Ulcera del Buruli: cos’è e come si manifesta

Scopriamo cos'è e come si manifesta l'ulcera del Buruli, una patologia su cui si sono accesi i riflettori dell’organizzazione mondiale della sanità.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Pubblicato: 21 Maggio 2024 14:05

Le malattie tropicali si diffondono principalmente o esclusivamente nelle regioni tropicali e subtropicali, spesso a causa della presenza di insetti vettori o delle condizioni igieniche e alimentari di tali regioni.

Queste malattie sono meno comuni nei climi temperati, in parte grazie alla stagione fredda che limita la proliferazione degli insetti vettori. Tuttavia, molte di esse erano presenti in Europa settentrionale e America settentrionale nei secoli passati, prima che la causa delle malattie fosse pienamente compresa.

Gli insetti, come zanzare e mosche, sono i principali vettori di queste malattie, trasportando parassiti, batteri o virus infettivi attraverso punture che scambiano sangue.

L’espansione delle foreste pluviali tropicali, la deforestazione, l’immigrazione e il turismo internazionale hanno contribuito a diffondere queste malattie anche in regioni non tropicali.

Tra gli esempi di malattie tropicali, oltre alla tripanosomiasi, vi sono la dengue, la chikungunya, la febbre gialla, la malaria e il virus Ebola.

L’ulcera del Buruli: cos’è

L’ulcera di Buruli è causata da un batterio chiamato Mycobacterium ulcerans. Il batterio produce una tossina che provoca danni alla pelle. Senza un trattamento precoce, l’ulcera di Buruli può portare a disabilità a lungo termine.

Il germe responsabile dell’ulcera di Buruli appartiene alla stessa famiglia di quelli che causano la tubercolosi e la lebbra. Non è ancora chiaro come le persone contraggano l’ulcera di Buruli dall’ambiente.

Portata dell’ulcera del Buruli e modalità di trasmissione

L’ulcera di Buruli è stata segnalata in 33 paesi in Africa, nelle Americhe, in Asia e nel Pacifico occidentale. La maggior parte dei casi si verifica in regioni tropicali e subtropicali, ad eccezione di Australia e Giappone. Dei 33 paesi, 14 segnalano regolarmente dati all’OMS.

Il modo esatto di trasmissione di M. ulcerans è ancora sconosciuto.

Segni e sintomi dell’ulcera del Buruli

L’ulcera di Buruli inizia spesso come un gonfiore indolore (nodulo), un’ampia area indolore di indurimento (placca) o un gonfiore diffuso indolore delle gambe, delle braccia o del viso (edema). La malattia può progredire senza dolore e febbre. Senza trattamento o talvolta durante il trattamento antibiotico, il nodulo, la placca o l’edema si ulcerano entro 4 settimane. Occasionalmente si può manifestare un interessamento osseo che può causare deformità.

La malattia è stata classificata in tre categorie di gravità:

  • Categoria I, singola piccola lesione (32%) inferiore a 5 cm di diametro;
  • Categoria II, forme non ulcerative e ulcerative di placca ed edematose tra 5-15 cm (35%);
  • Categoria III di più di 15 cm di diametro, inclusi forme disseminate e miste come osteomielite e coinvolgimento articolare (33%).

Le lesioni si verificano frequentemente negli arti: 35% sugli arti superiori, 55% sugli arti inferiori e 10% in altre parti del corpo. Gli operatori sanitari devono prestare attenzione nella diagnosi dell’ulcera di Buruli nei pazienti con lesioni agli arti inferiori per evitare confusione con altre cause di ulcerazione come il diabete o le lesioni da insufficienza arteriosa e venosa.

Diagnosi dell’ulcera di Buruli

Nella maggior parte dei casi, operatori sanitari esperti nelle aree endemiche possono fare una diagnosi clinica affidabile, ma la formazione è essenziale.

Le diagnosi differenziali dell’ulcera di Buruli includono altre ulcere di natura tropicale, ulcere croniche alle gambe causate da insufficienza arteriosa e venosa (spesso nelle popolazioni anziane), ulcere diabetiche, leishmaniosi cutanee e ulcere causate da Haemophilus ducreyi.

Le lesioni nodulari e papulari precoci possono essere confuse con punture di insetti, foruncoli, lipomi, gangli, tubercolosi dei linfonodi o infezioni fungine profonde sottocutanee.

La cellulite può simulare l’edema causato dall’infezione di M. ulcerans ma nel caso della cellulite, sono presenti dolore e febbre.

L’infezione da HIV complica la gestione del paziente, rendendo la progressione clinica più aggressiva e portanto ad una scarsa efficacia dei trattamenti disponibili.

Quattro metodi di laboratorio standard possono essere utilizzati per confermare la presenza del batterio responsabile dell’ulcera di Buruli: reazione a catena della polimerasi (PCR), microscopia diretta, istopatologia e coltura. Il batterio cresce meglio a temperature comprese tra 29 e 33 °C (Mycobacterium tuberculosis cresce a 37 °C) e ha bisogno di una bassa concentrazione di ossigeno (2,5%).

Trattamento dell’ulcera del Buruli

Il trattamento consiste in una combinazione di antibiotici e trattamenti complementari.

Uno studio recente suggerisce che la combinazione di rifampicina (10 mg/kg una volta al giorno) e claritromicina (7,5 mg/kg due volte al giorno) è il trattamento raccomandato.

In Australia, una combinazione di rifampicina (10 mg/kg una volta al giorno) e moxifloxacina (400 mg una volta al giorno) è comunemente usata con buoni risultati, ma la sua efficacia non è stata provata in uno studio randomizzato.

La ricerca sul trattamento di questa patologia si sta concentrando sull’obiettivo di accorciare la durata del trattamento (attualmente di 8 settimane) e sono in corso studi per raggiungere questo obiettivo. Se il trattamento inizia precocemente, la terapia antibiotica può essere efficace nell’80% dei casi.

Interventi come la gestione delle ferite e del linfedema e il ricorso alla chirurgia (principalmente debridement e innesti cutanei) vengono utilizzati per accelerare la guarigione, abbreviando così la durata del ricovero ospedaliero. La fisioterapia è necessaria nei casi gravi per prevenire disabilità a lungo termine. Questi stessi interventi sono applicabili ad altre malattie tropicali trascurate, come la lebbra e la filariosi linfatica. Inoltre, possono verificarsi sovrainfezioni batteriche che, nei casi più gravi, possono causare complicazioni come osteomielite (infezione ossea) e sepsi (diffusione del batterio nel flusso sanguigno).

L’ulcera di Buruli può guarire spontaneamente in circa un terzo dei casi, anche se i meccanismi che portano a questa guarigione sono ancora poco compresi. Tuttavia, questo processo è generalmente lento e richiede diversi mesi.

Prevenzione e controllo dell’ulcera del Buruli

Attualmente non ci sono misure preventive primarie per l’ulcera di Buruli. Il modo di trasmissione non è noto. La vaccinazione con il Bacillus Calmette-Guérin (BCG) sembra fornire una protezione limitata.

L’obiettivo del controllo dell’ulcera di Buruli è quello di minimizzare la sofferenza, le disabilità e il carico socioeconomico. La diagnosi precoce e il trattamento antibiotico sono le pietre angolari della strategia di controllo. In molti paesi, gli operatori sanitari comunitari svolgono un ruolo critico nella rilevazione dei casi.

Nonostante sia una patologia tropicale, è bene conoscere i sintomi e riportare eventuali lesioni sospette al proprio medico di fiducia, specialmente se si ha soggiornato di recente in aree considerate a rischio per lo sviluppo di questa patologia.

Fonti bibliografiche: