Che Tempo che Fa, le pagelle del 30 novembre: la lettera di Littizzetto a Belen (8), Signorini inedito (8,5)

Un fiume di ospiti nella puntata di "Che Tempo che Fa" del 30 novembre in cui si sono alternati davanti a Fabio Fazio grandi nomi della tv e della musica

Foto di Martina Dessì

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

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Una puntata ricchissima, quella del 30 novembre, dove si inizia a sentire la grande mancanza di Ornella Vanoni. “Sei sempre con noi”, dice Fabio Fazio, a riprova che la morte non è niente di fronte al ricordo di chi ci ha amati davvero. Tutti, ma proprio tutti hanno avuto una parola per lei nella puntata del 30 novembre, la prima in cui si è avvertita la sua assenza. Ma lo spettacolo deve andare avanti, lo sapeva anche lei, e così è stato. Ampio spazio è stato concesso agli ospiti che, alternativamente, hanno presentato i loro prossimi lavori in libreria. E sì, c’era anche Alberto Angela. Ecco le nostre pagelle.

Alfonso Signorini si sposa – voto: 8,5

Alfonso Signorini arriva per presentare il suo nuovo libro, Amami quanto io t’amo, ma finisce — com’è giusto che sia — per presentare soprattutto sé stesso, con quella disarmante trasparenza che negli anni è diventata una sua inaspettata caratteristica. Racconta dell’imminente matrimonio, un evento che molti aspettavano da tempo ma dal quale lui stesso si è sempre tenuto molto lontano. La confessione più forte? “Ho ceduto per sentirmi al sicuro nel cuore”.

Un uomo diverso, quello che abbiamo visto a che tempo che fa, con meno certezze e più emozione. Un Signorini pacato, finalmente a suo agio con quello che fa e veramente felice del momento che sta vivendo. “Ornella era la più giovane di tutti”, dice poi riferendosi alla Vanoni, scomparsa a 91 anni nella sua casa di Milano il 21 novembre scorso a causa di un malore. Un ricordo spontaneo che la riporta al centro dello studio.

Alberto Angela novello Giulio Cesare – voto: 9,5

Ogni volta che Alberto Angela entra in studio, l’aria si fa rarefatta, come se qualcuno avesse appena aperto una finestra su una biblioteca di marmo. E anche questa volta non delude: racconta il suo recente incontro con Re Carlo e con la Regina Camilla, un aneddoto che porta in studio con la sua solita calma enciclopedica. “Volevano essere guidati da me”, dice il divulgatore scientifico più amato della televisione italiana con una punta d’orgoglio per la figura fatta coi Sovrani inglesi che a Roma si sono davvero divertiti. Almeno, così sembrava

Poi presenta il suo nuovo libro su Giulio Cesare, Cesare – La conquista dell’eternità, definendolo “un libro sulla guerra contro la guerra”. Una definizione fortissima, soprattutto di questi tempi, che ribalta la figura di Cesare non come simbolo di conquista ma come lente attraverso cui comprendere l’assurdità dei conflitti. Angela riesce in quell’impresa rara: far sembrare la Storia come qualcosa che riguarda tutti, subito, adesso. E poi Luciana Littizzetto, che gli balza a fianco con grande disinvoltura e parla dell’intervista fatta nella sua Torino per lo speciale di Natale in onda su Rai1: “Sono andata alla caffetteria del Palazzo Reale, ho fatto due chiacchiere con Albertone che davvero trasuda sapienza e ho sognato la vita degli Assiri”, dice Littizzetto, per poi scherzarci sopra: “Mi vedrete in Rai, incredibile”.

Loredana Bertè è ancora “Bellissima” – voto: 9

Loredana Bertè è un pezzo di storia della musica italiana. Il suo vissuto, una vita che sembra averne contenute almeno cinque, è sempre più avvincente. A tratti romanzata, certo, ma mai banale in nessuna delle sue sfumature. “Facevamo sempre l’autostop, ricorda parlando della sua gioventù che ha raccolto nel suo ultimo libro 50 volte bellissima. Qui sono contenuti tutti gli aneddoti che la riguardano: il giubbotto regalato a Madonna, come se fosse la cosa più naturale del mondo, e Michael Jackson che “non poteva uscire la sera, mentre io uscivo con tutti i fratelli la sera e andavamo a sballarci nei locali!”.  E non può mancare il capitolo Andy Warhol, l’incontro che molti artisti avrebbero sognato.

La letterina di Luciana Littizzetto a Belen – voto: 8

Luciana Littizzetto torna protagonista con la sua consueta letterina, questa volta indirizzata a Belen Rodriguez. Il tema è delicato: le recenti dichiarazioni della showgirl sugli attacchi di panico di cui sta soffrendo da qualche tempo. Littizzetto affronta la questione con grande delicatezza: “L’altro giorno ti ho vista sul palco così delicata, così fragile, nella tua fatica di vivere. Ti ho vista indifesa e confusa, ad aspettare solo il suono del gong sperando di arrivare in piedi alla fine del round. Non mi interessa cosa avevi preso per stare così: mi interessa solo dirti che succede. Che tutti prima o poi nella vita sono caduti o cadranno. E che quando si ammala l’anima, fai fatica a curarla. E sai cos’è il vero scandalo? Che un attacco di panico faccia ancora notizia, come se la vulnerabilità fosse un difetto di fabbrica da correggere con Photoshop. Siamo diventati una società che quando inciampi ti insulta e non ti aiuta a rialzarti. Di sicuro, poter dire la nostra ogni 5 minuti ha innaffiato la pianta marcia dell’odio. E se poi la vita di ha baciato, allora per i giudici del web non hai diritto ad avere problemi. Pensano che la bellezza e i soldi ti preservino da ogni difficoltà. Ora che ti sei messa a nudo, prenditi del tempo, occupati di te. Sei tu la tua priorità!“.

Il dolore composto di Rocìo – voto: 8

Rocío Muñoz Morales arriva in studio per presentare il suo nuovo libro, La vita adesso, e porta con sé il dolore vissuto negli ultimi mesi con grande eleganza e dignità. Ma è inevitabile che l’attenzione si sposti anche su un tema più personale: la separazione da Raoul Bova, padre delle sue figlie, avvenuta in maniera rocambolesca dopo un tradimento sbandierato da Fabrizio Corona in Falsissimo.

Con grande sincerità, Rocío afferma: “Secondo me quando vieni lasciato è difficile metterti a competere”. Parole senza rancore verso un passato che non tornerà più ma che inevitabilmente l’ha segnata, soprattutto perché non c’è stato veramente niente di davvero normale in quello che le è successo. Ma, fortunatamente per lei e per le sue figlie, ha avuto la forza di guardare avanti.

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