Tumori della pelle: cosa sono e come trattarli

I tumori della pelle sono crescite anomale delle cellule cutanee, spesso causate da danni UV, e includono tipi maligni come il melanoma e il carcinoma, che possono variare in gravità e richiedere trattamenti tempestivi per prevenire la diffusione

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Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Pubblicato: 12 Giugno 2024 10:30

Quando si parla di tumore della pelle, dobbiamo distinguerne il tipo e la gravità nel vasto panorama di tutti i tumori che possono interessare la cute e le cellule del derma. Tra i tumori della pelle riconosciamo infatti: il carcinoma basocellulare, spinocellulare e il melanoma. Si tratta di tre tumori maligni ma con caratteristiche, evoluzioni e prognosi molto diverse tra loro.

Vediamo insieme le loro caratteristiche.

Cos’è un tumore della pelle non melanomatoso

La pelle è senz’altro l’organo più importante ed esteso del corpo umano, continuamente esposto ad agenti esterni di ogni tipo e per questo bersaglio di varie patologie. I tumori cutanei possono comparire in ogni parte del corpo, ma nell’80% circa dei casi interessano il volto, il cuoio capelluto e il collo, ossia zone esposte cronicamente e più delle altre alla radiazione del sole.

Come ci insegnano già alle scuole elementari, la pelle è formata da strati quali epidermide, derma e ipoderma. L’epidermide, ovvero lo strato più superficiale della pelle, è formata principalmente da melanociti e dai cheratinociti. Mentre i melanociti sono deputati alla produzione della melanina, sostanza scura che dà colorazione alla pelle e che ha la funzione di proteggerla dai raggi UV, i cheratinociti, presenti in tutti i suoi strati, rappresentano l’ultima tappa del ciclo vitale del cheratinocita e hanno principalmente una funzione protettiva da aggressioni di organismi patogeni, calore, radiazioni UV e perdita d’acqua essendo responsabili della formazione del film idrolipidico che caratteristicamente protegge l’organismo dall’esterno ed impedisce all’organismo di perdere l’acqua di cui è principalmente composto.

Dai cheratinociti possono originare carcinomi spinocellulari (quando provengono dai cheratinociti più esterni dell’epidermide) o basocellulari (o basaliomi) quando si sviluppano nello strato più profondo (strato basale). Questi vengono chiamati tumori cutanei, non melanomatosi per distinguerli dai melanomi che esamineremo in seguito nel dettaglio.

Il tumore della pelle più comune: il carcinoma basocellulare

Tra i tumori della pelle più comuni vi è il carcinoma basocellulare, che ogni anno colpisce una percentuale davvero significativa della popolazione. È un tumore maligno che si sviluppa, come abbiamo visto, sull’epidermide, a causa di alcune mutazioni genetiche spesso legate ad un danno cellulare che determina una scorretta riparazione del DNA di queste cellule. Assistiamo tristemente ogni anno a campagne di sensibilizzazione sull’esposizione ai raggi UV del sole, che rimangono a tutt’oggi fra le cause principali legate allo sviluppo di carcinomi della pelle.

  • Segni del carcinoma basocellulare: si distingue per essere un segno cutaneo particolare, che può comparire sulla pelle del viso, delle mani, dell’orecchio e del cuoio capelluto, sulla bocca, sui genitali e persino sulle dita dei piedi. Si presenta come una piccola lesione che però tende ad estendersi, fino a diventare importante e profonda. Si presenta solitamente come una protuberanza bianchiccia o perlacea, con vasi sanguigni ben visibili che possono formare anche una crosta. Sono carcinomi basocellulari anche quelli che si presentano di colore marrone e squamosi, soprattutto sulla schiena e sul torace. Possono comparire all’improvviso: si consiglia quindi di recarsi immediatamente dal medico per una valutazione oggettiva, affinché la situazione progredisca e diventi più invasiva.
  • Come si diagnostica un carcinoma basocellulare: oltre all’esame obbiettivo del medico, si procede con una biopsia (prelievo cutaneo di tessuto per un’osservazione al microscopio).
  • Il trattamento: si procede con un intervento chirurgico volto alla rimozione cutanea del carcinoma basocellulare, scegliendo fra le varie tecniche presenti in medicina in base alle dimensioni e alla evoluzione del carcinoma.

Carcinoma spinocellulare

Si tratta di un tumore maligno che, come da nome, colpisce le cellule squamose. È la prima causa di carcinoma dovuta all’esposizione eccessiva del sole, i cui raggi UV provocano appunto queste lesioni importanti. A differenza di melanoma e del carcinoma basocellulare, lo spinocellulare si presenta come una vera e propria “ferita”. Tra i tumori della pelle, è quello meno pericolose perchè tende a rimanere in loco e non metastatizza quasi mai i tessuti adiacenti. Non va comunque mai sottovalutato.

  • Segni del carcinoma spinocellulare – Come già accennato, questo tumore ha l’aspetto di una ferita e produce sanguinamento e croste.
  • Come si diagnostica un carcinoma spinocellulare – A seguito dell’esame obiettivo del medico dermatologo, si procede con una biopsia prelevando un piccolo pezzo di tessuto.
  • Il trattamento – Si rimuove chirurgicamente la ferita cutanea, optando per tecniche come la laser terapia, il curettage, la crioterapia, la terapia fotodinamica, la chirurgia di Mohs, l’escissione chirurgica. Talvolta possono essere utilizzati dei farmaci ad uso topico o la radioterapia per uccidere le cellule neoplastiche.

Aspetti del melanoma

Il melanoma della pelle è un tumore maligno che parte dai melanociti, situati nello strato basale dell’epidermide. Benché meno frequente del carcinoma basocellulare, il melanoma rimane a tutti gli effetti un tumore pericoloso che va trattato il prima possibile. Può generarsi sia su cute sana e senza lesioni apparenti, sia in seguito ad un trauma o un’ustione, o partendo da un neo già presente sulla pelle. Le cause della sua comparsa possono essere le più disparate.

  • Segni e sintomi del melanoma

Solitamente sono gli stessi pazienti ad accorgersi che qualcosa non vada da un esame obbiettivo, come ad esempio il cambiamento repentino dell’aspetto di un neo. Questo è il primo campanello d’allarme, che può accompagnarsi a linfonodi ingrossati, noduli, papule, prurito, ulcere cutanee, macule, eritemi o sanguinamenti o margini infiammati. L’aspetto del melanoma risulta asimmetrico, con bordi irregolari, di colore nero o policromo, e di dimensioni spesso importanti.

  • Come si diagnostica un melanoma

Oltre all’esame obiettivo, il medico procede con una biopsia (prelievo cutaneo di tessuto per un’osservazione al microscopio). Seguono poi radiografia, ecografia epatica o TAC addominali, pelviche e cerebrali per valutarne eventuali metastasi a distanza.

  • Il trattamento

La rimozione del melanoma avviene per via chirurgica, qualora il melanoma sia preso in uno stato iniziale, al fine di asportarlo in profondità. Qualora dovesse servire, il paziente seguirà dei cicli di chemioterapia e/o radioterapia.

Abbiamo esaminato quali siano segni, sintomi, diagnosi e vari trattamenti relativi ai tumori della pelle. Vediamo adesso in particolare quali sono le diverse tipologie del melanoma, di cui se ne conoscono almeno quattro.

Varie tipologie di melanoma

  • Melanoma piano: è una lesione che cresce protendendosi verso l’esterno, ed è anche la forma più frequente di melanoma conosciuta.
  • Melanoma nodulare: conosciuto anche come melanoma cupoliforme, questa variante è abbastanza pericolosa poiché tende a penetrare in profondità e invadere quindi altri distretti dell’organismo, e ha un alto rischio di progressione metastatica.
  • Melanoma in situ: la lentigo maligna (o melanoma in situ) è una macchia dapprima piatta, che poi si va ad evolvere lentamente nel corso degli anni. È raro che rappresenti una forma letale.
  • Melano acrale-lentigginoso: si definiscono melanomi acrali-lentigginosi quelli che si sviluppano in zone come la pianta del piede e il palmo della mano. Si differenzia dal melanoma classico perché questo particolare genere di melanoma colpisce anche persone con pelle molto scura che solitamente hanno un rischio minore di sviluppare melanomi.

Fattori di rischio del melanoma

La causa primaria dei tumori della cute sono le radiazioni ultraviolette (UV) derivanti principalmente dall’irraggiamento solare e, in misura secondaria, dalle lampade e dai lettini abbronzanti, il cui utilizzo andrebbe evitato. Negli ultimi anni è stato rilevato un lieve ma costante aumento dell’incidenza dei tumori della cute, molto probabilmente dovuto alla concomitanza di fattori quali la riduzione dello strato protettivo dell’ozono e un’aumentata tendenza all’esposizione al sole in tutte le stagioni.

Si definiscono pazienti a rischio coloro che, in generale, si espongono eccessivamente ai raggi UV del sole senza le dovute protezioni. Tuttavia, esistono alcune categorie di persone che risultano più soggette di altre a sviluppare un melanoma, quali:

  • Soggetti in età adulta; vengono colpite da melanoma maggiormente persone dai 30 anni in su, con un’incidenza maggiore per gli over 50.
  • Recidivi; persone che in passato hanno già presentato un melanoma o un tumore alla pelle.
  • Persone caucasiche; le persone con pelle molto chiara, diafana, specialmente se con occhi chiari e capelli tendenti al rosso sono più sensibili ai raggi UV.
  • Persone con le lentiggini.
  • Chi si sottopone costantemente a lampade e lettini abbronzanti.
  • Famigliarità; persone che in famiglia hanno già altri casi di melanoma e tumori della pelle.
  • Persone con molti nei sul corpo.
  • Persone che lavorano molto in esterno (agricoltori, pescatori, ecc).
  • Il fumo di sigaretta.
  • Insufficienza del sistema immunitario.
  • AIDS.
  • Maggiore incidenza per il sesso maschile.

Prevenzione

Tra i consigli migliori che si possono dare per evitare l’insorgenza di tumore della pelle, vi è sicuramente quello di proteggersi sempre dai raggi UV applicando costantemente una protezione solare di massimo grado. Anche se siete soggetti con pelle olivastra e tendente ad abbronzarsi, proteggetevi con un fattore di protezione 50+ o totale, l’unico in grado di contrastare parzialmente l’insorgenza di un tumore della pelle.

Evitate quindi di esporvi al sole nelle ore più calde, indossate gli occhiali da sole e controllate spesso la vostra pelle. Chiedete ad amici, famigliari e compagni di controllare la pelle laddove voi non riuscite, come ad esempio nella zona della schiena o nell’ano, e date sempre peso alla comparsa di qualunque nuovo sintomo anche se sembra di scarsa importanza.

Le varie terapie per trattare un melanoma

Come illustrato, solitamente tutti i tumori della pelle vengono trattati con eradicazione per via chirurgica, con una maggiore attenzione per i melanomi. Per gli altri tipi, se il tumore si trova in uno strato superficiale è possibile optare per interventi con anestesia locale come il curettage e l’elettroessiccazione.

Il medico potrebbe scegliere la chirurgia di Mohs, ovvero la rimozione di sottilissimi strati di tessuto per sincerarsi della natura tumorale della lesione. Con questo tipo di approccio si migliora notevolmente l’aspetto estetico dell’intervento, ma è da riservarsi in casi particolari, in cui la chirurgia tradizionale non è fattibile o per sede anatomica critica o per caratteristiche dei pazienti.

In caso negativo, la rimozione chirurgica risulterà decisamente migliore sotto il punto di vista estetico. La più comune rimane tuttavia la chirurgia laser, usata sia per il tumore spinocellulare che quello basocellulare.

Anche la crioterapia – ovvero la bruciatura del tumore per mezzo di azoto liquido – è molto comune, così come l’applicazione di farmaci chemioterapici. Laddove necessario e imprescindibile, come nel caso dei melanomi, si dovrà ricorrere anche alla radioterapia e la chemioterapia sistematica a carico di tutto l’organismo.

Fonti bibliografiche: