Dopo Hillary Clinton c’è un’altra donna a sfidare Donald Trump in campo politico. Si chiama Nikki Haley, ha 51 anni ed è pronta, in barba ai sondaggi che la vedono sfavorita e ai colleghi che tentano di dissuaderla, a sfidare l’ex Presidente nella nuova corsa verso la Casa Bianca. Ecco la storia, definita “favola” dai media americani, dell’ex governatrice della Carolina del Sud.
Nikki Haley, americana di origini indiane
Spesso dimentichiamo quanto i pregiudizi razziali possano influire sulla riuscita di un’impresa politica. Non bisogna invece scordare il merito di Nikki Haley di aver convinto gli elettori americani a stare dalla sua parte, nonostante mamma e papà siano arrivati da lontano. Nata negli Stati Uniti, Nimrata Randhawa – questo il nome da nubile della politica – è figlia di due emigrati del Punjab indiano, arrivati in South Carolina più di 50 anni fa.
I genitori, oltre a gestire un negozio di abiti esotici, sono stati per oltre trent’anni insegnanti di scuola e docenti universitari e hanno cresciuto la figlia secondo i dogmi della religione sikh. Nikki si è in seguito convertita al cristianesimo per sposare Michael Haley, imprenditore conosciuto sui banchi di scuola da cui l’ex governatrice ha assunto il cognome.
La scalata politica di Nikki Haley
Le sue origini, il suo essere una donna, avrebbero potuto esserle d’ostacolo e, di certo, hanno fatto sì che Haley fosse sempre considerata la sfavorita. Eppure, la sfavorita ha inanellato una serie di vittorie, a cominciare da quella che, nel 2004, la vide battere di 10 punti il candidato uscente aggiudicandosi un seggio alla Camera della Carolina del Sud.
Tutti la davano per perdente anche quando, nel 2010, si candidò alle primarie Gop per essere eletta nel ruolo di governatore. Ma lei vinse e i giornali titolarono: “La favola continua”. Nikki Haley è stata la prima donna a divenire governatrice del South Carolina e la seconda eletta di origini indiano-americane in tutta la nazione.
Repubblicana come Donald Trump, ai tempi del suo governo Haley è stata ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite. Oggi, la politica punta a battere il governatore della Florida Ron DeSantins nella corsa verso le primarie, così da essere l’unica alternativa possibile a Trump nella corsa del partito repubblicano verso la Casa Bianca, contro probabilmente l’attuale presidente Joe Biden. La sua corsa è sostenuta da molti finanziatori interni al partito e dagli elettori dell’ala conservatrice delusi o mai conquistati da Trump.
Forte nei dibattiti ma con qualche gaffe
“La popolarità dell’ex governatrice sta crescendo grazie all’aggressività con cui ha saputo condurre i dibattiti. Ha dimostrato di essere molto intelligente, forte e veloce nell’attaccare gli avversari e nel difendersi” ha spiegato la giornalista del Wall Street Journal Molly Ball all’Espresso. Ma se negli scontri diretti Nikki Haley è una guerriera imbattibile, la politica non è immune da gaffe e strafalcioni.
Media avversi e avversari politici hanno gongolato e rivolte a Haley pesanti accuse quando, in occasione di un incontro con gli elettori in New Hampshire, l’ambasciatrice ha dimenticato di citare lo schiavismo come una delle cause della Guerra civile americana dell’Ottocento. “Sono una donna del Sud, volete che non lo sapessi?” ha risposto lei, impegnata a difendere la propria reputazione e credibilità ogni singolo giorno.
L’immagine che di sé offre agli elettori per Nikki Haley è tutto. Con una carriera politica salda ma non così ricca alle spalle, il potere di Haley è quella di offrirsi come un’alternativa più dignitosa, moderata e soprattutto giovane di Donald Trump. Nello spot utilizzato per promuovere la sua candidatura, l’ex governatrice, mettendo Trump e Biden sullo stesso piano, chiede agli elettori: “Volete davvero farvi guidare da due ottantenni?” Insomma, l’eccesso di politicamente corretto non è di certo uno dei difetti di Nikki Haley.