Quando lo sposo (o la sposa) cambia idea

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Persino la Casa Reale inglese era pronta a tutto, anche a un possibile “no” della sposa. Un ripensamento all’ultimo minuto davanti all’altare non è certo un evento probabile, ma una sua possibilità andava prevista. Per questo  i servizi segreti britannici avevano messo a punto un piano (“Operazione Zucca”) pronto nei minimi dettagli, secondo cui decine di uomini nascosti tra la folla davanti a Westminster erano pronti a formare un cordone di sicurezza intorno alla sposa in fuga.

A parte i casi limite che riguardano i matrimoni dei vip, cosa succede nel mondo dei comuni mortali nel caso in cui uno degli sposi abbandoni l’altro all’altare al momento del sì, o dopo aver organizzato il matrimonio, con tanto di partecipazioni spedite, abito acquistato e regali ricevuti?

Le regole da seguire imposte dal Galateo sono queste:
– Se la rottura non avviene all’ultimo ovvero al momento del “sì” all’altare, la comunicazione della rottura va fatta immediatamente agli invitati
– I regali ricevuti dagli invitati vanno restituiti dal primo all’ultimo
– le spese sostenute fino a quel momento per il matrimonio, dall’organizzazione del ricevimento al pagamento del viaggio di nozze a tutto il resto, vanno risarcite dallo sposo che ha cambiato idea
Non è solo tuttavia il Galateo a prescrivere le azioni da intraprendere una volta rotta la promessa di matrimonio: l’abbandonato infatti può fare causa all’ex promesso sposo e chiedere un risarcimento in denaro per danni morali.
A  tal proposito fa testo una sentenza della Cassazione Civile, III sezione, n.9052/2010, che recita: “La promessa di matrimonio obbliga il promettente che senza giusto motivo ricusi di eseguirla a risarcire il danno cagionato all’altra parte…”.
E’ sulla base di questa sentenza che recentemente un impiegato romano, abbandonato all’altare dalla promessa sposa innamoratasi di un altro, ha chiesto alla ex ben 500mila euro di risarcimento, di cui  229mila per le spese sostenute, 150mila per il danno morale e 120mila per il danno esistenziale, ovvero sopravvenuti (e certificati) disturbi di carattere psicologico provocati dall’abbandono.
Il consiglio da seguire? Pensateci bene prima di organizzare il matrimonio: una volta presa la decisione un cambiamento di programma potrebbe costarvi molto caro.