Lui, lei e le vacanze: chi paga? I consigli per non litigare

Ogni coppia dovrebbe saper gestire le spese per le ferie in modo equilibrato e "furbo". Ecco come godersi la villeggiatura senza litigare su chi deve pagare: in realtà tocca a tutti e due

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Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Pubblicato: 13 Luglio 2024 20:10

Molti, con un pizzico di snobismo che fa chic, sostengono che parlare di soldi non sia mai elegante. Ok, non sarà fine, ma parlare di denaro è necessario e più che mai attuale. I discorsi sui soldi, in una coppia, andrebbero considerati alla pari di quelli che si fanno su tutto ciò che riguarda la vita insieme: le scelte comuni, gli impegni, gli amici, i figli. Ben vengano dunque anche i ragionamenti e i confronti sulle finanze, per fare chiarezza su quanto si ha a disposizione e su come investirlo. Questo vale per le coppie consolidate come per le neo-coppie: se per le prime è una necessità, per le seconde è un banco di prova per l’eventuale futura vita insieme. Quindi, anche se non è proprio un argomento super-romantico, è molto utile riflettere sul “gruzzolo” di entrambi. Soprattutto in vacanza.

Pago io o paghi tu?

Paga tutto lui? Sì, nel secolo scorso

Era consuetudine, in passato, che un uomo provvedesse alle spese della propria metà, che si sentiva lusingata ma in realtà intrappolata in una rete di riconoscenza obbligata e forzata devozione. Succedeva perché, storicamente, le donne erano deputate solo alla famiglia e non erano quasi mai coinvolte nel mercato del lavoro. Gli uomini gestivano il denaro e quindi ne potevano investire una (piccola) parte per compiacere una fidanzata (o un’amante) e accontentare una moglie.  L’idea di base in ogni caso era: “Io guadagno e io decido, mentre tu non hai voce in capitolo sui soldi”. Purtroppo questa concezione anacronistica non è stata ancora del tutto superata e sono ancora eccessivi i casi di violenza economica.

Comunque ormai da almeno un secolo le donne lavorano in autonomia (ma in media guadagnano meno dei maschi) e possono permettersi anche di pagare la cena per tutti e due. Per le vacanze insieme però il discorso cambia, perché si tratta di investire somme cospicue: per il 2024 si parla di almeno un migliaio di euro a testa per una vacanza di una settimana. A chi tocca il conto? Ovvio: a entrambi.

La coppia giovane: patti chiari, relazione lunga

Sono insieme da poco, non vivono sotto lo stesso tetto ma si amano tanto e stanno per condividere una meritata vacanza insieme. L’idea vincente, che dovrebbe evitare malumori, è fare una cassa comune con un importo caricato su una carta prepagata da usare per ogni singola spesa della loro settimana di relax, passione e spritz in riva al mare. Se lavorano tutti e due ma non guadagnano la stessa cifra, nella cassa comune ognuno mette una quota commisurata alle proprie entrate. Se invece le loro entrate sono simili, versano ciascuno la stessa parte. E se lavora solo uno? Si riducono le pretese ma non si rinuncia alla vacanza. Se paga solo uno, è  perfetto un frugale agriturismo con le caprette invece dell’hotel a 5 stelle con piscina e spa.

Per cortesia reciproca e sensibilità, vanno evitate le spese personali eccessive, perché innescherebbero polemiche sgradevoli. L’importante è non sforare il budget iniziale: un trucco per evitarlo è programmare ciò che si vuole fare durante la vacanza (cene, escursioni, serate in disco) ipotizzando le cifre richieste voce per voce (senza però cadere nella pignoleria pedante). La cassa comune assicura tranquillità ed equilibrio. Pagare un giorno l’uno e quello dopo l’altra, finirebbe col causare confusione: “Ieri io ho speso 80 euro e tu oggi solo 30… Dunque devi spenderne 50 domani per pareggiare…”. No, troppo difficile per due che stanno in vacanza!

La coppia stabile: conto condiviso (in parte)

Sia che siano ancora una coppia “libera” o che abbiano figli, è indispensabile fare un piano realistico che comprenda tutte le spese, dando priorità alle cose essenziali per le ferie ma prevedendo anche eventuali imprevisti. Questa è una mossa furba che mette al riparo da contrasti e liti inopportune. Avere il conto in comune può essere comodo anche se versarci tutti i propri soldi è un tantino limitante: chi lavora di solito ci tiene ad avere il “suo” conto. L’idea anti-stress è tenersi ognuno il proprio conto, anche a doppio nome e in banche diverse, ma aprirne un altro in cui entrambi versano una quota del proprio stipendio per le spese comuni. E se uno dei due non ha un reddito proprio? L’amore è anche trovare sempre l’accordo giusto per vivere sereni. Quindi è opportuno individuare il modo per spendere, con intelligenza, il budget dell’unico che lavora.

Ma dev’essere lui o lei ad occuparsi del budget vacanziero? È consigliabile che, di comune accordo, se ne occupi chi dei due è più attento (e paziente!) a controllare le uscite. In questo senso la banca digitale ci offre il modo di verificare subito cosa e quanto abbiamo speso e se siamo andati fuori budget. Anche se i soldi non fanno la felicità, avere una situazione finanziaria chiara e sotto controllo è il primo passo per una vacanza felice!

L’intesa aiuta sempre

Ma nulla vieta a una coppia di gestire le spese delle ferie in maniera diversa. Alloggi, spostamenti, cene, divertimenti possono anche essere pagati solo da uno dei due partner, purché ci sia concordia e fiducia: ad esempio, tu paghi la vacanza, io l’affitto di questo mese (o la spesa al super, o le bollette o l’assicurazione della macchina ecc). Questa soluzione è facilmente percorribile se l’intesa di coppia è buona e se si vive insieme. È una suddivisione equa delle uscite che comunque bisogna affrontare.  Se però non si convive, il fatto che sia solo uno dei due a pagare tutto potrebbe sbilanciare il rapporto causando incomprensioni e delusioni. Meglio allora la cassa comune! Le spese per le vacanze vanno condivise tra partner, anche giovani, sempre nei limiti delle rispettive possibilità.

Ci sono anche molte coppie in cui lei ha scelto di occuparsi dei figli e della famiglia rinunciando al lavoro: in questi casi, le spese delle ferie toccano solo a lui. purché ci sia un reale accordo su questa soluzione di convivenza nel rispetto della volontà di entrambi i partner.

E qualcuna non ci sta (almeno per la cena)

La beauty influencer inglese Elle McNamara (Bambie Does Beauty su Instagram e TikTok) ha suscitato un caso sul social sostenendo che l’uomo deve pagare il conto a cena, almeno al primo appuntamento, perché la donna spende molti soldi nel make up che utilizza per apparire al meglio. Nel video in cui spiega come prepararsi e truccarsi per un incontro serale importante, Elle afferma di aver speso quasi 300 euro per il suo look, cifra che giustifica almeno l’offerta di una cena!