“In medio stat virtus”, dicevano i latini. Ed è la citazione che meglio sintetizza la risposta a una domanda che, soprattutto d’estate, si pongono tanti proprietari. Il cane può fare il bagno in piscina, ma senza esagerare e tenendo conto di alcune accortezze pre e post tuffo. Che rinfrescarsi sia un’attività molto amata da questi animali domestici non è una sorpresa, ma è necessario fare attenzione ad alcuni pericoli che potrebbero trasformare la vacanza in una gatta da pelare non di poco conto.
La regola numero uno è tenere conto dei desideri dell’esemplare in questione. Si deve divertire, perché se diventa una costrizione può fargli male dal punto di vista psicofisico. Anche i cani si stressano e possono vivere esperienze traumatiche, chi li adotta ha la responsabilità di ridurre al minimo esperienze del genere. Inoltre è necessario non dimenticare che tutto deve avvenire in completa sicurezza per ogni attore in gioco.
Indice
I cani possono fare il bagno in piscina
Sì, il cane può fare il bagno in piscina. A meno che non ci siano controindicazioni fatte presenti dal veterinario di fiducia, che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche che possono incidere negativamente, esistono diverse razze che si lancerebbero in acqua dolce e/o salata senza alcuna esitazione.
Tuttavia ci sono delle precauzioni da prendere per evitare spiacevoli incidenti di percorso.
Prima di tutto, è bene accertarsi che il cane sappia nuotare e ami questo tipos di esperienze. Il primo indizio è dato dalla razza: ce ne sono alcune, infatti, che sono più propense di altre. Fra queste ci sono:
- Golden Retriever;
- Labrador Retriever;
- Barbone;
- Barboncino;
- Lagotto Romagnolo;
- Irish Water Spaniel;
- Portuguese Water Dog.
Al di là della razza, poi, è opportuno verificare l’eventuale predisposizione gradualmente. La prima volta è bene portare il cane in piscina, in un ambiente controllato e vedere come interagisce con la vasca: se è incuriosito e si avvicina o se la guarda con sospetto e timore.

Come insegnare al cane a nuotare
In linea di principio è sempre meglio che si confronti con le piscine classiche, quelle senza correnti od onde artificiali che potrebbero confonderlo e spaventarlo. Inoltre è bene fare un tentativo di immersione in un’area vicina ai gradini: in modo tale che il cane abbia la consapevolezza di avere una via di fuga in qualsiasi momento.
Se l’esemplare sembra propenso a vivere nuove avventure, è il caso di fare un tentativo accompagnandolo e facendogli sentire che è sempre al sicuro. Il nuoto non fa bene solo a noi esseri umani, ma è uno sport salutare anche per gli animali. Rafforza i muscoli e funziona anche in ottica riabilitativa, se consigliato dal veterinario.
La prima volta è bene procedere con una pettorina che permetta un recupero veloce dell’animale. Oltre a difficoltà esterne, non è da escludere che si faccia prendere dal panico e non reagisca bene all’immersione in acqua. Così l’eventuale salvataggio è più veloce ed efficace. Anche cercare un punto in cui tocca è un’ottima strategia per garantire una nuotata serena e priva di pericoli. In ogni caso, non è mai saggio lasciare il cane da solo in acqua.
Non ci sono limiti d’età, ma è pur vero che un cane addestrato sin da subito al nuoto sarà maggiormente propenso a vivere questa esperienza con il mood giusto. Inoltre, è meglio che si sia in due quando il cane nuota: una persona dentro l’acqua e una a bordo piscina, pronta a intervenire nel caso dovesse essere necessario.
Il cloro fa male ai cani? Il tempo massimo di un bagno
Il cane può fare il bagno in piscina, ma l’importante è che non beva l’acqua con il cloro e che il tuffo non duri troppo a lungo. Ne può risentire la pelle, ma anche il corpo in generale: il rischio di ipotermia è concreto, nonché quello di diarrea e vomito in caso di ingestione. Inoltre è importante che, una volta fuori dall’acqua, l’animale venga sciacquato con acqua dolce e asciugato usando un asciugamano e tamponando delicatamente.
Sono da evitare le ore più calde che potrebbero sottoporre il cane al rischio di un colpo di calore, se si è sotto il sole, è opportuno proteggerlo con una crema solare adatta per i cani. Questo consiglio è valido soprattutto per le razze a pelo corto e chiaro.
Piscine per cani, le più sicure
La dimensione della vasca, se si deve installare e si può scegliere, deve essere commisurata alla stazza del cane. Un diametro di un metro è l’ideale per le razze di piccola taglia, un metro e 40 è più indicato per gli esemplari di taglia medio-grande. Le piscine in plastica non sono sicure, possono rompersi con eventuali urti, zampate e morsi. Si tratta di soluzioni per avere refrigerio, ma non consentono di nuotare. In questo caso ne serve una più grande.
Un eventuale nuovo acquisto è meglio affrontarlo se si è sicuri che il proprio cane lo apprezzerebbe. Un tentativo si può fare nelle piscine delle scuole cinofile o al mare. Se non si dimostra entusiasta di tuffarsi, potrebbe rivelarsi un investimento inutile e pericoloso. Infatti, se dovesse cadere accidentalmente in acqua, potrebbe anche annegare.
Molto spesso le persone si chiedono se sia sicuro condividere la piscina con il proprio animale domestico o, peggio, con altri esemplari di cui non si conoscono lo stato di salute e il temperamento. Per essere sicuri che ci sia la massima igiene per tutti, è sufficiente installare un filtro a sabbia fine e uno monouso per il cestello dello skimmer. Così facendo non si corre il pericolo che i peli dei cani possano andare a intasare gli scarichi e i sistemi di pulizia, che sono nelle condizioni di lavorare al meglio delle proprie potenzialità.
In ultimo, se è consentito e non ci sono divieti specifici, si può usufruire delle piscine pubbliche o di altri spazi pensati per una vacanza che includa non solo gli esseri umani ma anche i loro cani. Spesso e volentieri ci sono direttive che riguardano gli orari o delle aree dedicate ai tuffi condivisi con gli animali domestici. Se poi si ha un amico cinofilo con piscina in casa, si è fatto bingo.
Qualsiasi sia la scelta finale, l’importante è assicurarsi che il cane stia bene e viva questa esperienza in allegria e serenità. In caso contrario, si può optare per un altro tipo di vacanza o di gioco. Al primo posto deve esserci sempre il benessere di chi si decide di adottare e accudire al meglio delle proprie possibilità.