50 anni fa, Carlo XVI Gustavo successe a suo nonno, il Re Gustavo VI Adolfo. In occasione del Giubileo d’Oro, il Re e la Regina Silvia sono riusciti a riunire intorno a sé tutti i loro discendenti per festeggiare insieme: i tre figli con i rispettivi consorti e gli otto nipoti.
Il 15 settembre 2023 è il giorno in cui ricorre il 50° anniversario dell’ascesa al trono del Re e i festeggiamenti del Giubileo andranno avanti per il fine settimana alla presenza di tanti ospiti, tra i quali molte teste coronate. Tra gli eventi: un Te Deum nella Chiesa del Palazzo Reale, una processione per Stoccolma e una cena nella Sala di Stato.
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Il Re dei record
Già nel 2018, il Re aveva battuto il record di sovrano più longevo della storia svedese, precedentemente detenuto dal Re del XIV secolo Magnus Eriksson, che però salì al trono all’età di tre anni. Superati i 44 anni e 223 giorni, Carlo Gustavo ha stabilito il nuovo record. Record anche per il Casato di Bernadotte che regna sulla Svezia da 205 anni.
Il Giubileo e i 500 anni della Svezia
Durante tutto il 2023, per celebrare sia il Giubileo del Re sia i 500 anni della Svezia, il Re e la Regina stanno visitando tutte le 21 contee svedesi perché Carlo Gustavo desidera che le celebrazioni raggiungano l’intero Paese. Oltre al Giubileo d’oro si festeggiano anche i 500 anni dall’elezione a re di Gustav Vasa e quindi dalla nascita della Svezia come Stato nazionale. L’elezione, avvenuta il 6 giugno 1523, segnò infatti la fine dell’Unione di Kalmar.
La dinastia Bernadotte
Nell’Ottocento in Svezia regnava Carlo XIII che non ebbe figli legittimi e la monarchia rischiò di morire con lui. Ma la questione si risolse con l’”adozione” da parte del Re di uno dei marescialli di Napoleone, Jean-Baptiste Bernadotte, che fu poi incoronato Carlo XIV Giovanni, dando inizio a una nuova discendenza reale.
Una tragedia alla corte svedese
Carlo Gustavo sarebbe dovuto essere re dopo il padre, ma un grave errore di un meccanico dell’aeroporto di Copenaghen cambiò il corso della storia. I blocchi metallici di un aereo della KLM non furono rimossi prima della partenza e l’aereo decollò il 26 gennaio 1947 con gli alettoni bloccati. Si alzò in aria e poi si schiantò al suolo. Tutte le 22 persone a bordo rimasero uccise. Uno di loro era Gustavo Adolfo, Principe Ereditario di Svezia, padre di quattro bambine e di un bambino di nove mesi, Carlo Gustavo.
Così il 15 settembre del 1973, un ragazzo di soli 27 anni salì al trono assumendosi le responsabilità di capo di Stato svedese, in anticipo di una generazione.
Un inizio incerto
All’inizio pochi avevano fiducia nel giovane principe e nel 1969 il giornalista Åke Ortmark scrisse nel suo libro De okända makthavarna:”Il principe ereditario non si è dimostrato particolarmente portato o interessato agli studi; è un tipico rappresentante del ramo sportivo della famiglia Bernadotte… Nessuno può dire con ragionevole certezza come andrà a finire”.
Il giorno che morì suo nonno e di conseguenza divenne re, Carlo Gustavo visse un momento di smarrimento visto che aveva perso la sua guida. Nelle monarchie ereditarie, passando di padre in figlio o in questo caso di nonno in nipote, la frase da rispettare sempre è: “Il Re è morto, lunga vita al Re”.
Quindi solo quattro giorni dopo la morte del nonno avvenne il giuramento e proprio in questa circostanza il nuovo Re tenne il suo discorso senza esitazioni e fu la sua prima vittoria.
Il Re e la dislessia
Tutti erano preoccupati perché Carlo Gustavo era dislessico e aveva sempre avuto difficoltà con la parola scritta. Ad aiutarlo fu la sorella maggiore Christina che lo seguì nei giorni precedenti e l’attrice Margaretha Krook che lo aiutò con dei suggerimenti. Senza tremare o esitare, Carlo Gustavo pronunciò il suo primo discorso da re che era in gran parte dedicato al suo defunto nonno e in cui si riferiva a se stesso con il pluralis maiestatis.
Il ridimensionamento del ruolo di Re
Ben presto il nuovo re smise di riferirsi a se stesso come “noi”, perché venne rivoluzionato e ridimensionato il suo ruolo come Re. Dall’emendamento costituzionale del 1975, il Re non ha più alcun potere, se non quello di rappresentanza, e ha molti meno doveri costituzionali dei suoi predecessori.
Ad esempio può presiedere il Consiglio solo quando entra in carica un nuovo governo, non ogni venerdì come faceva suo nonno. È presidente della Commissione Affari Esteri, ma deve stare attento a non esprimere opinioni sulla politica del governo. Il Re è anche responsabile dell’accreditamento dei diplomatici stranieri e dello svolgimento di altri compiti in qualità di capo di Stato.
È scattato il colpo di fulmine
Le voci di una storia d’amore intrapresa dal giovane Principe circolavano da tempo quando salì al trono. Nessuna delle presunte fidanzate sarebbe stata approvata da Gustavo Adolfo, legato alla tradizione che esigeva un’ascendenza principesca dalle consorti della famiglia reale.
Per questo motivo nonostante la prima foto del futuro re con Silvia Sommerlath fu scattata nell’estate del 1973, Carlo Gustavo attese alcuni anni prima di portare all’altare la sua amata.
L’allora Principe Ereditario conobbe Silvia Sommerlath ai Giochi Olimpici di Monaco del 1972 e tra i due fu subito amore, un vero colpo di fulmine. I due innamorati annunciarono il loro fidanzamento nel marzo del 1976 e tre mesi dopo si sposarono nella cattedrale di Stoccolma. Era dal 1567, anno in cui Erik XIV sposò Karin Månsdotter, che un re svedese non convolava a nozze con una commoner.
Mentre il primo Bernadotte non aveva ascendenze nobili, i suoi successori si sono sposati con principesse. Ciò significa che Carlo XVI Gustavo è imparentato con quasi tutte le famiglie reali europee, regnanti e non. Tuttavia, né il re né i suoi figli hanno sposato una persona di origine principesca.
I due eredi al trono
Nell’estate del 1977 nacque la Principessa Vittoria, seguita due anni dopo da Carlo Filippo, che fu Principe Ereditario per pochi mesi prima dell’abolizione della legge salica con l’introduzione della successione femminile. A completare la famiglia nel 1982 arrivò la terzogenita, la Principessa Madeleine.
Il rapporto del Re con gli svedesi, tra alti e bassi
Dal punto di vista di gradimento pubblico, il Re, che ha fatto del suo motto “Per la Svezia – Al passo con i tempi” il suo modo di regnare, negli anni ha avuto alcuni alti e bassi: ci sono stati dei momenti nei quali la sua popolarità è arrivata ai minimi storici mentre altri nei quali è stato molto apprezzato.
Il discorso del Re
Uno dei maggiori momenti di popolarità fu nel gennaio 2005, quando venne trasmesso in tv un discorso molto toccante del Re, dopo lo tsunami che aveva colpito l’Asia, uccidendo circa 300.000 persone, tra i quali 543 morti e 1500 feriti svedesi.
Carlo Gustavo prima parlò del sostegno da dare alle persone colpite e alle famiglie in lutto, poi iniziò a raccontare una parte difficile della propria vita, creando grande empatia con il suo popolo: “Molti bambini hanno perso uno o entrambi i genitori. Credo di sapere cosa significhi. Io stesso sono stato un bambino che ha subìto questo lutto. Per un bambino, un genitore perso è sempre insostituibile. Ne so qualcosa”.
Gli svedesi apprezzarono tanto le parole del Re e la sua popolarità crebbe fino a maggio del 2011 quando ci fu un inciampo causato da un libro con rivelazioni molto forti.
La biografia non autorizzata che creò scandalo a corte
Il giornalista dell’agenzia TT Tomas Bengtsson iniziò la sua intervista con una domanda che non era mai stata posta a un monarca svedese: “Il Re ha mai visitato uno strip o un sex club?”. Dopo aver riflettuto Carlo Gustavo rispose: “Dipende da cosa si intende per strip o sex club”.
La domanda non proprio comune venne posta al Re per dargli la possibilità di rispondere ad alcune affermazioni che erano uscite in un libro bomba pochi mesi prima. Nel novembre 2010, tre giornalisti pubblicarono una biografia non autorizzata sulla vita del Re. Il punto dello scandalo verteva su indiscrezioni amorose e feste particolari nelle quali, secondo gli autori, sarebbe stato presente il Re.
Questi racconti fecero scandalo e il Re affermò che questa storia aveva causato grande dolore a lui e alla sua famiglia. Non ricordava di aver partecipato a feste di questo tipo e quando il giornalista gli chiese se avesse mai avuto un comportamento inappropriato, il Re rispose: “Mmm, no, non posso dire di averlo avuto. No”.
Il libro fece perdere al Re diversi punti di gradimento – ormai i reali si misurano con lo share come i programmi tv – e alla fine dell’intervista comprendendo il momento non brillante affermò: “Ma è qualcosa che dimostrerò mettendo il doppio dell’impegno in futuro”.
Da allora, grazie ad un grande lavoro di rappresentanza, lentamente ma costantemente, la fiducia del popolo svedese nella famiglia reale è tornata ad aumentare. Soprattutto grazie alla grande popolarità della futura Regina, la Principessa Vittoria, che nel 2022 è risultata la più amata.
Il futuro della monarchia svedese è donna
I prossimi Sovrani svedesi saranno due donne e la notizia, visti i risultati in altri Stati nei quali hanno regnato figure femminili o guardando anche la storia della Regina Cristina di Svezia, è di buon auspicio.
Carlo Gustavo è un Re che è cresciuto con il suo popolo avendo anche momenti di incomprensione e distanza, com’è naturale che sia quando si ha un regno così lungo. Ad ogni modo la stabilità e il lavoro al servizio di una nazione lo stanno ripagando e sono molti gli svedesi che festeggiano il Re per questo suo grande traguardo.