Chi l’ha visto?, di cosa si è parlato ieri sera: Matacena, 12mila euro per il falso certificato di nozze

Una puntata intensa di Chi l'ha visto? quella andata in onda il 2 ottobre, con al centro ancora una volta il caso di Amedeo Matacena e un'importante testimonianza

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Scomparse inspiegabili, casi ancora irrisolti e anche un omicidio. Questi i temi principali della nuova puntata di Chi l’ha visto? andata in onda la sera del 2 ottobre, come sempre in prima serata su Rai 3. Federica Sciarelli ha raccontato ai telespettatori le storie del momento, a cominciare da Mara Favro sulla cui scomparsa le indagini sono giunte a una svolta. E ancora la fuga dei fratellini Biagio e Domenico con l’intervista esclusiva al padre che ha ammesso di sapere dove si trovano i ragazzi e, tra gli altri, anche il caso di Amedeo Matacena, imprenditore ed ex deputato di Forza Italia trovato senza vita con la madre che non sarebbe mai stato sposato con la sua ultima compagna, Maria Pia Tropepi.

Caso Matacena, novità sul falso certificato di nozze

C’era grande attesa per questa nuova puntata di Chi l’ha visto? specialmente per un caso tra i più discussi degli ultimi anni, quello della morte di Amedeo Matacena, l’imprenditore ed ex deputato di Forza Italia che è stato trovato senza vita a Dubai, insieme alla madre. Sulla carta a ucciderlo nel 2022 è stato un attacco cardiaco, di fatto però continuano ad aleggiare i sospetti sulla compagna Maria Pia Tropepi. Compagna che non sarebbe mai stata sua moglie, come da lei documentato presentandosi al Consolato per chiedere che l’uomo venisse cremato.

Chi l’ha visto? è riuscito a mettersi in contatto direttamente con l’uomo che avrebbe fatto da ponte tra la donna e delle non precisate persone in Kenya, che avrebbero creato ad hoc il certificato di matrimonio mussulmano. Al telefono l’uomo è stato chiaro e alla domanda della giornalista sulla possibilità di procurarsi un nuovo documento dello stesso tipo ha risposto: “Devo sentire le persone che mi hanno aiutato in Kenya e capire se possono farlo o no”. Poi la cifra assurda: “Era più o meno, non ricordo con precisione, (…) erano 12mila euro, credo che ci siamo messi d’accordo per quella cifra”.

Svolta nelle indagini su Mara Favro

È tornato ai microfoni di Chi l’ha visto? il datore di lavoro di Mara Favro, la donna di 51 anni scomparsa a Val di Susa, in provincia di Torino, nel mese di marzo. L’uomo di nome Vincenzo Milione detto Luca, finito nel registro degli indagati, ha raccontato ancora una volta di come la sua vita sia stata sconvolta da questo terribile caso: “Mi sento perseguitato, ogni giorno che passa è sempre peggio, perché qualsiasi cosa faccio ho i bastoni tra le ruote. Sto cercando di aprire un locale e le ditte che ho contattato per dei preventivi per etica si sono rifiutate. (…) La cosa che mi dispiace di più è che ho perso la mia famiglia”.

Finito in carcere e poi scarcerato, Luca ha smontato l’ipotesi che sulla macchia rossa visibile nell’ultimo selfie inviato dalla donna dal suo cellulare, ribadendo ancora una volta di aver visto la signora Favro salire sulla Punto rossa prestata a Cosimo Esposito, pizzaiolo del locale. C’è stata, però, una svolta nelle indagini: nell’auto non sono state trovate tracce di DNA della scomparsa, bensì di un altro ignoto. Sembra che Mara Favro non sia mai salita a bordo.

Biagio e Domenico in fuga, il papà sa dove si trovano

Toccante il racconto del caso di Biagio e Domenico, i due fratelli di 16 e 14 anni fuggiti dalla comunità di Casoria in cui erano ospitati. Due bravi ragazzi, come hanno ribadito le persone del luogo, che ormai li conoscevano da tempo.

Biagio e Domenico in un video hanno espresso la volontà di non tornare più in comunità, di voler stare con il proprio padre che oggi, dopo aver risolto i suoi problemi e aver scontato la pena per un reato non reso noto, vive in Germania insieme alla nuova moglie, una donna che lo ha reso felice e lo ha aiutato a risollevarsi.

Proprio l’uomo ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni ai microfoni di Chi l’ha visto?, che in esclusiva ha raccolto la sua importante testimonianza: sa dove si trovano i figli, ma non vuole rivelarlo. “Non sono scomparsi, i ragazzi stanno bene, stanno in un posto che non dirò. Vi voglio dire solo che i miei figli non li farò uscire, io voglio solo il loro bene, voglio che crescano normalmente. Io ho fatto degli errori 7 anni fa e sto cercando di rimediare, non voglio mettermi contro le istituzioni. Voglio solo il bene loro”, ha spiegato.

E ancora la richiesta di aiuto da parte delle stesse istituzioni, per potersi riunire ai ragazzi facendo sì che smettano di vivere da latitanti: “Sto cercando aiuto ma nessuno mi viene incontro per farmi capire cosa devo fare. Io vivo in Germania, lavoro lì, sono sposato e dopo tre giorni dalla loro scomparsa mi hanno contattato lì. Ho visto che stanno bene e sono felici, vogliono solo stare con me e io non so come fare”.

Simone Casini, i genitori non credono al suicidio

È grazie a Chi l’ha visto? e alle indagini condotte dal programma, con l’aiuto del pubblico e delle segnalazioni, se si è riusciti a risalire all’identità di “Enrichetta”, la donna della quale si era innamorato Simone Casini. Il camionista mesi fa è stato trovato senza vita nel senese ed è a quel punto che dai social è emersa una verità assurda: aveva una relazione con la presunta fidanzata ormai da otto anni circa.

Ma “Enrichetta” non esiste. O meglio, Chi l’ha visto? ha scoperto la sua vera identità: una donna della provincia di Napoli completamente diversa dalle immagini di modelle giovani e bionde che incollava nei fotomontaggi di cui le bacheche virtuali di Casini erano piene.

Per la donna è stato aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, per la mamma e il papà di Simone invece ci sarebbe tutt’altro. Casini non sarebbe, infatti, l’unico uomo a essere stato raggirato dalla stessa e a rendere tutto ancor più intricato è la presenza di altri profili fake, che avrebbero “fatto di tutto per distruggerlo”. I genitori del camionista sono certi che si tratti della sua ex fidanzata e di alcuni suoi parenti, persone che vivono a due passi dalla loro casa.

Mentre è ancora giallo sulla scomparsa del secondo telefono di Simone Casini, nel quale potrebbero esserci prove utilissime alle indagini, l’avvocato Enrico Valentini ha richiesto la riesumazione del corpo. Per la famiglia Casini l’ipotesi del suicidio è inaccettabile e vuole trovare risposte.