Chi non riconosce i propri errori è destinato a non cambiare, mai

Non ci sono vittime né carnefici, ma soltanto noi con le nostre responsabilità. È ora di assumerle e di cambiare le cose

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Se c’è una cosa che abbiamo imparato sulla nostra pelle è l’importanza di assumersi le responsabilità delle nostre azioni. Se è vero infatti che non dobbiamo rimuginare sul passato, e restare intrappolati in esso, è altrettanto vero che è proprio prendendo consapevolezza di quel vissuto che abbiamo alle spalle, che possiamo migliorare, crescere ed evolvere.

Questo non accade però, quando, piuttosto che imparare dai nostri errori li ignoriamo. Li seppelliamo sotto la sabbia facendo finta che quello che è successo non ci appartiene, dimenticando ciò che è stato. Accade ogni volta che, ad esempio, assumiamo un atteggiamento da vittime andando alla ricerca quasi ossessiva di un carnefice, e succede quando non ci assumiamo le responsabilità di ciò che facciamo, chiudendo gli occhi davanti all’evidenza.

Non ammettere i nostri errori, non confrontarci con essi non ci permettere di crescere e migliorarci. Sbagliare è umano e ogni fallimento rappresenta in realtà una nuova opportunità per ricominciare, ma questa meravigliosa chance che ci regala la vita diventa reale solo se siamo noi, in prima persona, a saperla sfruttare.

Imparare dagli errori ci rende persone migliori

Tutte sbagliamo, tutte inciampiamo in gesti e azioni che, in qualche modo, sapevamo di non dover compiere. Potevamo evitare? Forse, ma tornare indietro non è possibile, e lasciarci andare ai rimpianti e ai rimorsi non cambierà le cose. Piuttosto, invece, dobbiamo trovare il coraggio e la forza di perdonarci e di affrontare ciò che è stato, perché la verità è che gli errori ci aiutano a comprenderci molto più a fondo di quanto pensiamo.

Gli errori, molto spesso, sono l’espressione più profonda della nostra fragilità. Sono il tentativo di adattarci a realtà lontane da noi, a dimensioni che ci sono sempre sembrate estranee ma che, in verità, abbiamo bisogno di sperimentare per diventare donne più forti e complete.

Poco importa che l’errore sia piccolo o grande: che si tratti di bugie che raccontiamo a noi stesse o agli altri, di un tradimento o di una reazione eccessiva a una delusione, gli sbagli sono comunque essenziali per apprendere e conoscere delle parti di noi che, fino a un certo punto della nostra vita, avevamo tenuto sotto il tappeto.

Gli errori sanno trasformarsi anche in un vero e proprio dono, perché sbagliare è ciò che ci rende imperfetti e umani. Si tratta di azioni che, se comprese, si trasformano in un’occasione perfetta e preziosa per ritrovarci, per riprendere in mano la nostra vita, senza più nasconderci dietro l’alibi della perfezione.

Perché la verità è che tutte commettiamo degli errori, prima o poi. E questi non ci rendono delle persone peggiori o condannabili a ogni costo, anzi, ci aiutano migliorare sempre un po’ di più se impariamo a guardarli dalla giusta prospettiva.

Occorre sbagliare e fallire. Occorre perdersi per ritrovarsi

Al contrario, invece, chiudendo gli occhi davanti alle nostre azioni, rifiutandoci di guardare quegli sbagli che ci hanno portato a situazioni spiacevoli, alla chiusura di rapporti e relazioni, l’epilogo sarà sempre lo stesso. Non cambieremo mai e ci ritroveremo di nuovo a commettere i medesimi sbagli.

Abbiamo sempre una nuova opportunità per ricominciare, numerose sfide e ostacoli si susseguono sul nostro cammino, giorno dopo giorno. E solo affrontandoli possiamo ottenere nuove consapevolezze, spunti per migliorarci e per perfezionare la strada finora battuta, unico sentiero che ci porta alla felicità e al raggiungimento dei nostri obiettivi.

Se ci ostiniamo però a far finta di niente davanti a ogni problema o a ogni situazione vissuta, senza provare ad analizzare il perché di quegli atteggiamenti, dei gesti o delle scelte che ci hanno portato all’infelicità, o se restiamo intrappolate nei sensi di colpa per ciò che è stato e che poteva essere, il nostro destino sarà inevitabilmente segnato.

E a quel punto, non ci sarà nessun salvatore che accorrerà in nostro aiuto, né tantomeno un carnefice da accusare, perché la colpa, o meglio la responsabilità di ciò che è stato sarà solo ed esclusivamente la nostra. Il cambiamento richiede coraggio e tempo: occorre sbagliare e fallire, perdersi per poi ritrovarsi.