Se, almeno fino a ieri, non associare il volto di Pamela Anderson al ruolo di C.J. Parker in Baywatch – serie televisiva cult anni Novanta che al tempo le aveva donato la notorietà internazionale inserendola nell’immaginario collettivo come sex symbol – risultava impossibile, oggi le cose stanno per cambiare in maniera definitiva.
Questo 2025 al suo preludio simboleggia una sospirata rinascita per la celebre attrice cinquantasettenne, scosso da quello che si definisce un autentico punto di svolta per una carriera già a dir poco avviata. Il suo sarà un grande ritorno a tutti gli effetti: è infatti proprio Pamela Anderson il volto del chiacchieratissimo The Last Showgirl, il nuovo film di Gia Coppola il quale, non ancora uscito, ha già saputo conquistare la critica internazionale.
L’attrice – anche protagonista del recente, omonimo documentario Pamela, a Love Story – si è meritevolmente conquistata il ruolo di Shelly, una showgirl di Las Vegas che dopo ben trent’anni di carriera si ritrova improvvisamente costretta a reinventarsi nel momento in cui il suo storico spettacolo – Le Razzle Dazzle – chiude senza preavviso. Quello che sappiamo finora è che la performance in oggetto le è valsa una nomination durante gli scorsi Golden Globe 2025 come Miglior attrice in un film drammatico, e questo non può che lasciar presagire grandi cose.
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“The Last Showgirl”: la trama del film drammatico con protagonista una nuova Pamela Anderson
Scritto e diretto da Gia Coppola, The Last Showgirl pone l’accento sull’ardua sfida del sapersi reinventare in un mondo spietato, che sembra capace di voltare pagina con una rapidità brutale quanto irrealistica. Una trama che pare voler condensare la ricorrente storia di numerose star del cinema, di punto in bianco alle prese con cambiamenti imprevisti ma inevitabili.
Trattasi di un dramma pronto ad esplorare la transizione di una carriera, così come il complesso rapporto madre-figlia e la dolorosa eventualità di doversi lasciare alle spalle una passione che ha definito una vita intera. Parliamo di una storia di resilienza, affrontata con forza e tenacia dalla sua protagonista, raccontata attraverso uno strato puramente superficiale di strass e piume, in cui una donna non più così giovane deve necessariamente fare i conti con l’inesorabile scorrere del tempo in un mondo in cui ad avere la meglio sono, quasi sempre, le più giovani.
Nel cast stellare – e in tutti i sensi possibili – accanto a Pamela Anderson spicca Jamie Lee Curtis dei panni della migliore amica di Shelly, Annette, Billie Lourd come sua figlia Hannah, Dave Bautista, Brenda Song e Kiernan Shipka.
Il progetto cinematografico è stato presentato in assoluta anteprima il passato 6 Settembre 2024 presso il Toronto International Film Festival, conquistando il pubblico e allo stesso modo anche la critica, con un plauso particolare volto alla magistrale interpretazione della protagonista, questa volta in un ruolo nettamente diverso rispetto a a quelli che hanno segnato l’apice della sua carriera.
D’altronde, in un’epoca storica in cui revival e reboot fioriscono all’ordine del giorno sulla scia di una nostalgia indelebile, non stupisce affatto che anche un’icona degli anni Novanta del calibro di Pamela Anderson torni a prendersi il posto che le spetta sotto i riflettori.
Se l’occasione, poi, è un film nella cui storia narrata riecheggia la sua il colpo di scena perde gran parte della sua imprevedibilità naturale. La pellicola è uscita nelle sale negli Stati Uniti lo scorso 10 Gennaio, trovando l’ovazione del pubblico impaziente, mentre in Italia – distribuita da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film – la data di uscita è slittata da Febbraio al prossimo 3 Aprile.
Come sono nati i costumi di Pamela Anderson in “The Last Showgirl”: viaggio nel luccicante guardaroba del film
A far brillare – e letteralmente – The Last Showgirl sulle note di Beautiful That Way di Miley Cyrus non è però soltanto il tema d’impatto ad averlo generato, né la sola presenza in scena di Pamela Anderson: ampio spazio è quello dato e preso dai costumi, parte fondamentale della storia a contribuire fortemente nella messa a fuoco di una precisa atmosfera. La presenza di ogni singolo strass, lustrino e piuma svolazzante è sapientemente studiata al fine di restituire un’estetica unica e riconoscibile, sognante e sensuale.
Lo sfavillante guardaroba da cui le showgirl attingono nel film è stato messo a punto nei minimi dettagli dall’abile costumista – nonché madre della stessa Gia Coppola – Jacqui Getty, con il provvidenziale appoggio del noto stilista e direttore creativo di Louis Vuitton, per giunta nativo di Las Vegas, Jose Rodrigo.
Nel suo brillante curriculum il professionista vanta l’esperienza da stylist al fianco della leggenda del burlesque Dita Von Teese e della diva del pop Christina Aguilera, va da sé come il suo contributo nella creazione dei costumi di scena per la pellicola sia stato a dir poco fondamentale. Avvezzo come pochi all’ambiente dietro le quinte delle produzioni più elaborate di Las Vegas, il ruolo di rilievo in The Last Showgirl ha costituito per lui un’ode sentita alla città che sempre lo ha cresciuto.
Quando la regista Gia Coppola si è messa all’opera per mettere al mondo il proprio piccolo-grande capolavoro, un ruolo fondamentale lo ha avuto la fotografia. L’ispirazione è stata tratta da The Book on Vegas, di Lisa Eisner e David Hickey, il quale ha saputo catturare vividamente l’essenza kitsch emblematica della città del deserto. Da qui la nascita di un film che vuole essere a tutti gli effetti un omaggio alla cultura delle showgirl in declino di Las Vegas, e che non sarebbe potuto essere altrimenti in assenza di costumi adeguati.
Gran parte dell’azione del film si svolge infatti proprio all’interno dei camerini del Le Razzle Dazzle, centro del mondo di Shelly, dove body zeppi di cristalli, scultorei copricapi, vaporosi boa di piume variopinte e scintillanti gioielli per il corpo fanno da sfondo al susseguirsi delle vicende.
Durante l’intero processo creativo – fedelmente documentato dalla Coppola mediante intimi scatti del dietro le quinte – un supporto fondamentale è stato quello fornito dalle protagoniste dello show originale Jubilee!, le quali si sono mostrate entusiaste di condividere con i costumisti e la stessa Pamela Anderson i propri segreti, dalla A alla Z.
La base di partenza per il lavoro di fine artigianato messo in atto per la creazione dell’abbagliante guardaroba del film sono stati dei costumi originali di Bob Mackie, autentici pezzi da museo che non vedevano la luce da oltre trent’anni, riportati sotto i riflettori con una nuova vita. Un ennesimo, romantico se vogliamo, parallelismo con la meritata rivincita conseguita da chi su set li ha indossati.