Cuore malato e gravidanza a rischio, le linee guida della Società Europea di Cardiologia

Le nuove linee guida ESC sui rischi di una gravidanza in donne con malattie cardiovascolari: l'importanza dell'autonomia sulle decisioni riproduttive

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

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Autonomia. È questa la parola d’ordine che emerge dalle linee guida ESC (Società Europea di Cardiologia), rese nota al congresso che si è appena chiuso a Madrid. È fondamentale che le donne siano perfettamente informate e quindi siano in grado di prendere le proprie decisioni riproduttive in caso di gravidanze ad alto rischio.

Le donne in gravidanza rischiano di ricevere trattamenti non ottimali e le nuove linee guida forniscono informazioni dettagliate e aggiornate per garantire che farmaci importanti non vengano sospesi inutilmente. In particolare, le linee guida raccomandano l’istituzione di Team Cardiologici Istituzionali per la Gravidanza presso ospedali specializzati, adattati all’area geografica, al numero di nascite e ai fattori socioculturali. I Team Cardiologici Istituzionali per la Gravidanza sono associati a tassi di mortalità materna inferiori, a tassi di riammissione ospedaliera inferiori e a una maggiore sicurezza delle pazienti.

Come cambia il cuore della donna in gravidanza

La gravidanza è un periodo ad alto rischio per le donne con malattie cardiovascolari, a causa dei cambiamenti fisiologici nel cuore e nel sistema circolatorio necessari per soddisfare le aumentate esigenze metaboliche della madre e del feto.

A partire dalla sesta settimana di gravidanza, la gittata sistolica e la gittata cardiaca aumentano nelle donne del 30-50% e la frequenza cardiaca aumenta di 10-20 battiti al minuto. Nelle donne con cardiopatia, gli adattamenti necessari al cuore possono essere difettosi e portare a insufficienza cardiaca e tachiaritmie atriali e ventricolari.

Le indicazioni degli esperti, redatte da un team internazionale, pongono l’accento sull’autonomia delle donne nel prendere le proprie decisioni riproduttive, promuovendo un dialogo trasparente e un processo decisionale condiviso per le gravidanze ad alto rischio di eventi avversi materni e/o fetali. E soprattutto non sono più bloccate sul consiglio di non intraprendere una gravidanza per le donne affette da patologie rare che rendono la gravidanza ad alto rischio (come la sindrome di Ehlers-Danlos vascolare e l’ipertensione arteriosa polmonare).

Raccomandano invece che le donne ricevano una consulenza sulla natura ad alto rischio della loro gravidanza da parte di un team multidisciplinare, che tenga conto del loro background genetico (se applicabile), della storia familiare e di precedenti eventi vascolari. Insomma, come ha sottolineato Julie De Backer, Cardiologa e Genetista Clinica del Dipartimento di Medicina Interna e Pediatria dell’Università di Gand, “sempre più donne con una storia di malattie cardiovascolari stanno prendendo in considerazione la gravidanza. Questo per molte ragioni, tra cui il fatto che più donne nate con patologie cardiache sopravvivono fino all’età adulta, un numero maggiore di donne che hanno subito un trapianto o un trattamento oncologico e un numero maggiore di donne con malattie cardiache acquisite. Queste linee guida forniscono a medici e pazienti consigli chiari e accessibili basati sulle più recenti evidenze scientifiche”.

Non più proibizione a priori

L’esperta segnala come “nelle linee guida aggiornate, ci siamo allontanati da una rigida politica di “proibizione della gravidanza” nei casi ad alto rischio, passando a un modello di processo decisionale condiviso, che consente alle donne di fare scelte pienamente informate con un adeguato supporto psicosociale”.

Le malattie cardiovascolari materne sono ora la principale causa di mortalità non ostetrica nelle donne in gravidanza, rappresentando il 33% dei decessi correlati alla gravidanza in tutto il mondo. Il 68% dei decessi correlati alla gravidanza causati da malattie cardiovascolari è prevenibile.

Fino al 4% delle gravidanze è complicato da malattie cardiovascolari a livello globale, percentuale che sale al 10% se si includono i disturbi dell’ipertensione. Ridurre la mortalità e la morbilità materne è una priorità fondamentale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le Linee Guida ESC aggiornate raccomandano la necessità di una valutazione personalizzata del rischio correlato alla gravidanza per tutte le donne con malattie cardiovascolari.

Questa valutazione dovrebbe includere la valutazione delle loro esigenze mediche, dei farmaci assunti e di fattori più ampi, tra cui età materna, storia di fumo, comorbilità, indice di massa corporea (BMI), storia ostetrica e stato socio-economico. Le linee guida raccomandano che le preferenze materne siano esplorate a fondo come parte del processo decisionale condiviso.

Informazione fin da giovani

Le Linee Guida ESC raccomandano di discutere i rischi della gravidanza a partire dalla pubertà per le giovani donne con cardiopatie congenite o ereditarie. Il motivo va ricercato negli alti tassi di gravidanze indesiderate, fino al 45%, segnalati nelle adolescenti con cardiopatie congenite.

Importante è anche comprendere cosa succede se si assumono terapie. Per questo sono state fornite nuove linee guida sui farmaci utilizzati per trattare le donne con malattie cardiovascolari durante la gravidanza, ad esempio incoraggiando l’uso di statine durante la gravidanza per alcune donne. Sono inoltre stati aggiornati i farmaci raccomandati per l’ipertensione in gravidanza e linee guida più dettagliate sui farmaci per i disturbi cardiogenetici.

Le linee guida aggiornate evidenziano l’importante ruolo dei Pregnancy Heart Team nel supportare la salute mentale e fisica delle donne prima, durante e dopo la gravidanza. I Pregnancy Heart Team sono associati a tassi di mortalità materna più bassi, a tassi di riammissione ospedaliera più bassi e a una maggiore sicurezza delle pazienti. Le linee guida raccomandano che i Pregnancy Heart Team istituzionali siano istituiti in ospedali specializzati, adattati all’area geografica, al numero di nascite e ai fattori socioculturali.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.