Come scoprire un tradimento passato (e come gestirlo)

Non è facile gestire l’infedeltà, anche se il tradimento è lontano nel tempo. La prima domanda è se sia meglio sapere o non sapere, questione soggettiva.

Foto di Veronica Colella

Veronica Colella

Sex Editor

Content writer con una laurea in Scienze antropologiche e un passato tra musei e archivi. Scrive di sessualità e questioni di genere da un punto di vista sex positive, con la consapevolezza che non esistono risposte semplici a psicodrammi complessi.

Scoprire un tradimento può essere molto doloroso, tanto che c’è chi preferisce non sapere. Altre invece trovano molto più stressante crogiolarsi nel dubbio, a detrimento della relazione e anche della propria autostima. A cambiare infatti non è solo la percezione del o della partner, ma anche quella di se stesse. Si diventa gelose, sospettose, diffidenti. E qualche volta non ci si riconosce più. Da persone razionali e abituate a sdrammatizzare davanti alle difficoltà non è bello scoprirsi insicure, fragili e ferite. O sottilmente ipocrite, come chi ha sempre creduto nel diritto sacrosanto ai propri spazi e ora è tentata di invadere la privacy dell’altro alla ricerca di conferme.

Perché fa così male

Non è facile gestire l’infedeltà, anche se il tradimento è lontano nel tempo. Per alcune è un vero e proprio tabù, imperdonabile a prescindere dalle circostanze. Ma è a suo modo complicato anche per chi è convinta che non valga la pena di buttare via anni di relazione e impegno per quello che potrebbe essere un colpo di testa, magari già vissuto in prima persona.

Come scrive la psicoterapeuta belga Esther Perel nell’ormai classico saggio sull’infedeltà Così fan tutti (Solferino), per sua natura il tradimento coinvolge moltissimi piani: inganno, abbandono, rifiuto e umiliazione sono tutte cose da cui l’amore aveva promesso di proteggerci.

Non solo, l’infedeltà compromette il nostro rapporto con il passato. La perdita di cui si soffre riguarda anche la propria storia, la narrazione coerente di un passato che ritenevamo affidabile. Da qui gli interrogatori, la curiosità morbosa verso ogni dettaglio della relazione clandestina, i flashback, le ruminazioni cicliche e l’ipervigilanza, tutte manifestazioni del bisogno di ricomporre e riadattare la narrazione andata in frantumi.

Definire i propri obiettivi

Meglio sapere o non sapere? Tenendo fede alle riflessioni di Perel, maturate in anni di lavoro come terapeuta di coppia, sembra che la ricerca di conferme (o smentite) dei propri sospetti sia da ponderare quanto la rivelazione spontanea.

In alcuni casi può essere una liberazione, fornire il pretesto per reagire a situazioni in cui la mancanza di rispetto o di cura avevano già indebolito il legame di coppia, o per affrontare problemi e infelicità in maniera aperta e sincera. In altri invece la politica della verità a tutti i costi si rivela distruttiva. Per esempio, per chi si è già lasciata alle spalle un periodo di crisi e teme di riaprire vecchie ferite, minando un equilibrio riconquistato a fatica. O per chi tutto sommato decide che non è davvero importante sapere con certezza se un tradimento c’è stato, perché sposterebbe di poco una decisione già presa.

Prima di aprire il vaso di Pandora, è quindi consigliabile soppesare pro e contro pensando prima di tutto a quello che si vuole ottenere: una confessione, una conferma, un cambiamento? Rispetto, lealtà e intimità emotiva possono essere compromesse da un tradimento oppure no, così come non sono garantite dall’esclusività sessuale o sentimentale.

Come indagare su un tradimento

Ai tempi dei social e delle app le tracce digitali sono ovunque. Ne lasciamo senza pensarci, attraverso tag, foto e post dotati di geolocalizzazione. Per non parlare di estratti conto, messaggi privati, cronologia delle ricerche, chiamate partite per errore, fotografie inviate alla persona sbagliata o inavvertitamente caricate su un cloud condiviso. Se lui o lei ha sempre negato, fornito scuse o risposte evasive, è possibile che le risposte siano a un pin o a una password di distanza. Bisogna tenere a mente però che anche questo è un tradimento della fiducia reciproca, una linea che va oltrepassata con consapevolezza.

Altri segnali a cui prestare attenzione, consiglia su Psychology Today la dottoressa Gail Gross, sono i picchi di interesse per il proprio aspetto – cambi di look, più ore passate in palestra – o gli episodi di possessività. Proprio perché si è stati i primi a trasgredire, accusare l’altra o l’altro di flirtare o di essere interessati a qualcun altro può diventare una strategia difensiva. Altri invece potrebbero attraversare fasi di distacco e disinteresse seguiti da fasi di eccessiva premura e attenzione, quasi come se sentissero il bisogno di compensare. E ancora possono essere degni di attenzione i ritardi inspiegabili, le mezze verità, le incongruenze tra i suoi racconti e quelli di altri, l’aggressività di chi pungola o recrimina senza apparente motivo.

Si tratta però di potenziali indizi, non di prove. Andrebbero considerati in un quadro di insieme che permette di valutare le prossime mosse con lucidità.

La ricerca di un perché

Dietro a un tradimento possono esserci circostanze particolari – viaggi con amici o amiche, trasferte di lavoro, feste o serate in cui si è perso il controllo – o strettamente personali, non sempre si tradisce perché si è infelici insieme. È un aspetto da considerare quando si cercano risposte sul passato, in modo da non caricarsi di eccessivi sensi di colpa. Chi è più sensibile potrebbe infatti assumersi la responsabilità delle scelte di entrambi, soffrendo più del necessario.

Mantenere la lucidità è importante anche per capire se i propri sospetti hanno una base solida o sono frutto di insicurezze. Bisogna infatti stare attente a non avvelenare un rapporto che funziona cercando ossessivamente le prove di qualcosa che potrebbe non essere mai successo, o appartenere al passato. Comunicare è meglio che accusare, cercando per quanto possibile di non lasciarsi travolgere dalle emozioni.

Attenzione a non sabotarti

La gelosia può erodere una relazione quanto l’infedeltà, in particolare se porta a comportarsi in maniera soffocante e non del tutto razionale. Meglio affrontare la questione a viso aperto, rinunciando all’idea di poter controllare il comportamento e i sentimenti altrui. Gelosia e insicurezza sono molto umane, a piccole dosi possono essere anche sane. Basta non lasciare che prendano il sopravvento, così come non si è obbligate a chiudere gli occhi davanti a possibili incompatibilità per la paura di rimanere sole.

Se in un rapporto non ci si sente valorizzate e ascoltate, o se più semplicemente si hanno desideri e aspettative molto diverse, poco importa se il tradimento c’è stato davvero oppure no. Lo stesso ragionamento è valido nei confronti degli ex: se la relazione si è interrotta per altri motivi, il dubbio di un tradimento passato non dovrebbe avere alcun peso.