Mi chiamo Silvia, ho 39 anni e ho tradito tutti i miei ex fidanzati. Per questo sono giudicata e giudicabile, me ne rendo conto. Anche adesso che sono fidanzata e innamorata non riesco a smettere di tradire. Questo mi fa soffrire e anche tanto, ma la verità è che la mia voglia di concedermi qualche scappatella è più forte di ogni cosa, anche dell’amore. Tradire mi fa sentire libera e viva, soprattutto quando la relazione si stabilizza e le cose diventano più monotone. Mi piace essere corteggiata e stuzzicata, e mi piace seguire gli impulsi. Questa volta però è diverso: ho confessato al mio attuale compagno che l’ho tradito e gli ho spezzato il cuore, gli ho chiesto di lasciarmi e non l’ha fatto. Ora vivo con questo senso di colpa enorme per aver fatto soffrire anche lui che proprio non se lo meritava. E la cosa peggiore è che so che questo potrebbe ricapitare. Io non ce la faccio a lasciarlo, ma non voglio neanche rinunciare a quello che mi appaga. Che faccio?
Mia cara Silvia, noi esseri umani abbiamo un’abilità incredibile a giudicare tutto ciò che non comprendiamo e che è lontano da quello che è considerato giusto, o comunque socialmente accettabile. Il tradimento non lo è, questo è chiaro, così come non lo è, ancora non completamente, la poligamia.
Io credo, seppur per farlo sono dovuta scendere a molti compromessi, che ognuno è libero di amare come vuole e come ritiene giusto per sé. Ti dico questo perché anche io, in passato, ho creduto a chi sostiene che chi tradisce non ama. Solo il tempo, e le esperienze, mi hanno insegnato che in amore esistono tante sfumature e forme che sfuggono alla nostra comprensione. E la tua, amica mia, potrebbe essere una di queste.
Abbiamo una sola vita a disposizione, e nonostante siamo fatti di valori, di etica e di condizionamenti, vale davvero la pena chiedersi se è giusto, o meno, soffocare gli istinti o le pulsioni. È un vero e proprio grattacapo, questo, che nella migliore delle ipotesi ci fa vivere di rimorsi e di rimpianti. Tu non lo fai, non ti limiti intendo, perché hai scelto di vivere secondo le tue regole.
E però, per quanto questo sia anche giusto da una parte, non puoi ignorare il fatto che in una relazione, quelle regole, si costruiscono in due. Non puoi pensare, ovviamente, che le tue azioni non abbiano delle conseguenze su chi ti sta intorno, e i sensi di colpa che ti torturano adesso, amica mia, non fanno che confermarlo.
Quello che voglio dirti, e voglio farlo con estrema sincerità, è che tu sei libera di seguire il tuo istinto e i tuoi impulsi, di fare ciò che ti fa stare bene. Ma sono anche tuoi il diritto e il dovere di scegliere che persona vuoi essere, per te stessa e per la persona che hai al tuo fianco.
Credo, e questo forse non ti piacerà, che sia troppo semplice chiedere all’altro di prendere una decisione che, scaturisce, inevitabilmente da una tua azione, e quindi da una tua responsabilità. Se sta insieme a te per amore, e credo proprio di sì, continuerà a seguire quello che il cuore gli chiede. E se il suo cuore urla il tuo nome, allora, credo proprio che è al tuo fianco che dovrebbe rimanere.
Riguardo a te, amica mia, l’unica cosa che mi sento di consigliarti è di scavare dentro di te e di farlo spogliandoti da ogni condizionamento sociale o pregiudizio, perché temo che un po’, tu, ne sia vittima. Se non vuoi rinunciare ad avere altri rapporti al di fuori della relazione, perché questi ti appagano, non farlo. Non giustificarti con me, con gli altri e neanche con te stessa. Piuttosto sii sincera con la persona che hai di fronte.
Siamo noi a creare le regole dei rapporti che viviamo e la monogamia, questo ci tengo a precisarlo, non è l’unico modo per stare insieme, anche perché questa, come nel tuo caso, non sempre funziona. Quindi il mio consiglio è quello di accettare il tuo modo di amare e di stare in coppia, assicurandoti però che anche la persona che hai al tuo fianco sia disposta a farlo.