Tendenza utility, una squadra vincente di must-have per la primavera 2025

Questa primavera la comodità si fa couture: come usciti da un'officina d'alta moda, ecco svelati i capi essenziali da collezionare secondo i nuovi codici dell'utility wear

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Sara Iaccino

Beauty e Fashion Editor

Make-up artist e amante della scrittura, ha lavorato come Beauty e Fashion Editor per vari magazine con l'obiettivo di unire le sue passioni in una sola professione.

Pubblicato: 18 Aprile 2025 21:44

Da sempre la moda unisce forma e funzione in uno solo, eppure esiste un preciso stile in cui entrambe si fondono e confondono tra loro in modo, se possibile, ancor più totale: parliamo dell’utility wear, quella foggia nel vestire che riflette il mondo del lavoro e così la sua aria “impegnata”, ma solo nella teoria.

Ecco quindi indumenti facili da indossare, universalmente valorizzanti e disinvoltamente cool fare il loro ingresso sui defilé di stagione, unendo definitivamente l’utile al dilettevole nelle tendenze della primavera 2025.

Tutto sulla tendenza utility, la moda comoda e funzionale della primavera 2025

Le radici del cosiddetto stile utilitario affondano nell’epoca della seconda guerra mondiale, precisamente in Regno Unito, quando vi sopraggiunse un rigido schema di razionamento per far fronte alla carenza dei materiali atti all’abbigliamento: a scarseggiare non erano soltanto le materie prime ma anche i produttori, quasi totalmente impegnati al fronte. Va da sé come la stragrande maggioranza dei capi realizzati dovessero incarnare praticità e versatilità, prestandosi potenzialmente a diverse mansioni e permettendo di sfruttare al massimo lo spazio concesso dal tessuto, per questo da quel momento in poi costellato di tasche, cerniere e altri dettagli simili.

Nell’utility wear di oggi gli elementi (solo idealmente) funzionali che noi tutti conosciamo sono portati all’estremo, esasperati sino a fondersi, di fatto, con la forma: i mestieri a cui esso si ispira sono sempre i medesimi, riportati tanto nelle silhouette quanto nei colori, con una predilezione mirata per sfumature di verde, blu, nero, grigio e marrone.

In termini spicci di altro non si tratterebbe che della trasposizione di quella tipologia di vestiario prediletto da meccanici, pescatori e con loro tutti quei lavoratori a cui tasche, scompartimenti, cerniere e cappucci fanno comodo per conservare oggetti e proteggere il corpo.

Atemporale per definizione, la tendenza in oggetto ha preso lentamente piede negli ultimi anni attraverso gli ormai popolarissimi pantaloni cargo, le cui tasche multiple e capienti non hanno niente a che vedere, generalmente, con la necessità del portare con sé utensili e oggetti utili ad uno scopo lavorativo. Ciò che alla moda piace dell’estetica utility è proprio la sua aura impegnata, paradossalmente appena nel mostrarsi tale.

E così, in modo del tutto inatteso – o quasi – si sono visti sfilare a passo sostenuto in pedana eserciti di giacche antitaglio, sahariane, tute antinfortunistiche, stampe camouflage a profusione e mastodontiche tote bag accessoriate di tasche e taschini, il tutto in una esclusiva prospettiva couture.

Vi è chi chiama tutto questo business comfort, chi work leisure: in una fusione singolare ed impensata, negli ultimi mesi siamo stati testimoni della nascita di una categoria ibrida tra il canonico abbigliamento da lavoro e la comune necessità di vestire comodi e pratici, concetto che il termine inglese utility descrive con impressionante esattezza.

Parliamo di un inglesismo invero approdato da diverso tempo nel lessico modaiolo, per essere precisi dal lontano 1999, periodo in cui borse a fondina per i fianchi, fantasie mimetiche, pantaloni dalle fattezze militari, scarpe da running, grigi, marroni e verde kaki erano stati per la prima volta protagonisti delle passerelle a delineare i contorni della nuova uniforme urbana.

Si sa, malgrado la mera apparenza nessuna moda momentaneamente archiviata è davvero relegata al dimenticatoio a vita: secondo uno schema ciclico oltremodo evidente, ogni tendenza è destinata a tornare maneggiata attraverso il filtro della contemporaneità. Come corretto e raffinato, ecco perciò affermarsi l’utility wear del 2025 tramite forme futuristiche e materiali di ultima tecnologia. Oltrepassata la dimensione esclusiva dell’ambito lavorativo, l’inedita elevazione couture in oggetto consiste in silhouette snellite, accostamenti sino a prima impensabili e tessuti confortevoli.

Nello show di Dior la tendenza utility si è manifestata nelle sofisticate sembianze di tute da lavoro, minigonne da autolavaggio, giacche con la vita stretta da cinte, sovracamice, guanti armatura e tessuti dalle linee taglienti ad evocare un’idea di femminilità moderna e amazzonica, quella tanto cara a Maria Grazia Chiuri.

Secondo la visione di Maximilian Davis per Ferragamo, invece, la collezione primavera/estate 2025 prevedeva leggings, body, giacche stratificate e tute artisticamente stropicciate, complete di nodi, capienti tasche e drappeggi in ogni dove.

Da Hermès, poi, si sono visti capispalla in pelle tanto sottili da sembrare cotone, top extra corti, fibbie decorativi e cinturini in vita, ensemble, insomma, in stile casual e sportivo.

Daniel Lee, dalla sua, ha disegnato per Burberry un’intera capsule collection caratterizzata da stampe terrose e assetti maschili declinati in versione femminile. La componevano giacche da campo cropped, strategiche zip, pantaloni in tessuto tecnico, cinture a nastro e tute da combattimento insolitamente sagomate.

Stile utility 2025: i must-have da avere questa primavera

Il messaggio dal mondo della moda è arrivato forte e chiaro: questa primavera largo spazio sarà dato alla comodità, attraverso indumenti sì  dalla calzata confortevole ma ad alto tasso di glamour. Quali must-have accaparrarsi? È presto detto.

Ispirata alle uniformi da lavoro tanto in voga negli anni Novanta, è tornata a far furore tra i capispalla della primavera 2025 l’utility jacket: oggetto di varie rivisitazioni nel corso degli anni, sino ad ora questa era quasi da considerarsi al pari di un capo di nicchia.

Dalle passerelle alle strade, le versioni su cui puntare per la bella stagione in corso vantano un dettaglio inedito: se i colori dominanti restano quelli classici, tra beige e gradazioni di verde, il tocco in più del momento è il colletto a contrasto come visto da Miu Miu e Carharrt.

L’altro indumento chiave dell’utility wear da accaparrarsi prima di subito è una vecchia conoscenza: da tempo immemorabile protagonisti indiscussi del guardaroba quotidiano, i pantaloni cargo si riconfermano tuttora una scelta vincente per tutti coloro che sono intenti nell’instancabile ricerca del perfetto equilibrio tra comfort e stile.

Da considerarsi alla stregua di un autentico passepartout per ogni occasione, i cargo della primavera 2025 sono sofisticati, minimal o audaci a seconda del linguaggio espressivo delle maison a maneggiarli.

Se è vero che le imprescindibili tasche applicate e le linee rilassate donano al pantalone un’allure effortless senza eguali, i nuovi modelli ne ampliano le possibilità di styling. Dalle versioni slim e strutturate alle quelle baggy, passando per le declinazioni in denim, cotone e addirittura satin, il cargo di oggi si adatta davvero ad ogni evenienza.