Lassità cutanea: cos’è, sintomi, cure

La lassità cutanea è una condizione in cui la pelle perde la sua elasticità e tonicità, spesso a causa dell'invecchiamento, dell'esposizione al sole o di una significativa perdita di peso

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Pubblicato: 22 Maggio 2024 09:02

La lassità cutanea è un inestetismo che in genere può colpire la cute in tutte le aree del corpo, ma coinvolge principalmente volto, collo, braccia, addome e parte superiore delle gambe. La zona del corpo dove i pazienti lamentano la presenza di una maggior lassità cutanea sono in genere viso e collo.

Questa condizione è dovuta ad un cedimento strutturale del tessuto cutaneo, causato dall’azione combinata della forza di gravità e dell’invecchiamento.

A cedere però non è soltanto lo strato del derma ma anche i tessuti sottocutanei, come ad esempio il tessuto muscolare, con il conseguente effetto di lassità generale. La pelle, caratterizzata quindi da scarsa elasticità, appare invecchiata, cadente e rilassata.

Le cause della lassità cutanea

Come anticipato, la lassità cutanea vede le sue cause principalmente nella duplice azione della forza di gravità e del tempo che passa, portando naturalmente la pelle a perdere il suo giovanile turgore. Già intorno ai 20 anni, la produzione di collagene e di elastina – elementi essenziali che contribuiscono a mantenere la pelle compatta ed elastica – inizia a diminuire. La velocità con cui avviene il processo di rigenerazione cellulare rallenta e la pelle inizia a mostrare i primi impercettibili segni di invecchiamento e cedimento, apparendo all’aspetto meno giovane, turgida e luminosa.

La lassità cutanea può avere anche una componente genetica, ma a produrre gli effetti maggiori su una pelle dall’aspetto poco giovane è sicuramente lo stile di vita. Uno stile di vita poco sano, caratterizzato da un’alimentazione errata in cui scarseggiano cibi ricchi di vitamine e sali minerali, come frutta e verdura, e abbondano zuccheri, carboidrati raffinati e proteine animali potrebbe portare anzitempo ad un cedimento strutturale dell’epidermide. Anche la privazione di sonno e la mancanza di un’adeguata attività fisica potrebbero – col tempo – ridurre il turnover cellulare. Ancora, sia il fumo che l’azione dannosa dei raggi ultravioletti possono facilitare la compromissione del tessuto cutaneo e sottocutaneo.

Se a risentire di questi fattori esterni sono principalmente le zone fotoesposte quali viso e collo, la pelle del resto del corpo dovrà fare i conti anche con eventi come gravidanze nelle donne e repentini aumenti o diminuzioni di peso, i quali possono accentuare o accelerare una condizione di lassità cutanea.

Quali sono i sintomi della lassità cutanea

La lassità cutanea – preme ribadirlo – non è certo una patologia ma un inestetismo che prima o poi colpirà ogni persona, ad un’età più o meno variabile. Se i sintomi del rallentamento del ricambio cellulare sono, come abbiamo detto, già visibili attorno ai 20 anni di età, i sintomi di una vera e propria lassità cutanea saranno ravvisabili molto più avanti, quando le riserve di collagene ed elastina saranno ridotte ai minimi termini.

Una pelle caratterizzata da lassità apparirà vuotacadentespolpata e sarà accompagnata da macchieopacità diffusa e rughe più o meno profonde. Questa condizione – la cui età di comparsa è estremamente soggettiva – tenderà ad aggravarsi con il naturale passare del tempo.

Diagnosticare e trattare la lassità cutanea

Per porre diagnosi di lassità cutanea può non essere necessario doversi rivolgere al medico. Basterà guardarsi allo specchio per riconoscere quelle aree del corpo che non sono più così turgide ed elastiche come una volta. Trattasi di un processo tendenzialmente fisiologico: il passare del tempo agisce sul corpo, portandolo a modificare il suo aspetto in maniera omogenea e assolutamente naturale, non c’è nulla da dover ansiosamente contrastare. Se però la lassità cutanea inizia a creare disagio e imbarazzo, specie se comparsa in età piuttosto giovanile, ci sono alcuni rimedi che possono essere adottati al fine di ridurne l’intensità. In questi casi è bene invece rivolgersi al proprio medico.

  • Filler

Per ridurre l’entità della lassità cutanea localizzata in particolar modo nella zona del viso e del collo, da sempre esperti dermatologi e chirurghi estetici consigliano di fare ricorso al filler, una sostanza a base di complessi ibridi di acido ialuronico. Questo, posizionato nel derma o nel tessuto sottocutaneo grazie a piccole e impercettibili iniezioni, è in grado di correggere le imperfezioni della pelle, ritoccare gli inestetismi come rughe e cicatrici o andare a ripristinare i volumi perduti. Non a caso “filler” significa proprio “riempimento”, ed è utilizzato per andare a colmare lo spazio lasciato vuoto dal tessuto un tempo turgido, eliminando i segni dell’invecchiamento. La pelle, rimpolpata, perderà dunque il suo spiacevole effetto che caratterizza la lassità.

  • Fotoringiovanimento

Le sedute di fotoringiovanimento, specifiche per l’area del volto, sono eseguite mediante l’utilizzo del laser frazionato CO2 che – mediante un fascio di luce emesso in maniera specifica per colpire solo delimitate aree del viso – provoca un riarrangiamento delle fibre di collagene e un’attivazione dei fibroblasti, le cellule deputate alla produzione di collagene, acido ialuronico ed elastina. In questo modo si andranno quindi ad eliminare o attenuare i classici segni dell’invecchiamento cutaneo, a favore di un effetto distensivo e rivolumizzante.

  • Lifting non-chirurgico

Per trattare la lassità cutanea localizzata in altre aree del corpo si fa spesso ricorso al lifting non-chirurgico, una tecnica micro-invasiva che si avvale dell’utilizzo di complessi ibridi di acido ialuronico e di fili biorivitalizzanti in polidiossanone. Questi, ancorati ai tessuti sottocutanei di braccia, seno, collo o cosce, e tesi adeguatamente, saranno in grado di risollevare immediatamente i tessuti lassi, ottenendo un effetto naturale ma soddisfacente senza la necessità di ricorrere al bisturi.

  • Lifting

Se – dopo un attento consulto con un chirurgo estetico professionista – si dovesse capire che la lassità cutanea è tanto accentuata da non poter in alcun modo intervenire altrimenti, è possibile che l’unica via per lasciarsi alle spalle questo inestetismo sia quella chirurgica. Il lifting è una procedura piuttosto invasiva che permette di asportare definitivamente la pelle in eccesso da quasi tutte le parti del corpo compromesse da lassità cutanea. Si tratta di una procedura chirurgica piuttosto impegnativa e definitiva, motivo per cui verrà consigliata dal medico specialista soltanto in casi di assoluta necessità, come per esempio l’eliminazione di pelle in eccesso successivamente ad un consistente dimagrimento.

Come prevenire la lassità cutanea

Come abbiamo potuto vedere, l’antiestetico problema della lassità cutanea – oltre ad essere determinato da una componente genetica – è in massima parte il risultato del modo in cui, specie durante gli anni giovanili, trattiamo il nostro corpo.

Se per anni non ci si prende cura della pelle, se si vive una vita sedentaria, se ci si alimenta male, se si è perennemente stressati, se si prende sole in maniera sconsiderata e se si cede a vizi come il fumo e l’alcool, la pelle inizierà precocemente e più rapidamente ad avvertire i danni dei radicali liberi, invecchiando e appassendo precocemente e in fretta.

L’unico modo per evitare la lassità cutanea, almeno nel limite del possibile, è la prevenzione.

La prevenzione si attua conducendo una vita sana e attiva, facendo regolare sport e alimentandosi in maniera bilanciata e regolare, eliminando dalla propria dieta alimenti grassi o ricchi di sale e zuccheri. Anche il fumo e l’alcol dovrebbero essere evitati, in quanto sono considerati stimoli nocivi che disturbano la regolare riproduzione delle cellule cutanee.

È fondamentale prestare attenzione all’esposizione solare per evitare rischi significativi alla salute della pelle. Esporsi ai raggi ultravioletti senza un’adeguata protezione UVA e UVB non solo aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle, ma accelera anche il processo d’invecchiamento cutaneo. Questo avviene perché i raggi UV danneggiano le fibre di collagene e elastina, essenziali per mantenere la pelle elastica e resistente. La diminuzione di queste fibre porta alla perdita di elasticità e alla formazione di rughe e linee sottili. Inoltre, l’esposizione prolungata e non protetta ai raggi solari può causare macchie scure e un’alterazione della texture della pelle, risultati di un danno accumulato che può rendere la pelle più fragile e meno capace di ripararsi. Pertanto, l’utilizzo di protezioni solari ad ampio spettro è cruciale per preservare la salute e l’aspetto giovanile della pelle.

Sarà inoltre importante educare se stessi alla buona abitudine della beauty routine: utilizzare i prodotti più adatti per la propria pelle ogni giorno, in maniera costante, aiuterà il proprio viso e il proprio corpo a mantenere inalterata la propria bellezza e la propria turgidità più a lungo nel corso degli anni.

Fonti bibliografiche: