Demenza senile: sintomi, classificazione e decorso

La demenza racchiude sintomi correlati al declino delle abilità intellettive. Scopri quali sono i sintomi, i fattori di rischio e i trattamenti da seguire.

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Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Del momento della nascita il nostro corpo percorre diverse fasi. Il neonato, crescendo, entra nell’infanzia, poi nell’adolescenza e nell’età adulta, la fase della vita in cui il soggetto ha completato il proprio processo di sviluppo e di crescita.

L’organismo, per un fisiologico processo di invecchiamento, va poi incontro all’età matura in cui possono svilupparsi diverse condizioni patologiche. Alcune delle più frequenti sono quelle a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. È frequente infatti sviluppare a mal di schiena, artriti, artrosi, come anche a un deterioramento delle capacità intellettive che porta il nome generico di demenza.

Spesso viene impiegato, ancora oggi e impropriamente, il termine demenza senile per descrivere i soggetti anziani che sviluppano delle alterazioni neurocognitive. Si tratta, però, di un concetto di stampo ottocentesco in cui la senilità veniva associata ai cambiamenti cognitivi che si verificavano dopo i 65 anni di età. Considerando l’aumento dell’età media e lo sviluppo di gravi declini cognitivi anche in soggetti non anziani, sarebbe più corretto, secondo l’ultima classificazione del DSM V (l’ultima versione del manuale dei disturbi mentali redatto dall’American Phychiatric Association) parlare di “Distrurbo Neurocognitivo”, che viene ulteriormente suddiviso in lieve o maggiore. Per semplicità, nel corso dell’articolo, continueremo ad usare il termine demenza.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), ha riconosciuto la demenza come una priorità di salute pubblica. È importante avere consapevolezza di questa condizione in tutte le sue fasi di sviluppo, ma anche poter contare su una società che sia inclusiva, in cui i pazienti affetti da demenza e i loro caregiver ricevano un adeguato supporto.

Che cos’è la demenza (senile)

La demenza non rappresenta una patologia specifica, ma comprende una vasta gamma di distrubi legati al progressivo declino delle abilità intellettive, al punto da avere importanti ripercussioni sulla quotidianità. Questa condizione neurodegenerativa colpisce circa 55 milioni di persone in tutto il mondo, per lo più anziani: circa un terzo dei soggetti con 85 anni o più, presenza una forma di demenza. Tuttavia, la demenza non è una peculiarità dell’avanzare dell’età, poiché ci sono individui che arrivano anche ad oltre 90 anni, senza manifestare alcun sintomo di demenza.

La demenza consiste in una disfunzione delle funzioni cerebrali che porta a un declino delle facoltà congnitive come la memoria, il linguaggio, la capacità di pensiero o la programmazione nella risoluzione dei problemi. La demenza, ad oggi, rappresenta la settima causa di morte ed è una delle principali cause di disabilità nelle persone anziane.

Classificazione di demenza (senile)

Le demenze possono essere classificate in:

  • demenze primarie. Rientrano tra queste la malattia di Alzheimer, la demenza con i corpi di Lewy o la demenza frontotemporale;
  • demenze secondarie, come la demenza da AIDS, e così definite perché conseguenza di altre condizioni.

Lo sviluppo della demenza è dovuto ad una sovrapposizione di malattie pregresse, fattori genetici e alcune modifiche a livello neurochimico. A tal proposito, ci sono anche delle “forme miste” in cui il soggetto presenta i sintomi di diverse tipologie di demenza.

Il morbo di Alzheimer è la forma di demenza più diffusa e rappresenta circa il 60-70% dei casi. Segue la demenza vascolare, causata da alterazioni croniche nell’afflusso di sangue ad alcune regioni del cervello, che subiscono dei danni.

La demenza a corpi di Lewy, è provocata dall’accumulo di materiale proteico all’interno delle cellule neuronali, chiamati corpi di Lewy. Presenta sintomi simili al morbo di Alzheimer e al morbo di Parkinson.

La demenza frontotemporale (degenerazione del lobo frontale del cervello), è una forma meno comune di demenza. Porta questo nome perché interessa in maniera specifica due lobi del cervello (frontale e temporale) che sono interessati dai danni.

La demenza mista comprende più tipi di demenza che vengono diagnosticati al paziente. Ad esempio, si può soffrire di demenza vascolare e morbo di Alzheimer allo stesso tempo.

La demenza giovanile è più rara e spesso è difficile per i più giovani ricevere una diagnosi tempestiva. Questo perché i primi sintomi potrebbero non essere facili da riconoscere, in quanto potrebbero essere attribuiti ad altri fattori comuni, come le difficoltà lavorative, la menopausa o, più in generale, lo stress.

Ci sono anche forme di demenza che possono svilupparsi a seguito di un ictus o in correlazione ad infezioni, come quelle da HIV, o ancora per un consumo eccessivo di alcol, carenze nutrizionali, lesioni fisiche ripetitive al cervello (encefalopatia traumatica cronica).

Sintomi della demenza (senile)

I sintomi della demenza variano a seconda della gravità e dunque, dello stadio in cui il soggetto si trova: all’inizio i sintomi sono leggeri e non influiscono con le attività quotidiane, se non in misura minima. Nei casi più gravi, invece, il soggetto non è autosufficiente e dipende in tutte le attività, anche le più semplici (come mangiare, lavarsi), da altre persone.

Tra i sintomi spia di demenza rientrano:

  • non ricordare degli eventi o di aver svolto delle azioni (ad esempio se si è chiusa la porta di casa o se ci si è dimenticati il fornello acceso);
  • avere scarsa capacità di giudizio;
  • sentirsi confusi;
  • aver difficoltà ad esprimersi, a leggere, a scrivere;
  • non riuscire a gestire il denaro;
  • ripetere domande, frasi, concetti;
  • perdersi tra le vie della città;
  • aver bisogno di più tempo per completare le attività quotidiane;
  • non avere più interesse per eventi o attività per cui invece in passato si era entusiasti;
  • non preoccuparsi dei sentimenti degli altri;
  • agire in modo impulsivo;
  • sperimentare paranoia, allucinazioni;
  • riscontrare dei cambiamenti di personalità;
  • sperimentare perdita di equilibrio e difficoltà nel compiere dei movimenti;
  • non riconoscere i propri cari.

In genere, i sintomi iniziali riguardano la perdita della memoria a breve termine, ad esempio non riuscire a ricordare dove si è lasciato un oggetto. Questi peggiorano in modo graduale, al punto da diventare molto visibili ai familiari. I sintomi sono soggettivi, dipendono quindi dal paziente, come anche dalle cause che hanno provocato la demenza e dalla presenza o meno di altre patologie.

Quali sono le cause della demenza (senile)

Ciò che provoca la demenza come espressione clinica sono i danni a carico delle cellule cerebrali. Il nostro cervello è costituito da diverse regioni deputate a svolgere differenti compiti. Per un buon funzionamento complessivo dell’individuo, è necessario che le varie aree siano integre e che comunichino efficacemente tra di loro. Quando le cellule di una o più regioni sono danneggiate, si verificano i sintomi descritti sopra.

La demenza può essere provocata da malattie, che con il trascorrere degli anni vanno a danneggiare il cervello, causando un deterioramento delle funzioni cognitive.

Quali sono i fattori di rischio della demenza (senile)

Tra i fattori che possono aumentare le possibilità di sviluppare una forma di demenza ci sono:

  • in primis l’età;
  • l’ipertensione;
  • il fumo;
  • la familiarità;
  • un consumo eccessivo di alcol;
  • avere il diabete;
  • il sovrappeso e l’obesità;
  • la depressione;
  • praticare poco sport. L’attività fisica aumenta il flusso di sangue e di ossigeno al cervello promuovendo il benessere delle cellule cerebrali;
  • non avere una vita sociale attiva;
  • seguire un’alimentazione squilibrata. Il cibo ha effetti sulla salute del cervello attraverso il benessere del cuore. Alimenti, come quelli proposti dalla dieta mediterranea, sono un toccasana per il cervello.

Diagnosi della demenza (senile)

Soprattutto nelle sue fasi iniziali, può essere difficile diagnosticare correttamente una demenza e classificarla in maniera adeguata, per via della sintomatologia che accomuna gran parte di queste patologie e perché nelle diverse tipologie di demenza sono stati riscontrati percorsi neuropatologici comuni.

La diagnosi di demenza passa attraverso un esame fisico, un’attenta anamnesi, l’osservazione dei cambiamenti nei comportamenti e nel pensiero. Possono essere richiesti dallo specialista alcuni esami di laboratorio come le analisi del sangue o la misurazione della pressione arteriosa, per escludere eventuali condizioni reversibili di demenza. Se necessari, possono essere eseguiti degli esami strumentali, come la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata, per osservare lo stato di salute del cervello e delle sue strutture.

La diagnosi precoce è essenziale in presenza di demenza perché consente di trattare con successo alcune delle cause scatenanti ma soprattutto aiuta a gestire al meglio e fin da subito i sintomi.

In genere, si consulta dapprima il medico di medicina generale per una valutazione iniziale dei sintomi e, in seguito, potrebbe essere necessaria la collaborazione con uno specialista, come il neurologo, per una conferma diagnostica e per la presa in carico.

Quali sono le complicazioni della demenza (senile)

La demenza ha un impatto importante, soprattutto nelle sue forme più gravi, nella vita del soggetto dal punto di vista fisico, psicologico, sociale ed economico. Allo stesso modo, ad essere coinvolti sono i caregiver, ovvero chi si prende cura di loro, come i familiari.

Specie gli stadi più avanzati necessitano di un’assistenza continua per lo svolgimento di qualsiasi tipo di attività.

Quali sono i trattamenti della demenza (senile)

Ad oggi, non ci sono trattamenti per curare in modo definito la demenza, a meno che questa non sia causata da alterazioni reversibili. Tuttavia, ci sono misure che possono essere adottate per supportare e migliorare lo stato dei pazienti con questa condizione, come anche quello dei loro familiari. Ecco alcuni suggerimenti per promuovere il benessere dei soggetti con demenza:

  • mantenere le relazioni sociali. Questo aiuta a stimolare il cervello tutti i giorni;
  • essere attivi dal punto di vista fisico;
  • assumere farmaci per il trattamento della malattia dell’Alzheimer o di altre forme di demenza;
  • assumere correttamente la propria terapia sistemica, in modo da a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, la pressione arteriosa o la glicemia;
  • assumere farmaci per il trattamento delle altre patologie neurologiche e psichiatriche.

Qualsiasi tipo di farmaco deve essere prescritto o suggerito dallo specialista, in base alle condizioni di salute del soggetto, la compresenza di altre patologie e il tipo e la gravità della demenza diagnosticata.

La tipologia di trattamenti adottata può variare con il trascorrere del tempo: il paziente potrebbe peggiorare e, di conseguenza, anche le strategie impiegate dovranno mutare.

Come vivere con la demenza (senile)

Convivere con questa condizione può essere più facile se si gestiscono in modo corretto i sintomi. In questo senso, è bene:

  • adottare un’alimentazione equilibrata in cui il consumo di alcol è ridotto al minimo o è assente;
  • dedicarsi a hobby o a attività coinvolgenti;
  • ritagliarsi del tempo per stare in compagnia;
  • annotare le proprie attività e gli appuntamenti, così da ricordare tutto;
  • non fumare;
  • circondarsi di persone fidate e identificarle per avere supporto in caso di necessità;
  • non isolarsi;
  • portare sempre con sé un documento di identità;
  • non avere timore di chiedere aiuto.

In conclusione, la demenza è una condizione che con il tempo e il suo progredire, può diventare invalidante. Riconoscere il prima possibile i sintomi e trattarli in modo adeguato è essenziale per mantenere un buon livello di qualità della vita.

 

Fonti bibliografiche: