Chi è Kuki Gallmann, la scrittrice italiana ferita in Kenya che da anni difende l’Africa

La storia straordinaria di Kuki Gallmann, la scrittrice italiana ferita in Kenya che si batte per proteggere gli elefanti

Kuki Gallmann
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Sono ancora gravi le condizioni di Kuki Gallmann la scrittrice italiana naturalizzata kenyota, ferita gravemente da un colpo d’arma da fuoco. L’attivista e ambientalista 73enne è stata colpita allo stomaco dopo aver subito un agguato mentre pattugliava il suo ranch situato nella riserva Laikipia Nature Conservancy.

Secondo le prime testimonianze Kuki Gallmann si trovava insieme al suo autista a bordo di un’auto e stava compiendo un giro di ricognizione nell’area. All’improvviso sarebbe stata costretta a fermarsi a causa di un albero che bloccava il percorso. Non appena il veicolo si è fermato gli assalitori l’hanno aggredita sparandole e colpendola allo stomaco. La donna è stata salvata dall’intervento dei ranger del Servizio fauna selvatica del Kenya che si sono scontrati con la banda di uomini armati. La scrittrice è stata trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale di Nanyuki dove è stata curata dai medici per poi essere trasferita a Nairobi, dove è stata poi operata. Accanto a lei la figlia Sveva che ha fatto sapere che la Gallmann è in grado di parlare.

Nata nel 1943 a Treviso, Kuki è figlia dello scrittore, medico ed esploratore Cino Boccazzi. Da 44 anni vive in Kenya dove si trasferì all’inizio degli anni Settanta. I suoi romanzi, che raccontano la sua vita fatta di dolori, avventure e grandi battaglie, sono famosi in tutto il mondo. Fra questi c’è “Sognavo l’Africa” che ha ispirato il film del 1993 con protagonista Kim Basinger.

La scrittrice vive nella riserva Ol ari Nyiro, un luogo magico il cui nome significa “il posto della primavera”. Il ranch è situato nella regione di Laikipia nella parte nord del Kenya, è grande 100mila acri e viene gestito dalla Gallmann’s Memorial Foundation. Qui ci vivono elefanti, rinoceronti neri, bisonti, zebre, ghepardi, leopardi e leoni. Ogni anno nidificano ben 400 specie diverse di uccelli e sono presenti oltre 2,350 differenti specie di piante.

La fondazione è stata creata da Kuki in ricordo del marito Paolo e del figlio Emanuele. Il primo morì nel 1980 in un’incidente stradale mentre la scrittrice era incinta della seconda figlia Sveva, mentre nel 1983 la Gallmann venne colpita da una seconda tragedia e suo figlio Emanuele perse la vita per il morso di un serpente.

Dopo il grande dolore Kuki ha deciso di rimanere a vivere in Africa ed oggi è legatissima a questa terra, dove ha sepolto i suoi cari e dove combatte ogni giorno per proteggere gli animali. Accanto a lei la figlia Sveva, che non l’ha mai abbandonata e che insieme a lei si batte per salvare gli elefanti.