Sara Gama lascia la Nazionale: l’eredità al calcio femminile

Con un commovente post su Instagram, Sara Gama annuncia la sua volontà di lasciare il calcio. Ha plasmato i nuovi confini nel calcio femminile

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Lo definisce “viaggio straordinario” in un lungo e commovente post su Instagram. Per Sara Gama, il suo viaggio nella Nazionale italiana di calcio femminile è stato molto più di una semplice avventura sul terreno di gioco. È stato un cammino intriso di passione, impegno e dedizione, che ha plasmato non solo la sua carriera sportiva, ma ha anche contribuito a ridefinire i confini del calcio femminile italiano.

Poco prima dei suoi 35 anni, Sara Gama si prepara a lasciare la Nazionale. Il 27 marzo segna non solo il compleanno della celebre calciatrice, ma anche la fine di un’era. Diciotto anni di servizio sono una vita intera nel mondo dello sport, e le sue 139 presenze lasciano un’impronta indelebile nella storia del calcio italiano.

Una passione per il calcio coltivata fin da piccola

Per molti anni, Sara Gama è stata il volto della Nazionale. Ha rappresentato non solo un’atleta straordinaria sul campo, ma anche un simbolo di forza e determinazione al di fuori di esso. Il suo impegno nel promuovere i diritti delle donne nel calcio e nel superare gli stereotipi di genere ha contribuito a plasmare la percezione del calcio femminile in Italia.

Figlia di padre congolese e madre triestina, Sara Gama fin da giovane, ha dimostrato una forte determinazione a superare gli ostacoli e a lasciare il segno nel mondo dello sport appassionandosi al calcio.

Da quando ha debuttato in Nazionale nel 2006, Sara Gama ha rappresentato l’Italia in numerose competizioni internazionali, tra cui quattro Europei e un Mondiale. La sua eleganza sul campo e la sua leadership hanno fatto di lei una delle difensori più rispettate nel calcio femminile. Nel 2008, Sara Gama raggiunge l’apice del successo con la Nazionale Under 19, laureandosi campionessa d’Europa durante i campionati continentali disputati in Francia. Il suo contributo a questa vittoria storica è reso ancora più significativo dal fatto che lo fa indossando il bracciale da capitano. La sua eccezionale performance viene riconosciuta anche dalla UEFA, che la inserisce nella formazione ideale del torneo, confermando il suo talento e la sua abilità nel calcio a livello internazionale.

Poi è arrivato il suo grande amore, la Juventus, squadra che nel 2017 fa il suo ingresso in un campionato dedicato alle donne. In questo scenario, Sara Gama emerge come figura di spicco, venendo selezionata per ricoprire, anche qui, il ruolo di capitano. A Torino, sotto la sua guida, la squadra raccoglierà numerosi successi, conquistando titoli importanti come scudetti, supercoppe italiane e coppe Italia.

Cosa farà ora Sara Gama

Ha scritto: “Ho dedicato quasi vent’anni della mia vita a gettare solide fondamenta per il futuro e a trasmettere i giusti valori a un gruppo di ragazze che hanno dimostrato le loro immense potenzialità.” La sua leadership, sia sul campo che fuori, ha ispirato una generazione di giovani calciatrici a perseguire i propri sogni con determinazione e grinta.

Mentre la sua carriera internazionale giunge al termine, guarda avanti al prossimo capitolo della sua vita nel calcio. Continuerà a indossare la maglia della Juventus con orgoglio e determinazione. Venerdì, al Viola Park contro l’Irlanda, Sara Gama giocherà la sua ultima partita in Nazionale. Sarà un momento commovente e toccante, in cui il calcio italiano saluterà una delle sue più grandi icone.

In alcune delle sue interviste al Corriere dello Sport, aveva manifestato l’interesse di cominciare una carriera da direttore sportivo.

L’eredità di Sara Gama è il riconoscimento del professionismo nel calcio

Il 1° luglio 2022 segna una svolta storica per le calciatrici della Serie A femminile, poiché finalmente sono state riconosciute ufficialmente atlete professioniste, equiparate ai loro colleghi maschi. Questo traguardo è stato raggiunto anche grazie a Sara Gama, che faceva parte della FIGC dal 2018 e del Coni dal 2021. Per l’occasione aveva espresso un senso di enorme gratitudine per ciò che rappresentava questo passaggio storico non solo per le calciatrici, ma per tutte le donne coinvolte nello sport.