Mi ha chiesto con quanti uomini sono stata. La risposta non gli è piaciuta

Nessun marito o fidanzato deve arrogarsi il diritto di indossare i panni di un giudice per condannare o assolvere il nostro passato

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Ho 33 anni e da poco sono fidanzata con D. È un uomo molto premuroso, gentile e d’altri tempi, come lo definisco io. E non ha nulla a che fare con tutti quelli che ho frequentato prima di lui. Insieme stiamo molto bene, e devo confessarvi che è grazie a lui se ho ricominciato a fidarmi delle persone, e soprattutto ad amare. Sì, credo proprio di amarlo. No è perfetto però, nessuno lo è in fondo. E proprio l’altro giorno abbiamo affrontato quella che è stata la nostra prima grande discussione. Motivo? Il mio passato. Abbiamo iniziato a parlare delle nostre vecchie storie, ed è stato allora che lui mi ha chiesto con quanti uomini sono stata a letto. Ho scelto di non rispondere, in un primo momento, un po’ per vergogna e un po’ per timore della sua reazione. Alla fine gli ho detto una mezza verità, ma la sua reazione è stata tutt’altro che felice. Anzi, ha sollevato dei dubbi sulla mia persona, dicendomi di aspettarsi più serietà da me. Non abbiamo più aperto l’argomento, ma le sue parole mi hanno ferita. Perché ha dovuto rovinare tutto?

Accettare qualcuno per come è, amarlo incondizionatamente, è una vera e propria impresa, che si costruisce con il tempo e con l’impegno. Al contrario, invece, è fin troppo facile cadere nella trappola dei pregiudizi e delle critiche, soprattutto quando ci troviamo davanti a cose che ci sono sconosciute.

È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di indossare i panni di un giudice severo per puntare il dito contro quei modi di vivere completamente diversi da noi. Lo abbiamo fatto perché ciò che non conosciamo ci spaventa, e piuttosto che provare a comprendere o accettare quella diversità l’abbiamo rifiutata.

Lo confesso, è successo anche a me, e forse anche a te. Ora è toccato a D., il tuo D., che si è lasciato andare a una domanda inopportuna e a una risposta altrettanto infelice. Ha sbagliato amica mia, e tu hai tutto il diritto e il dovere di sentirti delusa dal suo comportamento. Ma gli errori ci rendono umani, e dato che quest’uomo ha riportato la serenità nella tua vita, ritagliandosi un posto importante nel tuo cuore, potresti valutare la possibilità di perdonarlo.

Perdonare quello che ti ha detto, però, non vuol dire fare finta di niente. Piuttosto affronta la situazione e cerca di capire le motivazioni che l’hanno spinto a dirti quelle cose, a cambiare opinione su di te solo per il tuo passato. Che poi, anche lui ne ha uno, no?

È evidente, però, che noi donne paghiamo lo scotto di un retaggio culturale maschilista e stereotipato. E nonostante i passi avanti, ancora oggi ci ritroviamo quasi a doverci giustificare per una libertà di scelta che in realtà ci appartiene, così come è sempre appartenuta alla controparte maschile.

Ma tu non devi giustificarti per il tuo passato, né vergognarti. Né tanto meno devi raccontare delle bugie solo perché D., o altri, si aspettano qualcosa di diverso. Se oggi sei diventata la donna che sei, è anche grazie alle esperienze che hai vissuto, e nessun marito o fidanzato deve arrogarsi il diritto di trasformarsi in un giudice per condannarle o assolverle.

Se ci tieni a questa storia, parla apertamente con D. Raccontagli come ti sei sentita sotto la lente del suo giudizio e sii chiara su ciò che ti aspetti da questa relazione e da lui. Non giudizi, ma amore e rispetto, per chi sei stata, ma soprattutto per chi sei diventata oggi.