#SegretiDelCuore

Voglio andare a vivere da sola: come faccio?

Arriva il momento in cui si sente l'urgenza (o la necessità) di trovare una casa e gestire da sole la nostra vita. È una decisione importante, ma non priva di timori e dubbi. Ecco come affrontarla

Marina Mannino

Giornalista

Ho 24 anni, un lavoro soddisfacente, un po' di soldi da parte e vorrei andare a vivere da sola. Ho trovato un appartamentino in affitto vicino casa dei miei, sono 40 mq ben organizzati e mi piace tantissimo. I miei sono contenti e mi hanno detto che mi aiuteranno. Ne sono grata ma vorrei riuscire a farcela con i miei mezzi. Però non ho le idee chiarissime e non so se sto facendo le scelte giuste.

Angelica

È davvero grande l’emozione che si prova quando si decide di lasciare il nido dove si è nati e cresciuti per affrontare la vita da soli. La prima casa, sia da soli che in due, è come un mondo nuovo tutto da scoprire e costruire, in cui sviluppare nuove abitudini e comportamenti che finora non ci sono appartenuti. Dunque, se la decisione è presa, vediamo come viverla al meglio.

Passo 1: i requisiti perfetti (e furbi)

Avere la fortuna di trovare una casa piccola e carina nella zona dove vivono i genitori non capita tanto facilmente. Più spesso la ricerca della prima abitazione richiede pazienza, impegno, concretezza e un po’ di fortuna. In linea di massima, l’appartamento dovrebbe trovarsi in una zona non troppo lontana dal lavoro (o dall’università), per non sprecare eccessivo tempo (e nervi) negli spostamenti. Il quartiere dovrebbe essere ben collegato e servito dai mezzi pubblici e avere buoni parcheggi (se giriamo in macchina), nonché avere un supermercato vicino e qualche negozio “utile” come lavanderia, farmacia, bar, autofficina, distributore… Quindi investighiamo bene non solo sulla casa, ma anche sulla zona in cui si trova.

Passo 2: facciamo i conti con i soldi

In ogni caso, il primo problema da affrontare è proprio quello delle spese. Bisogna evitare di fare il passo più lungo della gamba, ovvero sottovalutare quanti soldi effettivamente “scompariranno” ogni mese per il budget complessivo. Dobbiamo quindi considerare il budget complessivo necessario per affitto, condominio (più acqua e riscaldamento), consumi di luce, gas e rifiuti, abbonamenti per i mezzi oppure benzina e assicurazione per auto o moto, spese alimentari, abbonamento cellulare, connessione internet, spese solite (beauty, tamponi, farmacia) e spese extra come cena con amici, cinema ecc una volta a settimana = almeno 1000 euro al mese.

Possiamo usare una app apposita (ce ne sono diverse), una tabella excel o scrivere tutto sulla nostra agenda. Il risultato potrebbe lasciarci sgomente e sfiduciate. Ma se disponiamo di un stipendio fisso e impariamo a risparmiare, tagliando seriamente le spese superflue, ce la possiamo fare. È molto più arduo se non abbiamo un’entrata mensile costante e sufficiente ai bisogni. In questo caso rischiamo di arrivare a fine mese nell’impossibilità di fare fronte a tutte le spese che si presentano.

3 tip utili

  • Facciamo il cambio di residenza: è facile e ci fa sentire subito protagoniste della nostra nuova vita.
  • Rispettiamo le scadenze dei pagamenti se non vogliamo rischiare multe e more.
  • Siamo gentili e sorridenti con i vicini di casa: ci tonerà utile e favorirà empatia e coesione.

Passo 3: siamo responsabili (anche) della pulizia

Dobbiamo metterci bene in testa la prima legge del vivere da soli: “Tutto ciò che non fai tu, nessuno lo fa per te”. Dunque siamo noi che ci prenderemo cura di noi stesse. Questo è un motivo di orgoglio ma anche di crescita e di rispetto personale. Stabiliamo quindi una routine settimanale di “dignità & igiene” per cui ci impegniamo a mantenere pulita la nostra casetta: in fondo non ci vuole molto,  basta spolverare, passare l’aspirapolvere, lavare i pavimenti e i vetri, pulire bagno e cucina, rifare il letto, fare la lavatrice, stendere, stirare, piegare gli abiti gettati alla rinfusa e riporli nell’armadio… Ci pare troppo? Eppure è proprio da qui che dobbiamo iniziare per conquistarci davvero la nostra autonomia. A meno che nel nostro budget non ci siano anche i soldi per una colf alla quale pagare stipendio, ferie e contributi (sì, anche se viene un solo giorno a settimana).

Passo 4: faccia a faccia con la solitudine

Dopo una giornata di lavoro e magari un veloce aperitivo con le amiche, è bello tornare nel proprio rifugio, godersi una doccia rilassante, prepararsi un pasto caldo e gustarsi una serie in tv, chattare, leggere un libro, libere di addormentarci sul divano. È una situazione ideale se apprezziamo la solitudine nel senso migliore di questa condizione, ovvero la libertà di fare ciò che preferiamo, la possibilità di dedicarci a noi stesse, l’occasione per riflettere e meditare. Si dice che per stare bene con gli altri, si deve saper stare bene con sé stesse. Ed è verissimo: se abbiamo un buon equilibrio interiore, questo si rifletterà anche all’esterno. Saremo più aperte, disponibili, empatiche e anche curiose.

Ma se scopriamo che stare da sole ci spaventa, ci rattrista o ci crea ansia, dobbiamo farci i conti. Viviamo da sole per stare bene, sentirci autonome e libere. Se proviamo fastidio e malessere, dobbiamo riconsiderare la nostra condizione. Ma attenzione all’effetto boomerang, ovvero il precipitoso ritorno da mamma e papà.

Passo 4: nostalgia (e bisogno) dei genitori

Video-chiamate, messaggi whatsapp, visite nel weekend ci faranno sentire ancora molto vicine a loro. Evitiamo però di considerarli soprattutto come “aiutanti”: vietato portare loro il bucato da fare e da stirare (“Le camicie in particolare, mammina!”), vietato farsi cucinare il menu per tutta la settimana (“Mi fai polpettone, ragù e lasagne”), vietato farsi dare soldi per spese non necessarie (“Ho visto una borsa stupenda!”). A loro fa piacere aiutarci ma, se abbiamo un po’ di amor proprio, cerchiamo di non approfittare della loro disponibilità.

Passo 5: se arriva un “coinquilino del cuore”

Ci siamo frequentati e piaciuti. Ora stiamo insieme e lui (o lei) ci ha chiesto se può venire a vivere con noi. Prima di accettare seguendo il richiamo dell’istinto, ragioniamo. Per quanto siamo innamorate, ci va di condividere con qualcuno gli spazi che finora ci siamo godute da sole con i nostri tempi, le nostre esigenze, le nostre abitudini? Sarà disposto (o disposta) a dividere con noi tutte le spese, a fare la sua parte nelle pulizie, a collaborare in cucina e a rispettare i nostri orari? Occuperà il bagno al mattino o resterà con la tv accesa la sera mentre noi cerchiamo di dormire? L’amore vince su tutto, è vero, ma non è proprio uno sprovveduto. Pensiamoci bene prima di condividere il “nostro” spazio con qualcuno per cui potremmo rischiare di ritrovarci a cucinare, riordinare, lavare, pagare la spesa ecc. Insomma, cerchiamo di conoscere bene le abitudini del nostro futuro coinquilino (o coinquilina), anche se ne siamo cotte e stracotte. Patti chiari, appartamento ben condiviso…