Rania di Giordania: 55 anni da Regina di stile

Un'evoluzione che la trasforma da principessa sconosciuta a regina famosa in tutto il mondo, capace di usare la moda come strumento di diplomazia culturale

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Gilda Faleri

Giornalista e Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Scrive principalmente di famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

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L’evoluzione di stile della Regina di Giordania è un affascinante viaggio attraverso un mix di culture, che inizia negli anni Novanta e continua ancora oggi. Se c’è una sovrana che ha trasformato la moda in linguaggio diplomatico, culturale e personale, è Rania di Giordania che il 31 agosto compirà 55 anni. Dalla giovane sposa ventitreenne del 1993 alla regina-madre di due sposi reali e orgogliosa nonna della piccola Iman, il suo guardaroba racconta un’evoluzione coerente: linee pulite, coperture ad hoc, outfit che mettono in risalto il punto vita, capi su misura che uniscono Oriente e Occidente.

La base è sempre la stessa — collo alto o girocollo, raramente senza maniche, gonne sotto al ginocchio o a tutta lunghezza, tailleur pantalone — ma i dettagli cambiano: una cintura che struttura, un ricamo che richiama il mondo arabo, un volume strategico che allunga la figura.

La scelta di non indossare la tiara per il matrimonio

L’esordio di Rania nel mondo reale risale al 10 giugno 1993: Rania Al-Yassin sposa l’allora Principe Abdullah in un raffinato abito di Bruce Oldfield, in seta con ricami dorati. Rania, in controtendenza rispetto alle altre spose reali, non indossa una tiara ma una fascia che raccoglie un’ampia acconciatura. Oldfield, stilista britannico legato a case reali europee e attualmente molto amato dalla Regina Camilla e prima dalla rivale, la Principessa Diana, disegna per lei un abito che dialoga con il Medio Oriente senza scadere nel folklore. Secondo quanto riportato in molte testate, Oldfield si è ispirato a una serie di costumi tradizionali siriani esposti al V&A Museum.

Negli anni successivi, con l’ascesa al trono del marito nel 1999, Rania diventa Regina e il suo stile si consolida anche se rimane ancora acerbo: tailleur semplici, abiti a colonna a maniche lunghe, gonne plissé, vestiti spesso cuciti con tessuti a tinta unica.

Il matrimonio di Rania e Abdullah di Giordania
IPA
Il matrimonio di Rania e Abdullah di Giordania

Lo stile come ponte culturale tra Oriente e Occidente

Ma la vera rivoluzione che la porta a diventare un’icona di stile, arriva quando la sovrana inizia a usare la moda come ponte culturale, alternando i grandi atelier europei a creativi mediorientali e marchi emergenti, prima ancora di Letizia di Spagna e di Catherine, Principessa del Galles. È un mix che la stampa di moda da sempre sottolinea: Dior e Maison Makarem, Gucci e brand giordani e mediorientali, couture e pret-à-porter, questa scelta la consacra “icona globale”.

Il look più iconico

Il look che consolida questo stile, rimasto impresso negli anni, è quello indossato il 22 maggio 2004 alle nozze di Felipe di Spagna, allora erede al trono, con la giornalista Letizia Ortiz. Rania arriva alla Cattedrale dell’Almudena di Madrid con una camicia di seta bianca e una spettacolare gonna di pizzo color malva firmata Givenchy: un outfit così semplice da lasciare un passo indietro tutte le nobildonne, arrivate in abito al ginocchio e vistoso cappello.

Quella scelta, allora sorprendente in un parterre di abiti convenzionali, entra nella storia dei look reali e verrà replicata da molte principesse e regine. Da quel giorno, la formula “gonna lunga + camicia” diventa uno dei suoi must in fatto di moda.

Rania di Giordania in Givenchy al matrimonio di Felipe e Letizia di Spagna
Getty Images
Rania di Giordania in Givenchy al matrimonio di Felipe e Letizia di Spagna

I suoi look si arricchiscono di forme e tagli nuovi: gonne e top scultorei, abiti a trapezio che si stringono in vita, maniche strutturate, cappe leggere che coprono le spalle. Anche nelle apparizioni più formali, l’ornamento è sempre funzionale alla forma e al suo ruolo di Regina di un Paese a maggioranza musulmana: tulle ricamato che non scopre ma alleggerisce la figura, ricami con il filo d’oro che rimandano all’artigianato mediorientale.

Le sue battaglie per i diritti civili, per le donne e per la protezione dei minori costituiscono il cuore della sua agenda pubblica. Ma la sua unicità passa anche attraverso lo stile e l’immagine di donna elegante, tenace e indipendente che trasmette attraverso i propri outfit.

Non solo moda

Durante un’intervista per Harper’s Bazaar Arabia nel 2019, parlando del suo stile afferma: “Sono molto appassionata del mio lavoro e gli abiti che indosso non hanno alcuna influenza su questo. Sono anche molto consapevole del dovere di rappresentare al meglio il mio Paese. Quindi, piuttosto che seguire le ultime tendenze, cerco di vestirmi in un modo che rifletta chi sono”. Proseguendo: “Trovo di sentirmi più a mio agio con abiti semplici, in parte per la mia posizione, ma soprattutto perché mi sembrano adatti a me, come donna”.

Rania di Giordania con la nipote Iman e il marito, Re Abdullah
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Rania di Giordania con la nipote Iman e il marito, Re Abdullah

La Regina sottolinea che l’enfasi deve essere su ciò che dice, piuttosto che su ciò che indossa: “Certo, uno degli svantaggi dell’essere una donna sotto i riflettori è che ci saranno sempre commenti sui miei abiti e sul mio aspetto. A volte, si esagera anche parecchio. Immagino che faccia parte del gioco, ma alla fine, spero che sia il mio lavoro a definirmi, non il mio guardaroba”.

Da sempre molto impegnata, non solo a rappresentare il suo Paese, ma a dare voce agli ultimi e a seguire cause umanitarie e sociali facendole emergere e portando le questioni a livelli internazionali, Rania cerca di fare da tramite sempre con la sua innata eleganza.

L’eleganza di una regina: femminile senza osare

Il suo stile è la prova che si può essere femminili anche coprendo qualche centimetro in più di pelle. Gli abiti da giorno a maniche lunghe con cintura sottile, le gonne a matita con bluse per gli incontri istituzionali; i kaftani colorati con tagli sartoriali per le ricorrenze religiose; e, sul fronte sera, gli abiti lunghi con ricami e scolli alti. Il suo stile gioca molto sugli accessori, spesso portatori di messaggi e omaggi.

Gli accessori che fanno la differenza

Per l’incoronazione di Re Carlo III, eccezionalmente, indossa un cappellino in stile british, un accessorio raro per la Regina di Giordania.

Nel 2023, alle nozze della figlia Iman, Rania sceglie un abito Dior plissé completando il suo outfit con una clutch celeste di Jennifer Chamandi, personalizzata con il nome della sposa scritto in arabo sulla fibbia: con inciso “Imany” che significa “La mia Iman”. Anche in questo caso la Regina usa l’accessorio per raccontare qualcosa di personale senza intaccare il protocollo.

Il Re e la Regina di Giordania al matrimonio della figlia Iman
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Il Re e la Regina di Giordania al matrimonio della figlia Iman

Nello stesso anno si sposa anche il figlio primogenito, il Principe ereditario Hussein, con Rajwa Al Saif, per l’occasione Rania sceglie un abito Dior nero a collo alto, ricamato in oro: il nero, colore poco “nuziale” in Occidente, qui diventa elegante e regale, mentre l’oro cita la festa e la tradizione araba.

Maison europee e marchi emergenti

Un altro tassello chiave nel guardaroba della Regina di Giordania è la rete di designer: oltre ai grandi nomi europei, Rania valorizza creativi e maison del mondo arabo, dal Libano alla Giordania, alternando haute couture e realtà indipendenti. Questa scelta promuove un dialogo culturale: una connessione tra la Giordania, il Medio Oriente e il resto del mondo. Non è un caso che, durante visite all’estero, abbia più volte puntato su un guardaroba che richiama il suo regno, favorendone la visibilità.

Rania di Giordania, un’icona mondiale

Essere regina musulmana e icona di stile mondiale significa anche misurarsi con un doppio sguardo: quello del suo Stato, che chiede rappresentanza e un certo tipo di decoro, e quello internazionale, spesso alla ricerca di ispirazioni provenienti da Oriente e novità. Rania riesce a calibrare il tiro: non indossa abitualmente l’hijab ma lo adotta quando l’occasione lo richiede; non punta su cliché orientalistici e spesso fa dimenticare di essere una regina di un regno da mille e una notte.

A 55 anni, Rania non è solo una regina musulmana che è riuscita ad affascinare il mondo, ma un’icona culturale capace, ogni giorno, di riscrivere il concetto stesso di eleganza.