Casa dolce casa? I pro e i contro di vivere con i genitori durante gli anni dell’università

Per un motivo o per un altro, 2 ragazzi su 3 durante l'università continuano a vivere con mamma e papà. Analizziamo i pro e i contro

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Avete iniziato l’università e vi siete trasferiti fuori casa? Oppure vivete ancora con i genitori? In media, i giovani italiani restano in casa dei genitori fino a oltre i 29 anni (tre anni sopra la media Ue, che è ferma a 26,5 anni), ma scendono sotto la “soglia psicologica” dei 30 anni. Lo conferma anche il rapporto Eurostudent 2016-2018: più di 2 italiani su 3, anche durante l’università, vivono con i genitori.

Ovviamente la scelta di trasferirsi fuori casa non dipende solo da voi, ma da tutta una serie di fattori esterni. Dalla disponibilità economica vostra e della vostra famiglia, alla sede del vostro corso di studi..

Una cosa è certa: non c’è niente di male nel vivere con i genitori a vent’anni e durante gli studi. Ci sono però pro e contro.

La trappola nascosta di qualsiasi soggiorno prolungato a casa dei genitori da giovani adulti è che può farci sentire fin troppo a nostro agio. Certo, trasferirsi fuori casa è davvero un privilegio che molti millennial e Gen Z non possono permettersi. Ma anche questo privilegio non sarà lì per sempre e prima si diventa autosufficienti, meglio sarà per voi stessi.

Quattro aspetti positivi della convivenza con i genitori

1. Ci si concentra maggiormente sugli studi

Ovviamente, non essere gravati da preoccupazioni come cucinare e pulire la casa lascia molto spazio a lunghe e ininterrotte sessioni di studio.

Vivere con i genitori fa sì che sia anche molto meno probabile venir distratti dai coinquilini che vi chiedono di uscire per qualche drink la sera prima di un esame.

2. Si ha più tempo per capire cosa fare della propria vita

Un po’ come per il punto precedente, uno dei più grandi vantaggi di vivere a casa durante gli anni dell’università è il lusso di potersi prendere del tempo e pensare a lungo alle proprie decisioni professionali e di vita. Potete dedicare del tempo per andare a fondo di ciò che vi motiva e per elaborare i passaggi che dovete compiere per ottenere il lavoro che desiderate veramente.

Vivendo da sole c’è infatti meno tempo per fare tutto questo perché si deve pensare a tantissime altre cose. L’indipendenza porta infatti con sé determinate necessità e questo può far sì che si diventi più flessibili riguardo alle decisioni di carriera, magari scegliendo qualcosa per necessità più che per effettivo piacere.

3. Si può risparmiare qualche soldo

L’altissimo costo dell’affitto in molte città frequentate da studenti è uno dei maggiori fattori che probabilmente influenzeranno la vostra decisione di rimanere a casa.

Risparmiare sull’affitto, sulle bollette e sul cibo fino a quando non si trova lavoro e ci si può permettere di uscire di casa senza gravare sui genitori è un grande vantaggio. Per non parlare del fatto che risparmierete un sacco di tempo non dovendo pensare alle faccende domestiche tanto quanto fareste se viveste da soli o con altri studenti disordinati e indisciplinati.

4. Migliorano le relazioni con i famigliari

Vivere a casa con i genitori durante gli anni dell’università significa conoscerli meglio da adulti e non più da ragazzini. A vent’anni iniziamo ad abbattere i confini e diventiamo più aperti riguardo chi siamo e con cosa stavamo lottando. E l’età in cui ci si inizia a confidare con i genitori, e si prende maggiormente in considerazione il loro parere e punto di vista.

Lo stesso vale per fratelli o sorelle. Superati gli anni da teenager,  la possibile differenza d’età con fratelli o sorelle inizia a essere meno pesante e ci si avvicina sempre di più. Non mancheranno ovviamente le litigate, ma il rapporto diventerà più solido.

Quattro aspetti negativi della convivenza con i genitori

1. Si può facilmente cadere nella trappola della comfort zone

Essere nel comfort della casa dei genitori è sia una benedizione che una maledizione. Sicuramente è bello poter vivere senza dover pensare a pagare l’affitto tutti i mesi, ma questo può soffocare un giorno la vostra capacità di spiegare le ali e prendere il volo al di fuori del nido familiare. È la trappola della comfort zone.

Tratte la situazione come una rete di sicurezza, ma non mettevi comodi: non è un’amaca. Usate l’esperienza di vivere in casa durante l’università come base per fare il primo passo verso la vostra indipendenza.

2. A volte può essere causa di pressioni

Se da un lato vivere a casa con i genitori vi permetterà di migliorare la vostra relazione con loro, dall’altro non solo la vostra privacy sarà compromessa, ma vi verranno anche forniti moltissimi consigli non richiesti su come vivere la vostra vita.

Ma anche le pressioni della società esterna posso a volte essere pesanti da superare. Ad esempio, anche se un gran numero di studenti vive a casa durante gli studi, c’è la convinzione prevalente che tu non ce l’abbia ancora fatta da adulto se vivi ancora con i tuoi genitori.

3. Si fa più fatica a crescere e maturare

Non c’è niente come affrontare da soli un problema per crescere in fretta. Cosa più facile e comune quando si vive fuori casa, e meno quando si sta a casa dei genitori.

Man mano che si invecchia, si impara, si cresce e ci si trasforma in una persona “nuova” rispetto a quella che si era da più piccoli. Ma quando si vive con i genitori è facile ricadere sempre nella persona che sia era una volta. Come ha spiegato meglio lo psicologo canadese Jordan Peterson, in queste situazione, devi “tagliare parti di te stesso in modo distruttivo per adattarle alla persona che eri una volta”.

4. Si rimane un po’ indietro nella corsa all’indipendenza e all’autosufficienza

Gli studenti della università che non vivono a casa probabilmente avranno un vantaggio su di voi quando si tratta di essere più indipendenti poiché avranno un’esperienza diretta.

In confronto, quando vi trasferirete, voi inizierete da zero.

Conclusioni

Vivere da soli per la prima volta può essere sia eccitante che spaventoso. E, ovviamente, anche costoso. In generale, è bello essere nel conforto della casa dei propri genitori, ma arriverà un momento in cui raggiungerete quel punto in cui sentite che è ora di andarsene per crescere e maturare continuamente.