Ogni domenica sera, Che Tempo Che Fa è un appuntamento imperdibile, un viaggio tra cultura, spettacolo e momenti di pura magia televisiva. La puntata del 9 marzo non ha fatto eccezione: grandi ospiti, racconti intensi, qualche battuta fulminante e, naturalmente, look che non sono passati inosservati. Un mosaico perfetto di emozioni e ironia, in cui ogni protagonista ha lasciato il proprio segno.
Pupi Avati e l’amore che non ha età. Voto: 7
Con la calma e la profondità che lo contraddistinguono, Pupi Avati è entrato in studio come un signore d’altri tempi, portando con sé il peso elegante della sua carriera e delle sue memorie.
Seduto accanto a Fabio Fazio, ha raccontato L’orto americano, il suo nuovo film, ma soprattutto ha parlato della magia del cinema: “Ti fa vivere storie che nella realtà non potresti mai vivere”.
E poi il momento più dolce, quello che nessuno si aspettava: Fazio cita una sua frase, “Dopo 60 anni di matrimonio mi sono rinnamorato di mia moglie”, e lui, con la saggezza di chi ha vissuto l’amore fino in fondo, risponde con ironia: “Lei mi ha sposato per sfinimento”. Un attimo di pura verità, quella che solo i grandi narratori sanno restituire.
Achille Lauro e il fascino della trasgressione. Voto: 9
Quando Achille Lauro entra in studio, l’atmosfera cambia. C’è qualcosa di magnetico in lui, un carisma che non ha bisogno di troppe parole.
Reduce da una performance carica di significati, parla del suo rapporto con Sanremo, il palco che lo ha consacrato agli occhi del grande pubblico.
Ricorda il primo festival che ha visto in tv, quello con Anna Oxa, quando aveva solo nove anni e Fabio Fazio era presentatore, e lancia una battuta che sa di autoironia: “Pensa tra 20 anni quando i ragazzi mi ricorderanno con la tutina”.
Il riferimento alla sua celebre tutina color carne è immediato, così come la risata che ne segue. Poi racconta del legame speciale con Elodie, sottolineando quante cose abbiano in comune. Un Achille Lauro più riflessivo, ma sempre avvolto da quell’aura da artista senza tempo.
Ornella Vanoni, diva eterna: l’abito di pizzo. Voto: 10
Se c’è una persona capace di rubare la scena senza sforzo, quella è Ornella Vanoni. Avvolta in un sofisticato abito azzurro in pizzo, con un copricapo velato nero che le copre il volto, la cantante incanta come solo lei sa fare.
Un look studiato, ma mai ostentato, un omaggio ad Achille Lauro che aveva indossato un accessorio simile a Sanremo. Si parla di moda, di musica e del suo rapporto con il cantante, fino a quando il discorso scivola su una foto di un tempo, in cui Ornella posa nuda con un gatto a coprirle il seno.
Ornella, con il suo solito candore, osserva: “Quel gatto è morto”. Risate generali, compresa quella della cantante, che con la sua ironia spiazzante chiude con un commento al vetriolo: “Con l’aria che tira, spero di morire presto”. Una frase che suona come una provocazione, ma che in realtà è l’ennesima dimostrazione del suo spirito indomabile.
Sabrina Ferilli e la bellezza del cinema. Voto: 8
Sabrina Ferilli arriva, da remoto, con l’energia e la classe che la contraddistinguono, pronta a raccontare La città proibita, il nuovo film di Gabriele Mainetti.
Parla con entusiasmo del progetto, del regista che ammira profondamente e di questa storia d’amore intensa e inaspettata. “Il film inizia quasi come una produzione hollywoodiana, poi diventa un ritratto di Roma come non l’avete mai vista”, racconta Fazio, lasciando tutti con il desiderio di saperne di più.
Luciana Littizzetto e il ritorno più atteso. Voto: 9
L’accoglienza è da brividi: tutto lo studio in piedi per applaudire il ritorno di Luciana Littizzetto dopo la pancreatite.
È un momento intenso, di quelli che fanno bene al cuore. Ma Luciana, fedele al suo stile, non si lascia travolgere dalla commozione e parte subito con una battuta.
Il primo scambio con Sabrina Ferilli è esilarante: “Ao! Che te sei magnata?”, le aveva scritto l’attrice appena saputa la notizia del ricovero. E Luciana, sorridendo, confessa che quel messaggio le ha strappato una risata in un momento difficile.
Poi si fa seria, e nel giorno dopo l’8 marzo dedica un pensiero a tutte le donne, quelle che hanno lottato in silenzio, quelle che hanno reso possibile il presente: “Siamo qui grazie alle nostre mamme, alle nostre nonne, alle donne normali che hanno costruito pezzo dopo pezzo un futuro migliore”. Un ritorno che profuma di affetto, di gratitudine e di quella capacità unica di trasformare ogni storia in un racconto indimenticabile.
Gaia e Carlos: talento, danza e collaborazioni internazionali
Tra i momenti più sorprendenti della serata, c’è stato anche l’incontro tra Gaia e Carlos Diaz Gandia, un binomio di talento e passione che ha conquistato il pubblico. Carlos ha parlato con grande ammirazione di Gaia, definendola “un’artista meravigliosa, sia nel canto che nelle movenze da ballerina”. Un riconoscimento importante da parte di un coreografo che ha lasciato il segno nel panorama internazionale.
Il loro percorso insieme è iniziato con Sesso e Samba, ma già prima Carlos aveva lavorato in Italia con Mahmood, firmando la coreografia di Tuta Gold.
Un artista dolcissimo e di un talento straordinario, che ha saputo fondere la danza con la musica in un connubio perfetto. Oltre alla sua carriera da coreografo, Carlos ha fondato una scuola di danza a Valencia, un progetto che ha iniziato con passione dieci anni fa e che oggi è un punto di riferimento per giovani talenti. Il suo viaggio non si ferma qui: adesso è pronto a partire in tour con Will Smith, un altro traguardo che conferma il suo talento e la sua determinazione.