Resi on line e sostenibilità: ecco perché è bene pensare prima di acquistare

Acquistare on line in modo consapevole è importante per il nostro pianeta: ecco perché

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Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

Siamo sicuri che acquistare on line e poi rendere sia una scelta sostenibile? Ecco perché è sempre meglio pensarci due volte prima di acquistare on line.

L’impatto dell’e-commerce e dei resi on line sull’ambiente

Vi sarà sicuramente capitato, almeno una volta nella vita, potendo acquistare on line, di verificare le condizioni di reso, nel caso in cui il vostro acquisto non fosse di vostro gradimento una volta arrivato a destinazione, o anche semplicemente nel caso in cui, soprattutto per i capi di abbigliamento, la misura o la vestibilità non fossero corrette. Bene, sappiate che rendere un prodotto dopo averlo acquistato ha un enorme impatto sull’ambiente e questo per tantissimi motivi.

I costi di spedizione e imballaggio

I costi di spedizione e imballaggio sono ovviamente doppi, nel caso di cambi on line. Questo incide sulle risorse del pianeta, perché ne vengono sprecate il doppio per far andare e tornare la merce, oltre che per imballarla. A questo sommate anche i costi delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Lo stimolo all’acquisto

Sapendo che si può rendere quello che si è acquistato a costo zero, è evidente che acquistare diventa più semplice: non mi va, lo posso rendere. Questo è anche uno dei motivi per cui i brand sostenibili spesso mettono nelle condizioni di vendita i resi a carico del mittente: in questo modo, ci si pensa due volte prima di comprare, perché si sa che saremo noi a doverci fare carico di imballo e costi di spedizione. Più acquisti inutili = più risorse del pianeta sprecate. È evidente che i resi on line gratuiti garantiscono un maggior volume delle vendite.

carta di credito estratta da un portafogli
Fonte: 123RF
I resi on line generano costi di gestione alti

Che fine fanno i resi on line?

Discariche e inceneritori

Da dati del 2017 si evince che solo il 10% di tutta la merce restituita finisce effettivamente sugli scaffali, il resto è destinato a discariche e inceneritori. Dallo studio fatto emerge che le aziende che hanno contratti a basso costo con i corrieri e hanno una gestione di magazzino più agevole, spenderebbero di più per rimettere la merce a scaffale che non per distruggerla: in sostanza, destinare la merce agli inceneritori costa meno al chilo rispetto a rimetterla a scaffale. 

I costi delle giacenze

A questo si devono aggiungere i costi delle giacenze nei magazzini, che incitano le realtà online a preferire la distruzione dell’invenduto. Per darvi un’idea, pensate che solo negli USA parliamo di circa 2,6 miliardi di chili di resi inceneriti in discarica ogni anno. Un’inchiesta del 2021 ha rilevato che grandi colossi dell’e-commerce arrivano a distruggere anche 100.000 prodotti resi ogni mese per centro logistico, anche se si tratta di prodotti che potrebbero essere tranquillamente rivenduti.

ragazza che tiene una carta di credito davanti ad un computer
Fonte: 123RF
Acquistare on line va fatto in modo consapevole

Qual è la soluzione?

Come sempre, la soluzione è quella di essere consapevoli di quello che si fa: il solo fatto di aver letto questo articolo e di sapere adesso come funziona la macchina dei resi è un ulteriore livello di consapevolezza raggiunto. Sapere cosa implica un acquisto sbagliato e sapere che anche questo ha delle conseguenze è un modo per scegliere diversamente, per acquistare solo quello che effettivamente serve, magari prediligendo realtà piccole e con filiere più corte piuttosto che i grandi colossi on line.