Ora legale, quando scatta e perché potrebbe essere l’ultima volta

Il 26 marzo le lancette degli orologi si sposteranno in avanti: dormiremo di meno, ma potremo godere di un'ora di luce in più al giorno

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Redazione

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Sta per arrivare il momento di spostare le lancette dell’orologio. Il 26 marzo torna infatti l’ora legale e, anche se molte volte la tecnologia provvede da sola a cambiare ciò che appare sui nostri smartphone, computer portatili e tablet, molti dovranno modificare manualmente l’orario dei dispositivi analogici. Ma come va modificato e quando?

Ora legale: come spostare le lancette

L’ora legale è pensata per garantire un po’ più di luce al giorno. Le lancette vanno, quindi, spostate in avanti di 60 minuti: in questo modo sembrerà di avere giornate più lunghe. Inoltre, spostare l’orologio in avanti permette un importante risparmio energetico.

Ora legale: quando cambiare l’orario

Quest’anno l’ora legale scatta alle ore 2 del mattino di domenica 26 marzo. Ciò significa che, a partire da quell’orario, si dovrà spostare la lancetta in avanti fino alle ore 3. Le giornate saranno così apparentemente più lunghe e si potrà godere di un’ora di più di luce al giorno, sfruttabile per poter trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta o per se stessi.

Gli effetti dell’ora legale

Gli effetti dell’ora legale però non sono esclusivamente positivi. Il cambio di orario potrebbe causare degli scombussolamenti all’organismo, che dovrà abituarsi alla modifica di consuetudini ormai radicate da mesi, portando a stanchezza, leggeri problemi di concentrazione e disturbi del sonno.

Nel giorno del cambio dell’orario, inoltre, si dormirà un’ora di meno. Ed è per questo che l’ora legale scatta generalmente di domenica. In questo modo, ci si può infatti abituare con minor difficoltà.

Ora legale: perché potrebbe essere l’ultima volta

Quella dell’ora legale è una convenzione che viene adottata in Europa (oltre che in altri Paesi come la maggior parte degli Stati Uniti e il Canada) per poter garantire un’ora in più di luce durante le giornate. È stata introdotta durante la Prima Guerra Mondiale, per ridurre i costi energetici e sfruttare l’illuminazione naturale più a lungo la sera, così da trascorrere meno tempo con le luci accese.

Negli ultimi anni, tuttavia, questa consuetudine ha incominciato a suscitare polemiche. Diverse ricerche hanno dimostrato che il cambio dell’ora, sia in avanti che indietro, influisce negativamente su di noi: i suoi effetti riguardano sia la salute che la sicurezza stradale, ma anche l’economia. È dunque possibile che il passaggio all’ora legale nel 2023 sia l’ultimo che faremo nella nostra vita.

Il progetto per abolire il cambio orario

Si sta da tempo discutendo sull’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale. Nel 2019, il Parlamento Europeo aveva votato per eliminare questa consuetudine, ma non aveva ottenuto l’approvazione necessaria del Consiglio Europeo. Ad oggi la situazione è quasi paradossale: l’UE ha lasciato liberi alcuni Paesi di non mantenere l’ora legale e, quindi, di eliminarla definitivamente.

Una scelta unitaria non è però ancora stata presa. A rallentare il cambiamento sono state alcune vicissitudini che si sono susseguite proprio negli ultimi anni, a partire dal Covid-19 sino ad arrivare alla guerra in Ucraina, con una situazione geopolitica particolarmente tesa a livello non solo europeo, bensì mondiale. Al momento, l’Italia ha deciso di confermare il passaggio dall’ora legale all’ora solare e viceversa. Sarà l’ultima volta o continueremo a sfruttare i vantaggi, accettando anche gli svantaggi, del cambio di orario?