Feste di Natale, 5 consigli per limitare i chili di troppo e l’invecchiamento cellulare

Gli alimenti che vanno limitati e quelli da integrare per mantenere una dieta equilibrata, senza rinunciare ai piatti delle Feste di Natale

Foto di Federico Mereta

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato:

Si può superare indenni il Natale e dare all’organismo le basi per ridurre i processi di stress e invecchiamento cellulare pur soddisfacendo il palato? L’equazione è possibile. Bisogna solo fare un pizzico di attenzione, e non solo per preservare il peso forma, ma anche per offrire alle cellule tutti i mezzi per tenersi in forma. E non ci vuole moltissimo.

Non bisogna nemmeno modificare le tradizioni. Piuttosto, è importante tenere presente qualche semplice concetto biochimico. Ecco allora cinque indicazioni che possono aiutare a limitare i danni, sempre ricordando che alla fine ci vuole misura e che non bisogna andare avanti con gli stravizi per settimane.

  1. Occhio agli zuccheri. Gli zuccheri in eccesso favoriscono la glicosilazione, cioè il legarsi spontaneo e irreversibile di zuccheri, come ad esempio il glucosio o il fruttosio, alle proteine cellulari. Su ogni proteina c’è una specie di “chiave” che consente alla proteina stessa di “aprire” alla sostanza con cui deve legarsi. E lo zucchero va a bloccare la serratura, senza più staccarsi. Il che obbliga la cellula a produrre nuovamente la proteina che non è più disponibile. Alla lunga, soprattutto nelle persone anziane, questo compenso sfianca la cellula che soffre.
  2. Più cibi integrali. Gli alimenti integrali riducono i picchi di iperglicemia che risultano pericolosi per la salute. contengono carboidrati ad elevato peso molecolare rispetto a quelli che invece contengono carboidrati più semplici da “sciogliere”, come quelli contenuti nelle patate. Questo significa che il processo di “destrutturazione” delle molecole di carboidrati è più lento, e quindi anche all’assorbimento del glucosio nel sangue. Se invece si ingeriscono velocemente alimenti ricchi di carboidrati complessi come le patate, il glucosio si accumula con tutto ciò che ne consegue.
  3. Proteine da assimilare. A volte, pur mangiando la giusta quantità di proteine, ne assimili meno. E ci vuole attenzione. Una carne cruda, ad esempio, è più difficile da digerire e assimilare di una cotta. Non solo. Il prosciutto cotto, che viene indicato come alimento per i convalescenti, è più digeribile perché i batteri presenti lo “predigeriscono”. In ogni caso per migliorare l’assorbimento e quindi la disponibilità di proteine basta associare alla carne la frutta. Ovviamente in sequenza. Ci sono frutti che contengono proteasi vegetali, enzimi in grado di scindere le proteine e quindi di farle assorbire meglio. Ad esempio le mele, le arance, l’ananas, la papaia.
  4. Frutta e spezie. Nella frutta e nella verdura ci sono migliaia di bioflavoni, ad azione protettiva. Ma occorrono sempre. Quindi via libera ai vegetali a colazione pranzo e cena. Meglio se crude o comunque cotte a vapore, per evitare che si perdano troppi principi utili. Mangiare frutta, peraltro può aiutare a limitare il colesterolo: in alcuni vegetali sono stati isolati oli speciali composti (i terpeni) che, in qualche modo, agiscono in modo simile (ma con una potenza e un’efficacia estremamente diversa) ad alcuni farmaci. Infine, non va dimenticato che anche le spezie possono essere utili. Timo, rosmarino, salvia e origano contengono moltissimi bioflavoni.
  5. Pesce con contorno. Il pesce risulta sempre utile nella dieta e non va dimenticato. Se volete fare uno strappo esotico, semmai, sostituitelo con le alghe. Pesci ed erbe di mare mantengono fluida la membrana della cellula che la protegge dai radicali liberi. Il consumo regolare di pesce e alghe assicura un valido introito di omega-3 e quindi consente di mantenere fluida la membrana. A patto che però siano presenti sostanze antiossidanti, necessarie per evitare che gli acidi grassi diventino inutilizzabili. Per cui insieme al pesce conviene consumare piccole quantità di frutta e verdura, meglio se cruda, perché i vegetali sono ricchissimi di vitamine e minerali ad azione protettiva contro l’ossidazione.

Il consiglio finale

Fare a meno degli alcolici. E se vi lasciate andare ad un bicchiere, ricordate che le donne in genere “reggono” di meno, perché hanno minor disponibilità di alcol-deidrogenasi, l’enzima che metabolizza l’etanolo.  L’enzima viene però consumato molto rapidamente, soprattutto se si beve a digiuno. Quindi l’etanolo rimasto deve essere “trattato” da particolari enzimi chiamati microsomiali, la cui attività dà luogo ad un’elevata produzione di radicali liberi e quindi ad un’azione dannosa sulle cellule.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.