Cara mamma, lasciarti andare è stata la cosa più difficile della mia vita

E anche se non ci sarà più uno spazio fisico da occupare, le nostre mamme continueranno a vivere dentro di noi. Nei nostri occhi, nei gesti e negli insegnamenti

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È un punto di riferimento, un modello da imitare. È un faro nella notte più buia. È un’insegnante generosa, una guida e una saggia consigliera. È un’amica, la prima e la migliore. È la nostra mamma.

È grazie a lei se siamo diventate le donne di cui oggi possiamo essere orgogliose, perché lei ci ha insegnato tutto. I primi passi, il significato di famiglia, i valori e le tradizioni, l’empatia, la gentilezza. Il rispetto per gli altri e verso noi stesse.

Nostra madre ci ha insegnato cos’è l’amore, quello puro, autentico e incondizionato. Ci ha insegnato a gioire delle vittorie, a non fuggire dai problemi, ad accogliere i fallimenti e i dolori. Ma non ci ha insegnato a vivere senza di lei.

Perdere una madre è il dolore più grande della vita

Perdere una persona che amiamo è un’esperienza di dolore, di quelle che segnano, che cambiano e che lasciano ferite che neanche il tempo più gentile può guarire. Perdere la propria mamma, però, crea un vuoto incolmabile, perché ci costringe a lasciare andare per sempre un pezzo del nostro cuore.

Elaborare un lutto così grande, e così ingombrante, è davvero incomprensibile. Perché se prima, e per tutta la vita, quella sofferenza è stata confortata dal calore degli abbracci e delle carezze della mamma, adesso niente e nessuno potrà mai sostituirli.

Dovergli dire addio, si sa, provoca nel cuore, nell’anima e nel corpo delle ferite laceranti. Perché la donna che ci ha insegnato a vivere e ad amare, la stessa che ci ha dato la vita, non sarà più al nostro fianco. Non ci sarà la sua presenza costante, non ci saranno più le chiacchiere e i consigli, i sorrisi e le telefonate. Non ci saranno più le sue mani, quelle forti e delicate, che stringevano le nostre nei momenti più bui.

Ma il legame costruito col tempo e con gli anni, quello iniziato quando i due cuori battevano all’unisono in un solo corpo, non può essere cancellato dalla morte. Perché quello è eterno. E anche se non ci sarà più uno spazio fisico da riservare alla nostra mamma, lei continuerà a vivere dentro di noi. Lo farà nei nostri occhi, in quelli che a lei somigliano, nei gesti e negli atteggiamenti che abbiamo ereditato. In tutti quegli insegnamenti che abbiamo appreso e che continueranno a vivere in noi, con noi.

Grazie mamma per tutto quello che sei stata. Per quello che sono io adesso

Le nostre mamme ci hanno insegnato quello che oggi sappiamo della vita. Tutto, tranne che a vivere senza di loro. Eppure, quello che la loro presenza ha significato per noi, e per il nostro mondo, è più forte della fine.

Perché una mamma, quando lascia questo mondo, continua a vivere. Lo fa negli occhi delle figlie, nei gesti e nelle parole. Lo fa restando nel cuore, riempendo ogni giorno quel vuoto assordante e apparentemente incolmabile.

Lo fa nei ricordi, quelli che fanno capolino tra le notti insonni e che, squarciando gli incubi peggiori, tornano a farci sorridere. Che ci riportano ai giorni luminosi, quelli trascorsi tra abbracci, sorrisi e risate, ma anche agli scontri, che si trasformavano sempre in preziose lezioni di vita.

Perché è stata la nostra mamma a insegnarci a camminare a testa alta. A spiegarci che erano nostri il diritto e il dovere di essere libere e indipendenti. Di agire seguendo il cuore, ma senza fermarci mai ad attendere un principe azzurro.

Per questo una mamma, anche quando lascia questo mondo, non andrà via mai. Perché resterà per sempre in tutto ciò che facciamo. In tutto quello che siamo. E quando l’assenza diventerà insopportabile potremmo sempre alzare gli occhi al cielo per trovarla lì, tra le stelle più luminose del firmamento.