Pneumococco, perché è utile vaccinare anche i bambini

La vaccinazione per lo pneumococco è fondamentale per prevenire le infezioni, che può degenerare ed essere responsabile di casi molto gravi

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Si chiama Streptococcus pneumoniae. È un batterio che, alla faccia del suo nome, può aiutare a prevenire non solo le infezioni polmonari, ma anche le otiti medie acute e soprattutto le patologie invasive che possono comportare casi molto gravi, come le meningiti. Recentemente in Europa è stato dato il via libera a una versione che protegge nei confronti di 15 diversi ceppi del vaccino per i bambini e gli adolescenti, dai sei mesi di vita ai 18 anni. Ma perché può essere utile questa vaccinazione per lo pneumococco? E cosa ci si può aspettare?

I bambini e la malattia da pneumococco

La malattia da pneumococco è un’infezione causata dal batterio Streptococcus pneumoniae, o pneumococco. Sebbene esistano più di 100 diversi ceppi di questo germe, i cosiddetti sierotipi, un numero selezionato di questi è responsabile della maggior parte delle infezioni da pneumococco.

La malattia invasiva da pneumococco (IPD) può causare infezioni gravi e potenzialmente pericolose per la vita come batteriemia (infezione nel flusso sanguigno); polmonite batterica (polmonite con batteriemia); e meningite (infezione dei rivestimenti del cervello e del midollo spinale).

“La grossa novità introdotta da questo vaccino, che sino a oggi era approvato per i soggetti di età pari o superiore ai 18 anni, è l’ampliamento dell’indicazione ai bambini e adolescenti per prevenire le patologie invasive e non invasive da pneumococco – commenta Giancarlo Icardi, Direttore UOC di Igiene, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova – DISSAL Università di Genova. Si è chiuso un cerchio, per così dire, perché il 15-valente si può oggi utilizzare a partire dalle 6 settimane di vita e fino ai 18 anni. È un grosso passo in avanti per la Sanità Pubblica, perché maggiore è il numero dei sierotipi, maggiore è la protezione conferita alla popolazione. Passare da un vaccino 13-valente a uno 15-valente vuol dire aumentare la possibilità di prevenire le patologie invasive da pneumococco, malattie come meningiti o sepsi, polmoniti e otiti medie acute che spesso sono causa di ospedalizzazione”.

I bambini sono a rischio di infezione da pneumococco?

Come ricorda Susanna Esposito, Direttrice Clinica pediatrica Ospedale Pietro Barilla AOU di Parma e Professoressa Ordinaria di Pediatria, Università di Parma, “in Italia, ogni anno, considerando tutte le fasce d’età, vengono riportate alcune centinaia di infezioni invasive da pneumococco. Si tratta di numeri che vanno normalmente dai 600 agli 800 casi che includono bambini e adulti. Se consideriamo le forme invasive, i sierotipi più coinvolti sono il 19, l’1, il 3 e il 5. A seguito della diffusione del vaccino pneumococcico 13-valente e a seguito del calo delle infezioni pneumococciche causate da alcuni di questi sierotipi, è emersa anche l’importanza dei sierotipi 22F e 33F. Pertanto, il vaccino coniugato 15-valente risulta molto utile perché, rispetto al precedente, permette di coprire anche questi sierotipi emergenti che hanno un peso rilevante nelle infezioni pneumococciche invasive”.

“Tra gli agenti batterici causa di infezioni anche severe, il pediatra conosce bene la pericolosità dello pneumococco – segnala Antonio D’Avino, Presidente FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri. Sappiamo che questo batterio, soprattutto in particolari fasce di età – e i dati scientifici dimostrano che quella del lattante è la più a rischio – è causa non solo di infezioni molto severe quali le meningiti e le sepsi, ma anche frequentemente causa di otiti, polmoniti e altre patologie. Ecco perché è particolarmente importante la nostra funzione di counselling ai genitori, ai quali raccomandiamo sempre di seguire le indicazioni del calendario vaccinale dove la vaccinazione contro lo pneumococco è regolarmente associata alla vaccinazione per l’esavalente a partire dal secondo mese di vita”.