Diabete, come lo smartphone riuscirà a scoprire se ce l’hai

Lo smartphone potrà essere usato in chiave di screening per scoprire la presenza del diabete, grazie alla percezione di un cambiamento nella voce

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

“Il telefono, la tua voce”. un tempo c’era una pubblicità che recitava più o meno così. Oggi, con l’avanzare della tecnologia, lo smartphone diventa uno strumento in grado di migliorare il benessere. E non solo perché ci incita a camminare, ci controlla l’attività fisica, monitora il riposo e svolge tante altre funzioni che possono aiutarci a star bene. In futuro, anche semplicemente analizzando la nostra voce, il dispositivo potrà essere di grande aiuto per svelare la presenza del diabete o monitorare eventuali aumenti e cali drastici della glicemia. A dimostrarlo è una ricerca apparsa su Mayo Clinic Digital Health.

Cosa lega voce e diabete

Uno dei problemi principali quando si parla di diabete di tipo 2, ovvero la forma più comune della malattia, è riconoscere per tempo la presenza della patologia. Altrimenti c’è il rischio che i danni legati a questa condizione si facciano sempre più significativi, dando il via a complicanze. In questo senso, spesso si dice che quasi un terzo delle persone con diabete non ha ancora avuta riconosciuta questa condizione, con una sostanziale sottodiagnosi del fenomeno.

r questo occorre puntare sull’identificazione quanto più possibile precoce del quadro. E lo smartphone, in chiave di screening, potrebbe diventare molto utile considerando che la nostra voce è una sorta di combinazione armoniosa tra l’azione del sistema nervoso, dell’apparato respiratorio e, localmente, della laringe e delle corde vocali.

Per questo tutte le variabili che possono agire su questi elementi possono avere un ruolo in questo processo appaiono di grande importanza, tanto che la scienza rivela come innalzamenti protratti dei valori della glicemia potrebbero agire sulle corde vocali. Non solo: anche i nervi possono risentire della situazione, in quella che viene definita neuropatia diabetica. E quindi la voce potrebbe davvero divenire un sistema d’allarme di grande utilità per indirizzare il percorso di diagnosi.

Cosa dice la ricerca

Lo studio ha preso in esame sia persone che non avevano diabete che individui con la malattia metabolica. I partecipanti hanno usato un’App per smartphone per registrare una frase fissa fino a 6 volte al giorno per 2 settimane, producendo un totale di 18.465 registrazioni. Da ciascuna registrazione sono state estratte specifiche caratteristiche della voce che hanno consentito di definire le differenze tra chi aveva il diabete e chi no, con conseguente messa a punto di un algoritmo in grado di svelare la situazione.

Risultato: si sono registrati mutamenti nella voce tra le persone con diabete di tipo 2 rispetto a quelli senza. L’analisi vocale mostra un interessante potenziale come strumento in grado di precedere screening mirati o per il monitoraggio del diabete di tipo 2, in particolare se combinato con altri fattori di rischio associati al diabete. L’accuratezza del sistema, ovviamente del tutto indolore, è risultata elevata.

Non solo diabete, facciamo attenzione alla voce

Tralasciando il diabete, bruciori di gola, tosse e altre necessità come quella di schiarirsi la voce possono indicare tante condizioni. Anche e soprattutto in questo periodo di presenza massiccia di virus respiratori. La laringite acuta rappresenta la causa principale di questa condizione. Si tratta di una infiammazione della laringe: per affrontare il fastidio può essere d’aiuto l’impiego di sedativi della tosse, steroide per via inalatoria o sistemica, inalazioni caldo-umide con soluzioni di camomilla e bicarbonato. Ma se la situazione non migliora, ricordate di parlarne con il medico e se necessario sottoponetevi a visita specialistica.

Ogni alterazione della voce che dura da più di tre settimane senza miglioramenti sostanziali dopo terapia sintomatica, necessita di approfondimento diagnostico con visita specialistica. I rischi maggiori che si possono celare dietro questo sintomo comune e che si legano inizialmente solo all’alterazione della voce possono essere il tumore della laringe e le paralisi ricorrenziali.

Nel 95% dei casi il tumore della laringe origina dalla mucosa di rivestimento delle alte vie aeree. Più in generale parliamo comunque di faringe, laringe e cavo orale. Questi sono gli organi che in qualche modo entrano in gioco nella fonazione e che per questo possono venire alterati nella loro anatomia e nella loro funzione in caso di tumori.