Umoja: storia del villaggio di sole donne in Kenya

Fondato nel 1990, è un luogo sicuro in cui le donne vivono lontano dai rischi di violenza e abusi

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Pubblicato: 3 Ottobre 2023 15:06

Gli uomini qui non possono abitare: siamo a Umoja un villaggio di sole donne che si trova in Kenya. Un luogo dove vivere, sentendosi protette dalla violenza, dai soprusi. A guardarlo in maniera frettolosa sembra proprio un villaggio come tanti altri, ma la differenza invece c’è ed è davvero grande: non c’è traccia di uomini.

Le vicende che portano alla nascita di questo luogo sono intrise di dolore, ma anche dalla volontà di trovare una soluzione, di offrire un cambiamento concreto. Ideato dall’intuizione di poche donne, oggi Umoja è un villaggio che accoglie.

La storia di Umoja, il villaggio al femminile

La storia del villaggio di Umoja inizia nel 1990 quando nasce nel nord del Kenya (a circa 380 chilometri dalla capitale Nairobi) grazie a un gruppo di 15 donne che sono sopravvissute alle violenze.

Una delle fondatrici ad esempio, Rebecca Lolosoli, era stata picchiata da alcuni uomini e poi fuggita dalla sua casa. Nel tempo il villaggio si è organizzato, è diventato autosufficiente e ha accolto tante donne in fuga, sia quelle della comunità Samburu, sia altre.

Ma in fuga da cosa? Matrimoni imposti e contratti in giovane età, mutilazione di genitali, violenza. Perché fuori dai confini di questo luogo le donne non hanno gli stessi diritti degli uomini.

Le cose cambiano a Umoja, che in dialetto swahili significa “unità”. Qui son autosufficienti, trovano un rifugio nel caso in cui le loro famiglie le abbiano voltato le spalle. Non vi vivono uomini, che però possono visitarlo, e i giovani maschi cresciuti qui devono lasciare il villaggio raggiunta la maggiore età.

Il sostentamento è dato dall’artigianato e dalla gestione di un’area per i turisti che vogliono visitare l’area intorno e, in particolare, la vicina Riserva Nazionale di Samburu. Inoltre, vi sono un asilo e una scuola.

Un luogo che ha permesso a molte donne e a bambini di essere indipendenti, di crescere e vivere in un ambiente protetto, di poter godere dei diritti. Un luogo fatto da sole donne e per le donne che hanno dovuto affrontare tante prove da quando hanno deciso di trasferirsi qui, ma che sono riuscite a superarle tutte.

La gestione politica del villaggio e una curiosità

La gestione politica del villaggio mira all’uguaglianza: le donne si incontrano e decidono assieme per la città. Il luogo destinato a questi momenti è l’albero della parola, ogni membro della comunità ha lo stesso valore degli altri e il medesimo status sociale.

Così le donne che piano piano hanno popolato questo villaggio hanno dimostrato che cambiare è possibile, senza violenze o soprusi, ma semplicemente aiutandosi e prendendosi i loro diritti. Una curiosità: sulla storia di questo luogo è stato realizzato un documentario nel 2009, quattro anni dopo la partecipazione a una conferenza delle Nazioni Unite da parte di una delle fondatrici, Rebecca Lolosoli.

Realizzato in Francia, narra le vicende che hanno portato alla fondazione del villaggio ma anche le difficoltà che hanno dovuto affrontare le donne perché questo luogo fosse sicuro e prospero.

Oggi la popolazione è cresciuta e le donne vanno anche nei villaggi vicini per sensibilizzare sui diritti delle donne e per portare avanti importanti battaglie contro le mutilazioni di genitali femminili.

Le mutilazioni genitali femminili

Dati allarmanti. Le MGF sono una pratica alla quale ogni anno rischiano di essere sottoposte oltre 4 milioni di bambine, questi i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, secondo l’Onu, sono invece circa 200 milioni le ragazze e le donne in tutto il mondo che sono state sottoposte a una mutilazione genitale.

Si tratta di procedure che violano i diritti umani e, per sensibilizzate sulla questione, ogni anno il 6 febbraio si celebra la Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili.