Allarme nitazeni, oppioidi più potenti del fentanyl. Cosa sono e perché se ne parla ora

A un anno dalla morte della prima vittima della nuova droga, arriva l'allarme degli esperti: possono essere letali anche a basse concentrazioni

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Eleonora Lorusso

Giornalista, esperta di salute e benessere

Milanese di nascita, ligure di adozione, ha vissuto negli USA. Scrive di salute, benessere e scienza. Nel tempo libero ama correre, nuotare, leggere e viaggiare

Pubblicato: 21 Ottobre 2025 11:55

Si chiamano nitazeni e preoccupano molto per i loro effetti. Sono oppioidi sintetici molto potenti, ancora più del fentanyl e per questo sono considerati altamente pericolosi. Un anno fa l’assunzione di questa nuova droga aveva causato la morte di un 28enne, morto a Brunico, in Alto Adige. Ora è scattato un arresto nei confronti dell’uomo che avrebbe ceduto la sostanza stupefacente al giovane e ci si interroga sulla reale diffusione dell’oppioide.

La prima vittima ufficiale di nitazeni in Italia

Del nitazeni, dunque, si parla oggi, all’indomani del fermo del presunto pusher che avrebbe fornito la droga a quella che ufficialmente è la prima vittima della sostanza stupefacente. Il giovane era deceduto a settembre del 2024. Nei mesi scorsi e per un anno sono proseguite le indagini dei carabinieri per risalire a chi aveva ceduto l’oppioide. Il lavoro investigativo ha ora portato a scoprire e sequestrate diversi pacchi postali al cui interno sono stati trovati gli oppioidi sintetici della categoria dei nitazeni. Come appurato nell’ambito delle indagini, la droga sarebbe stata acquista online e pagata con criptovalute. Sarebbe stata spedita da diversi Paesi europei e avrebbe avuto come destinatario finale un 29enne, arrestato lo scorso 13 ottobre e che ora risulta indagato per l’ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro reato.

La scoperta dei nitazeni in un 28enne di Brunico

Per scoprire la rete di spaccio che ci sarebbe stata dietro alla morte del 28enne a Brunico i carabinieri, anche grazie alle analisi del Ris di Roma, hanno appurato che la vittima aveva nel sangue alcuni quantitativi di n-pirrolidin protonizapene (protonitazepina), una sostanza che appartiene alla categoria degli oppioidi sintetici. Questo ha portato a ipotizzare che il giovane avesse assunto la droga poco prima di morire e questa, seppure in dose non consistente, possa aver causato il decesso. I nitazeni, infatti, sono considerati estremamente pericolosi, se assunti anche a basse concentrazioni. Come riporta Adnkronos, infatti, “in base ai recenti studi scientifici risulta che l’assunzione è associata ad una significativa alterazione dell’attività elettrica cardiaca con aritmie, che risulta essere compatibile con la causa di morte del soggetto”.

L’allarme nitazeni in Italia e in Europa

Il caso di cronaca ha riacceso l’attenzione sui nitazeni. Lo stesso Procuratore di Bolzano, Axel Bisignano, ha parlato di “un significativo campanello d’allarme” in Alto Adige, dal momento che sono già 35 le segnalazioni “correlate a questa sostanza stupefacente”, definita da Bisignano “una bomba, molto più potente del fentanyl”. A queste nuove droghe hanno fatto riferimento anche gli esperti della Società italiana di Tossicologia (Sitox), in occasione del congresso che si svolto all’Irccs Maugeri di Pavia, intitolato Antidotes in Depth 2025 – Clinical Toxicology, Substances of Abuse and Chemical Emergencies. Starebbe crescendo, infatti, la circolazione di queste nuove sostanze, che spesso sono in grado di eludere i test tradizionali effettuati in ospedale. “Stanno causando un numero crescente, seppure non marcato, di intossicazioni acute”, hanno sottolineati i tossicologi.

Oltre 1.000 sostanze psicoattive in circolazione in Europa

“Le nuove droghe arrivano prima della legge, prima della prevenzione e spesso prima della consapevolezza dei consumatori”, ha sottolineato Carlo Locatelli, past president Sitox e direttore dell’Unità operativa tossicologia, Centro antiveleni e centro nazionale di informazione tossicologica, del Maugeri, a Skytg24. “Quello che stiamo osservando è inquietante”, ha proseguito l’esperto. I numeri confermano l’allarme: in Europa al momento ci sarebbero oltre mille sostanze psicoattive in circolazione: per la precisione 1.050. Non solo: molte eludono i test attualmente a disposizione negli ospedali.

I rischi delle nuove droghe

“Nuove droghe sintetiche causano intossicazioni rapidissime, spesso non riconoscibili dai test standard, e possono portare all’insufficienza respiratoria o a danni neurologici permanenti in poche ore”, ha chiarito ancora Locatelli. A spiegare quali siano gli effetti dei nitazeni è un articolo pubblicato di recente sulla rivista The Conversation, secondo cui sarebbero “l’ultima, letale evoluzione nella crisi degli oppioidi sintetici”. Sarebbero “dieci volte più potenti del fentanyl”. Agiscono sugli stessi recettori del fentanyl e della morfina, ma con maggiore potenza: “Alcuni composti risultano fino a 60 volte più forti del fentanyl e centinaia di volte più della morfina”, si legge su Skytg24.

Da dove provengono i nitazeni

Messi a punto nella seconda metà degli anni ’50 dall’azienda farmaceutica svizzera Ciba-Geigy come antidolorifici, i nitazeni non entrarono mai nel circuito commerciale a causa dei gravi effetti collaterali. Pur essendo dei potenti analgesici (più della morfina, appunto), l’assunzione comporta elevati rischi per la sicurezza e la salute, anche a basse concentrazioni. Come si evince da un articolo pubblicato sulla rivista Pain Medicine, il farmaco oggi in uso per bloccare l’effetto di eroina, morfina e fentanyl (il naloxone) non risulta così efficace sui nitazeni: “Dati preliminari, per lo più provenienti da studi su animali, suggeriscono che potrebbero essere necessarie dosi più elevate di naloxone per invertire gli effetti dei nitazeni, a causa della loro potenza”. È proprio negli ultimi anni che si è tornato a parlare di queste sostanze.

La circolazione nel dark web

Dal 2019 Stati Uniti e Cina hanno incrementato i controlli sul “cugino” fentanyl, scoprendo la circolazione dei nitazeni. Proprio la Cina oggi risulta il maggior produttore di entrambe le sostanze. Oggi i nitazeni sono acquistati da pusher e consumatori soprattutto tramite il dark web, come ricordano gli esperti. Possono essere distribuiti in diverse forme: liquida, in pillole o in polvere. L’Europa è considerata il maggior mercato di destinazione, con le sostanze in arrivo prevalentemente dall’Asia.