Il caso di Ekla, cosa è successo a 4 Ristoranti

Si è scatenata una tempesta d'odio social contro Ekla Vasconi. Un caso senza precedenti nel programma di Alessandro Borghese, ma ecco cos'è andato in onda

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

L’onda dell’odio social non accenna a interrompersi. Al di là dei VIP, tormentati da tempo immemore, chiunque ottenga un briciolo di visibilità, anche durante un quiz televisivo, viene rintracciato e tempestato di messaggi, spesso in parte d’odio puro.

Frasi tanto intrise di rabbia da dire molto del soggetto che le scrive. Un malessere sociale che trova sui social uno specchio, i cui contorni sono ormai deformi e orripilanti. Ne sa qualcosa Ekla Vasconi, ristoratrice di Mantova che ha preso parte al programma 4 Ristoranti, condotto da Alessandro Borghese.

Una sfida tra ristoratori, che hanno modo di giudicarsi a vicenda, sottostando al tempo stesso al parere dello chef presentatore che, come ama dire, ha il potere di confermare o ribaltare il risultato.

I giudizi sui suoi colleghi sono stati ritenuti meritevoli di una gogna mediatica da moltissimi utenti. Il mondo delle tifoserie che si applica a qualsiasi cosa, anche al Festival di Sanremo, come abbiamo di recente visto: “Da 10 giorni non chiudo occhio per l’odio che mi è piovuto addosso”.

Cos’è successo nella puntata di 4 Ristoranti

Considerando come 4 Ristoranti non sia propriamente il programma più visto al mondo, è bene spiegare in breve cos’è accaduto nell’ultimo appuntamento della nona stagione andata in onda su Sky. Il tema era quello della cucina contemporanea a Mantova, con Il Rigoletto di Ekla Vasconi tra i concorrenti.

Nel corso delle edizioni si sono alternati numerosi tipi di ristoratori. Alcuni estremamente onesti nei giudizi e, anzi, alquanto generosi. Altri un po’ più facili alla critica. Altri ancora, invece, più giocatori e, dunque, a caccia della giusta strategia. Qualcosa del genere non era però mai successo. Nessuno ha mai ricevuto il trattamento riservato a Ekla Vasconi.

La sua colpa? Aver espresso opinioni senza filtri, come ha spiegato lei stessa ad Adnkronos. Assurdo pensare che una persona debba giustificare, a mezzo stampa, il suo comportamento in un programma d’intrattenimento, quasi a dividere minimamente la colpa con chi le sta facendo questo.

“Potevo dire le cose in maniera più soft. Sono risultata cattiva ma non ho offeso nessuno. Quello che si vede è una piccola parte di ore di girato”. In puntata ha di fatto assegnato ai colleghi voti bassi, compresi tra 0 e 2, sul fronte delle categorie menù, servizio, location, conto e piatto special. Spazio anche per delle critiche aperte nei confronti dei colleghi, che oggi ovviamente la difendono.

Commenti d’odio

Sembra già ampiamente dimenticato l’amaro caso di Giovanna Pedretti. Eppure tutt’Italia si era unita nel dolore per la sua scomparsa, anche in quel caso dedicandosi alla gogna mediatica, volgendo lo sguardo verso Lorenzo Biagiarelli e Selvaggia Lucarelli.

In molti continuano a esprimersi in maniera assurdamente crudele, certi del fatto che tutto ciò che le sta accadendo sia ampiamente meritato: “Ha raccolto ciò che ha seminato, attaccando gli altri con maleducazione e cattiveria”.

Ecco le sue parole alla Gazzetta di Mantova: “Non dormo più, ho la testa piena di pensieri. Tutto questo odio mi fa molto male. Ho chiuso i profili online. Hanno scritto anche sotto la foto di mio figlio. Ho ricevuto telefonate anonime e mail al mio indirizzo personale”.

Un’assurdità senza precedenti, che ha portato TripAdvisor a disattivare le recensioni del suo locale. Il tutto a causa di quello che definiscono un “evento recente che ha attirato l’attenzione dei media, causando un afflusso di recensioni che non descrivono un’esperienza in prima persona”.

Annoiati, armati di telecomando e smartphone, i nuovi giustizieri del web di cui nessuno aveva bisogno sono a caccia di vite da distruggere. Semplicemente perché annoiati e incattiviti da una vita amara o, peggio, perché certi che nella massa possano risultare intoccabili.