Come comportarsi a tavola per ridurre il rischio di diabete gestazionale

Potrebbe capitare che il diabete compaia durante la gravidanza: quali sono i comportamenti da tenere per evitare questo rischio

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

La comparsa del diabete durante la gravidanza è un’evenienza da evitare. E sicuramente, in quest’ottica, occorre tenere sotto controllo il peso sia prima di rimanere incinte sia durante la dolce attesa. In questo modo si riducono i rischi di diabete gestazionale. Ma, oltre al monitoraggio del peso corporeo attraverso un’alimentazione controllata, sulla scorta dei consigli del ginecologo, che si accompagna a una regolare attività fisica, pare sia molto importante non solo quanto si mangia ma anche quali alimenti si ingeriscono.

Prestare attenzione ai cibi che favoriscono l’infiammazione, prediligendo invece quelli ricchi di nutrienti ad azione antinfiammatoria, potrebbe essere d’aiuto per limitare i rischi che compaia questa forma di diabete. A dirlo è una ricerca condotta all’Università di Turku, in Finlandia, apparsa su European Journal of Nutrition.

Importante comportarsi bene fin dall’inizio

Lo studio ha provato a valutare la correlazione tra gli alimenti assunti nel corso dei nove mesi e lo sviluppo di questa complicazione della gravidanza, prendendo in esame oltre 350 donne sane ma in sovrappeso o obese. Sono stati considerati, in base ai diari alimentari delle gestanti, due tipologie di dieta: una, più salutare ed una sicuramente meno valida per il benessere. Poi, si è anche valutato il possibile impatto in termine di sviluppo di infiammazione legato all’alimentazione in esame. Cosa emerge dall’analisi? In pratica si è visto che quanto più si ingerivano alimenti con potenziale azione infiammatoria, tanto maggiore è risultato il rischio di sviluppare il diabete gestazionale. Non solo: il rischio è apparso correlato in particolare all’elevato consumo di grassi saturi, con conseguente attività di stimolo all’infiammazione.

Il consiglio che viene dagli esperti del Nord Europa è quindi semplice. Conviene nutrirsi con alimenti integrali, frutta, verdura, prediligendo comunque condimenti che contengano grassi insaturi, come l’olio extravergine d’oliva. Queste indicazioni appaiono ancor più importanti nelle fasi iniziali della dolce attesa, anche e soprattutto per le donne che, già prima del concepimento, presentano sovrappeso ed obesità. Sul fronte pratico, l’importante è seguire con scrupolo le indicazioni del ginecologo curante, e questo non solo per ridurre i rischi di sviluppare diabete gestazionale ma anche per limitare le possibilità che si sviluppino altre complicanze nei nove mesi.

Cos’è il diabete gestazionale

Anche se si parla di diabete, questa forma è diversa dal classico diabete di tipo 1, malattia autoimmune che tende a distruggere le unità del pancreas che producono l’insulina, e da quello di tipo 2, più legato alle cattive abitudini ed al sovrappeso. Il diabete gestazionale si manifesta durante la gravidanza, in particolare nel terzo trimestre, portando ad elevazioni significative della glicemia. L’origine del diabete gestazionale è definita.

Quanto più il feto si sviluppa nell’utero materno, infatti, tanto maggiore diventa la produzione di ormoni da parte della placenta. Questi hanno un’azione “antagonista” rispetto all’insulina, per cui si configura una situazione simile a quella del diabete di tipo 2: l’insulina c’è ma non è sufficiente, e quindi la glicemia sale. In genere dopo il parto la situazione torna alla normalità perché gli ormoni placentari non vengono più prodotti. Ma a volte proprio la gravidanza può diventare il “fattore” che dà il via ad un vero e proprio diabete che poi si mantiene nel tempo e va affrontato con le giuste precauzioni, insieme al medico.