Forza e grazia si fondono in una piccola, grande donna. Sofia Raffaeli è la nuova stella della ginnastica ritmica italiana, uno dei fiori all’occhiello del Bel Paese alle Olimpiadi di Parigi 2024. C’è tutta la dolcezza dei suoi anni in quel sorriso che brilla tra acconciature tiratissime e make up di scena, ma lo sguardo non cela una determinazione di fuoco. La stessa che, dopo tanti sacrifici, l’ha portata sulla vetta della sua specialità.
Quanto è alta Sofia Raffaeli
Come riporta la scheda della Federazione Ginnastica d’Italia, Sofia Raffaeli è alta 1,57 m per 37 kg di peso. Uno scricciolo a ben pensarci, capace però di imprese strabilianti. La ginnasta è nata nel 2004 ed è originaria di Chiaravalle, in provincia di Ancona. È da lì che ha mosso i primi passi nel mondo della ginnastica artistica quando aveva appena 3 anni ma, nastro e palla alla mano, si è appassionata alla ginnastica ritmica e non l’ha mai più abbandonata.
Vederla volteggiare alle prese con le evoluzioni e con i suoi inseparabili attrezzi è un vero spettacolo di maestria. Nonostante la giovanissima età, Sofia ha dimostrato di avere stoffa da vendere e un carisma che in breve l’hanno portata a diventare la beniamina di tutti, coetanei e non. Perché in fondo la magia della ginnastica è proprio questa: anche se non conosci bene questo mondo e non lo segui assiduamente, momenti come i Giochi Olimpici ti catapultano in una dimensione fatta di forza, grazia ed eleganza che non può far altro che catturarti. E Sofia ne è la perfetta incarnazione.
La carriera sportiva tra successi e difficoltà
Per via delle sue incredibili qualità, la Raffaeli è stata soprannominata “Formica atomica”, anche se lei preferisce definirsi un “vulcano”. Del resto tutta la squadra ha preso le distanze da questo soprannome: “La rottura è dolorosa e irreversibile, dato soprattutto il peso insostenibile di un collegamento diretto e ormai mediaticamente inevitabile a violenze e abusi che non rispecchia il nostro stesso ideale di libertà”, aveva spiegato la capitana Alessia Maurelli dopo le sconvolgenti denunce di abusi psicologici e maltrattamenti nel mondo della ginnastica ritmica.
È un mondo tutto acrobazie, musica e lustrini a uno sguardo esterno ma, dall’interno, la vita di una ginnasta è rigida, faticosa, ricca di sacrifici. Ma anche di soddisfazioni. Sofia Raffaeli ne ha collezionate già parecchie, dapprima sotto la guida di Julieta Cantaluppi e Cristina Ghiurova nella Società Ginnasta Fabriano: tre medaglie d’argento ai Mondiali juniores di Mosca nel 2019, una medaglia di bronzo all’esordio a livello senior in Giappone, quattro podi ai Campionati Europei di Tel Aviv e sei storiche medaglie ai Mondiali di Sofia. E parliamo solo di vittorie individuali.
La Raffaeli è stata la prima ginnasta italiana a vincere una gara individuale iridata e, in ultimo, nel 2023 ha conquistato altri tre argenti mondiali. Ma proprio all’apice del successo e con le Olimpiadi di Parigi nel cuore, ha dovuto affrontare l’abbandono della sua allenatrice: “Non è stato facile a un anno dalle Olimpiadi. Per me è stata ancora più dura perché con Julieta sono cresciuta, il distacco è stato più difficile da un punto di vista umano che da quello tecnico, siamo ancora molto legate. Le prime gare senza di lei non sono andate benissimo, ma è stato un anno di crescita”. Al suo fianco la nuova allenatrice Claudia Mancinelli e, con lei, ha lasciato il segno alle Olimpiadi di Parigi conquistando la medaglia di bronzo e facendo la storia: è la prima italiana a piazzarsi sul podio nella ginnastica ritmica individuale.