe dovuto essere uno dei protagonisti del Capodanno di Ladispoli, ma così non sarà. Il sindaco della città in provincia di Roma ha annunciato nelle scorse ore che l’artista non si esibirà, cancellando la sua presenza per “ristabilire un clima di serenità” in seguito alla polemica su uno dei testi del rapper, accusato di veicolare un messaggio sbagliato a proposito della violenza sulle donne. Ed Emis Killa, ovviamente, non è rimasto a guardare.

Emis Killa su Instagram dopo le polemiche sulla violenza di genere

“In moltissimi mi avete scritto e lo state facendo anche in questo momento. Ebbene sì. Il concerto di Capodanno a Ladispoli è stato ufficialmente annullato“. Con queste parole esordisce Emis Killa nelle lunghe storie che ha condiviso su Instagram dopo aver appreso la decisione del sindaco Alessandro Grando. Si dice “sconcertato”, “né triste, né arrabbiato” ma certamente parecchio deluso perché dal suo punto di vista si tratta dell’ennesima incomprensione relativa alla sua arte, che continuamente miete delle vittime tra i suoi colleghi.

“Non comprendo davvero come nel 2023 ci sia apertura mentale per quasi tutto, propensione ad aggiornare la propria modalità di pensiero sulla maggior parte delle cose, ma non verso l’arte. Quello che è successo a me è successo ad altri miei colleghi, più volte, magari per cause diverse, ma spinte sempre dalla stessa chiusura”, continua per poi soffermarsi su due punti a suo dire essenziali, rivolti direttamente ai responsabili della vicenda.

In primo luogo, l’attacco diretto al suo brano 3 messaggi in segreteria, la “canzone da voi incriminata” di cui dopo la polemica “mezza Italia sta parlando”, spingendo anche chi non la conosceva ad ascoltarla per la prima volta. “Se davvero pensate che quel testo sia un problema, la soluzione era forse metterci una lente di ingrandimento sopra?”, si chiede il rapper. Il secondo punto è, però, quello centrale di tutta la questione.

Emis Killa parla di dinamiche già viste e vissute in prima persona e si chiede “questa non è forse violenza?”, concependo la parola nel senso più ampio: “Da delle menti così attente mi aspetto ci sia cognizione di tale parole e non ci si fermi alla becera comprensione della sola violenza in senso fisico. Alzare la voce è violenza. Bullizzare è violenza. Escludere è violenza. Tra le cause più combattute negli ultimi anni ci sono le ingiustizie dovute alle differenze di genere sul lavoro. Non permettermi di fare il mio lavoro non è forse la stessa cosa? Non mi pare si stia facendo un passo in avanti. E non mi pare ci sia inclusività nell’agire così”.

Perché il sindaco di Ladispoli ha annullato il concerto di Emis Killa

Emis Killa ha voluto dire la sua a proposito della vicenda che lo ha coinvolto in prima persona, in una visione che legge tra le righe di quella canzone “incriminata” sul femminicidio la volontà di rendere protagonista un uomo dal comportamento violento, romanzando una situazione che di romantico ha ben poco. Per il rapper non è la semplice difesa della propria arte, ma un modo per dare uno “spunto di riflessione e non un input per alimentare ulteriori polemiche” su un genere musicale che “ha salvato e salva tutt’ora molte vite, la mia inclusa”.

Le parole del rapper giungono poche ore dopo l’annuncio ufficiale del sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando, che ha spiegato con un post sui social le ragioni che lo hanno spinto a prendere questa decisione: “La mia amministrazione è sempre stata attenta al tema della violenza di genere, sostenendo tutte le iniziative possibili per contrastare questo fenomeno, collaborando con le Forze dell’ordine e supportando le donne vittime di violenza e i minori coinvolti”, si legge su Facebook.

Grando si è detto comprensivo nei confronti di chi ha scatenato le perplessità in merito alla canzone, ma anche in quelli dello stesso Emis Killa che già anni fa “ha chiarito la sua posizione, ricordando che la canzone è un mettersi dal punto di vista dell’aggressore per raccontare fatti che, purtroppo, accadano nella vita reale”. Ma alla fine la polemica ha avuto la meglio e per “ristabilire un clima di serenità” l’amministrazione comunale ha deciso “di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre”.