Stress nel cane e nel gatto: quali sono i segnali e come fare

I cani e i gatti sono animali che amano la routine: per questo, eventuali cambiamenti possono causare situazioni di stress e disagio

Anche i nostri pet possono manifestare lo stress: cane e gatto sono animali abitudinari, e dei cambiamenti nella loro routine possono scatenare percezioni negative in loro.

Il gatto, in particolar modo, è sensibile alle variazioni nell’ambiente. Abituato al proprio spazio in casa, un trasloco può creare disagio al felino, così come spostamenti di mobili, della lettiera o delle ciotole per il cibo e l’acqua.

Le interazioni sono altrettanto importanti: l’arrivo di un nuovo animale o di una nuova persona nel nucleo familiare, così come le separazioni improvvise, possono provocare stati di ansia e di stress nel nostro pet.

Come capire se il gatto è stressato

Per capire se il proprio gatto è stressato, si possono valutare alcuni sintomi. Tra questi, i più comuni sono:

  • l’urinazione e la defecazione in luoghi inappropriati
  • graffi a mobili o persone
  • aggressività
  • vocalizzazioni
  • leccamento estremo o trascuratezza del pelo

Queste sono attività che segnalano una situazione di disagio, messe in atto per impossibilità di manifestare lo stress in altro modo e, chiaramente, sono più comuni negli animali che vivono principalmente in casa, avendo meno stimoli a disposizione.

È importante che questi sintomi vengano valutati con una visita completa dell’animale, perché possono anche essere legati a situazioni patologiche non causate da stress. Gli stati di ansia e stress cronico possono portare a elevati livelli costanti di cortisolo (l’ormone dello stress), provocando veri e propri cambiamenti a livello fisico, ad esempio nella frequenza cardiaca.

Stress nel cane

E il cane? I sintomi dello stress sono simili a quelli del gatto, con qualche particolarità. I cani infatti possono essere nervosi, iperattivi, avere reazioni estreme a stimoli normali. Inoltre, possono manifestare più spesso i cosiddetti “segnali calmanti”, ovvero comportamenti messi in atto per diminuire l’aggressività tra cani: ad esempio sbadigli, leccamento del naso, movimenti lenti.

Probiotici: un valido aiuto contro lo stress

La condizione di stress, come noto a molti di noi, si ripercuote inesorabilmente sul loro intestino causando disordini nella flora batterica enterica e conseguente cambiamento della frequenza e della consistenza delle feci. Integrare, in maniera opportuna, con un buon probiotico, non può che facilitare una rapida ripresa. Rinforzare il microbiota, integrando dei batteri “buoni” e sani, consente una migliore elaborazione del materiale fecale, un rafforzamento delle difese immunitarie e un ritorno alle normali condizioni fisiologiche intestinali (ammesso che, ovviamente, non ci siano altre cause concomitanti).

Quanto è comune lo stress nei nostri pet

Secondo alcune ricerche, più del 60% dei cani manifesta segni di disagio che vengono percepiti regolarmente dai loro proprietari, attribuendo questi comportamenti, nella maggior parte delle volte, a stati di ansia. Secondo il 40% dei proprietari di cani, questi atteggiamenti possono avere un impatto importante sulla propria routine e sul rapporto con il proprio pet.

Come aiutare cani e gatti in caso di stress

In primis bisognerebbe rivolgersi al proprio medico veterinario, in modo da verificare che non ci siano altre condizioni patologiche nonché per ricevere consigli e terapie da una persona che conosca bene la fisiologia del nostro pet.

Per quanto riguarda la gestione in casa, è importante creare un ambiente sicuro, riservato e familiare: questo è importante, in particolar modo, per il gatto. La lettiera andrebbe collocata in un luogo diverso da quello in cui vengono tenute le ciotole per acqua e cibo.

I momenti di sfogo sono altrettanto importanti: il gioco per i gatti, le passeggiate e le interazioni sociali per i cani. Un buon rapporto con il proprietario è un’altra condizione importante.

Infine, su consiglio del veterinario, si possono utilizzare probiotici e integratori mirati, per favorire il benessere del nostro animale.

di Giuseppe Faranda, Medico Veterinario