Masturbarsi troppo fa male?

Masturbarsi per conoscere il proprio corpo e le leve del proprio piacere; per avere consapevolezza. Toccarsi e conoscersi. Fa male? No, finché non diventa una dipendenza

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Per anni ci hanno fatto credere che toccarsi è una cosa sporca. Lo fa ancora qualche genitore che rimprovera il piccolo quattrenne che si tocca le parti intime e le scopre (secondo alcuni studi il 75% dei bambini, e delle bambine tra i 3 e 5 anni si tocca i genitali). No, masturbarsi non fa male: non fa diventare cieco lui e non si diventa né impotenti né infertili. Esiste un troppo? Solo se diventa una dipendenza che condiziona il quotidiano. Per il resto libero sfogo alla sperimentazione, conoscenza e consapevolezza, che sia una masturbazione in solitaria o in compagnia.

Che cosa significa masturbarsi

La parola masturbazione secondo l’enciclopedia Treccani indica una “pratica erotica, auto-erotica o etero-erotica, tendente alla provocazione dell’orgasmo e del piacere sessuale al di fuori dell’accoppiamento, mediante l’eccitamento manuale degli organi genitali. È detta anche ipsazione e, sia pure impropriamente, onanismo. A parte la rara masturbazione del lattante, la masturbazione è frequente nell’infanzia, specie nei bambini con isolamento sociale e difficoltà di contatto, e ancor più frequente nella pubertà, non solo come surrogato di rapporti sessuali ma anche per superare una tensione. La sua frequenza diminuisce nell’età adulta, più nell’uomo che nella donna. In passato la masturbazione è stata considerata, dal punto di vista medico e religioso, come fonte di malattie fisiche e psichiche (insania ex masturbatione) e in essa è stato visto soltanto il peccato (vizio solitario)”.

L’auto-erotismo è per tutti/e

La credenza che la masturbazione sia una malattia è per fortuna superata; ancora un po’ radicata invece è la convinzione che sia una pratica quasi esclusivamente maschile. I maschi si masturbano con più frequenza forse o forse se ne parla solo più liberamente, ma l’auto-erotismo non ha genere; anzi è una tappa fondamentale per la crescita sessuale e la consapevolezza degli e delle adolescenti. Nonostante il grande tabù che c’è intorno alla masturbazione femminile, alcuni studi dicono che il 70% circa delle donne tra i 25 e i 39 anni riconoscono di essersi masturbate nell’ultimo anno. Lo fa il 46,5% delle donne tra i 60 e i 69 anni, e un 33% delle over 70.

Masturbarsi fa bene

Diciamolo una volta per tutte: masturbarsi fa bene. Intanto è un momento di grande rilassamento e benessere, poiché gli ormoni del piacere sono gli stessi prodotti durante il rapporto sessuale. Inoltre, ragazzi e ragazze che si masturbano hanno una maggiore consapevolezza del proprio corpo e del proprio piacere e questo significa che sono in grado di essere più decisi e sicuri di cosa vogliono per stare bene e godere. Sperimentare senza vergogna e pudore a porte chiuse, specialmente in età di dubbi e insicurezze, è un’ottima palestra per poi poter guidare il/la partner con chiarezza e determinazione. Ma non solo: diversi studi hanno dimostrato che la masturbazione maschile riduce i rischi di tumore alla prostata e di infezioni; migliora il sistema immunitario e favorisce la lubrificazione vaginale. Pare anche che masturbarsi durante i giorni di ciclo mestruale possa alleviare il dolore.

La masturbazione femminile, come avviene

La stimolazione femminile può essere praticata in diversi modi, quasi sempre per contatto. La clitoride è senza dubbio una delle zone più sensibili e può essere accarezzato con una o più dita dall’alto al basso o da un lato all’altro. Alcune donne apprezzano moltissimo la pressione sulla clitoride, che può avvenire a diverse intensità. Anche strofinare tutta la zona con dei movimenti circolari o a U può essere molto piacevole e stimolante. Oltre al contatto delle zone esterne, la masturbazione femminile può prevedere una penetrazione con le dita (si chiama ditalino volgarmente): le dita possono muoversi con ritmo e pressione differente a seconda dei gusti. Attenzione sempre ad essere delicate per evitare lacerazioni, e a lavare sempre le mani per evitare infezioni.

Può essere troppo?

Risulta sempre molto difficile parlare di “troppo” in una sfera così tanto personale e intima. “Tuttavia – continua la Treccani – la masturbazione può essere la manifestazione di conflitti nevrotici e, se prevalente ed esclusiva, espressione di immaturità psicosessuale o di deterioramento mentale”. Si chiama masturbazione compulsiva e indica l’attitudine a procurarsi piacere in modo non controllato, tanto da esserne dipendenti. Non è il gesto ad essere patologico, ma la mancanza di controllo. Si tratta a tutti gli effetti di un disturbo ossessivo compulsivo che col tempo e nei casi più gravi può condizionare tutta la socialità, dal lavoro alle relazioni, paradossalmente portando a un calo del desiderio sessuale perché si preferisce la masturbazione al rapporto sessuale. Anche la masturbazione compulsiva non ha genere e può riguardare uomini e donne e le cause sono quasi sempre di tipo psicologico: ansia, rabbia, stress. L’auto-erotismo diventa lo sfogo e quel momento di appagamento indispensabile, continuamente. Solitamente questo disturbo è affrontato con una terapia che va a lavorare sulle cause, i sentimenti e le emozioni che stanno alla base di questo bisogno incontrollato.

Meglio sole/i

C’è un altro imprevisto della masturbazione e riguarda specialmente le donne. Spesso, infatti, succede che le donne riescano a raggiungere più facilmente l’orgasmo con l’auto-erotismo che non in coppia, o addirittura che si abituino talmente tanto ad alcune stimolazioni che poi senza di quelle non riescano a raggiungere l’amplesso. Lo stesso vale per gli uomini, che però culturalmente si sentono più liberi di toccarsi durante il rapporto o di chiedere in modo esplicito cosa vogliono. Per la donna è diverso perché purtroppo si è ancora troppo poco disinibite per chiedere e pretendere, e perché gli uomini conoscono ancora troppo poco la fisicità del corpo di lei. Come risolvere il problema? Smettendo di vergognarsi e parlando con il/la partner di quello che desideriamo.

A mano o con i sex toys

La masturbazione può avvenire con le mani – proprie o dei partner – o con i sex toys. Questi giochi per la sessualità oggi rispondono davvero ad ogni gusto e bisogno, per lui, per lei, per rapporti etero e omosessuali. La sperimentazione e l’esplorazione con i sex toys non ha nulla di male o di cui vergognarsi e anche in coppia può aprire a nuove sensazioni e al gioco. È importante conoscere bene i limiti di questi accessori, sapere come funzionano, e utilizzarli con cura per evitare infezioni e introdurli con rispetto del proprio corpo e di chi ci sta vicino.