Tutto ciò che è diverso da ciò che conosciamo ci lascia sempre un po’ perplessi, dubbiosi e, a volte, persino esterrefatti, nel bene ma soprattutto nel male. È stata proprio questa la reazione dei docenti e degli alunni che frequentano la scuola media Focherini di Carpi quando, nelle aule, non hanno trovato più il crocifisso appeso alle pareti.
La decisione di farli scomparire dalle classi è stata di Federica Ansaloni, la preside dell’istituto comprensivo in questione. Lo ha fatto durante i lavori di ristrutturazione e pittura che si sono tenuti nei locali della scuola durante la pausa estiva disponendo che i simboli sacri venissero tolti.
Una decisione, la sua, che ha scatenato non poche perplessità da parte di chi, rientrando a scuola, ha notato l’assenza dei crocefissi. A quanto pare, alcuni professori della scuola media avrebbero scritto di comune accordo una lettera indirizzata alla preside chiedendo spiegazioni per quella scelta, facendosi portavoce anche del dissenso raccolto tra i genitori.
“Qui siamo in una scuola, non in una chiesa”: la decisione di Federica Ansaloni
I crocefissi, nella scuola media Focherini di Carpi, non ci sono più. Sono stati tolti dalle aule, dagli uffici della segreteria e da tutti i locali dell’istituto già a partire da questa estate. La decisione, come abbiamo anticipato, è stata presa dalla preside Federica Ansaloni che, per spegnere le polemiche sul nascere, ha spiegato i motivi di questa scelta.
“Il crocifisso è un simbolo religioso” – ha dichiarato la dirigente – “Qui siamo in una scuola, non in una chiesa. Per questo ho ritenuto di fare togliere i crocifissi dalle aule”. Parole chiare, le sue, che hanno spiegato quanto meno le intenzioni che si celano dietro alla scelta, ma che a quanto pare non sarebbero bastate ai docenti che hanno avanzato i loro dubbi.
Alcuni di loro, infatti, hanno messo su carta la specifica richiesta di avere ulteriori delucidazioni u quella decisione così importante, dal punto di vista simbolico. Quello che hanno lamentato in particolare i docenti è la mancanza della loro diretta consultazione e, di conseguenza, di un dialogo e di un confronto. Hanno poi precisato di non comprendere questa scelta dato che, fino a questo momento, nessuno ha chiesto la rimozione degli oggetti sacri riferendosi agli altri docenti, agli alunni e ai familiari degli stessi.
Ricordiamo che in Italia, riguardo al tema dell’affissione dei crocefissi nella scuola, ha fatto chiarezza la sentenza di Cassazione del 2021 che ha dichiarato che l’esposizione non è obbligatoria, né tanto meno discriminatoria. Che non può essere imposta e che deve essere decisa in autonomia dagli istituti rispettando e tenendo conto delle opinioni di tutte le parti coinvolte.
Le polemiche sul web e la replica della preside
La vicenda dell’istituto di Carpi ha destato molto interesse sul web, spaccando in due l’opinione pubblica. C’è chi, infatti, ha criticato la decisione della preside e chi, invece, l’ha ritenuta ragionevole e non certamente offensiva o discriminatoria.
Riguardo al malcontento che regnerebbe all’interno della scuola media Focherini, invece, si è espressa direttamente Federica Ansaloni smentendo, in realtà, il clima di ostilità che è stato narrato sui media in questi giorni. “Siamo una comunità scolastica” – ha dichiarato la preside – “Se i docenti o i genitori dovessero manifestare la necessità di affrontare il tema, lo faremo in Collegio Docenti, ma ad oggi la questione non è ancora stata sollevata dai professori e dalle famiglie”.