Ruth Bader Ginsburg, venuta a mancare a 87 anni il 18 settembre 2020 per le complicazioni di un cancro al pancreas, ha segnato la storia degli Stati Uniti e, soprattutto, è stata una paladina indiscussa dei diritti delle donne. Seconda donna a occupare uno scranno della Corte Suprema – è stata nominata da Clinton nel 1993 – è considerata una delle più grandi artefici dell’emancipazione femminile a partire dagli anni ’70.
Inconfondibile con la sua corporatura minuta, i colletti finemente ricamati che indossava sulla toga nera e gli occhiali con le lenti grandi – dettagli che l’hanno fatta diventare una vera e propria icona pop – Ruth Bader Ginsburg nasce a Brooklyn nel 1933.
Laureata in Giurisprudenza nel 1959 presso l’Harvard Law School (tra le sole 9 studentesse in una classe che comprendeva oltre 500 studenti di sesso maschile), si è subito scontrata con le difficoltà nel farsi strada nel mondo del lavoro in quanto donna. Gli anni ’60 sono stati decisivi per la maturazione, in lei, di una profonda consapevolezza degli ostacoli che le donne dovevano affrontare per affermarsi come professioniste.
Esemplificativo in merito è stato il periodo trascorso in cattedra alla Rutgers University, 9 anni – parliamo del lasso di tempo tra il 1963 e il 1972 – che l’hanno vista percepire uno stipendio più basso rispetto a quello dei suoi colleghi uomini per via degli ottimi guadagni di suo marito.
Originaria di una famiglia di religione ebraica, grande appassionata di opera lirica e soprannominata Notorious Rbg, ha dato, negli anni ’70, una svolta ai diritti delle donne equiparando con una sentenza storica – che vedeva protagonista una sottotenente dell’areonautica – la discriminazione sessuale a quella razziale.
Nelle vesti di giudice, nel 1996 ha dichiarato incostituzionali le regole del Virginia Military Institute, che da più di 100 anni consentiva l’ammissione solamente agli uomini. Diventata un’icona anche per la sua celebre frase “I dissent”, è stata ‘raccontata’ nel documentario Alla Corte di Ruth – RBG e nel film Una Giusta Causa, pellicola uscita nel 2018 e diretta da Mimi Leder (in questa occasione, il suo ruolo è stato interpretato dall’attrice Felicity Jones).
Omaggiata da tantissimi vip su Instagram – l’hanno ricordata, per esempio, Jennifer Lopez, Barack Obama e Naomi Campbell – era sposata dal 1955 con Martin D. Ginsburg, venuto a mancare nel 2010. Dal loro amore sono nati due figli, Jane e James.