Il fenomeno dei neonati abbandonati è un’emergenza taciuta che ci riguarda

Sono i bambini indesiderati, quelli che vengono lasciati alle cure dell'ospedale e alla tutela del tribunale. Ma ci sono anche quelli che vengono abbandonati in strada e rischiano di non farcela

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 29 Settembre 2022 14:00

Sono tanti, tantissimi, i bambini privati dell’abbraccio di mamma e papà dopo la nascita. Sono quelli indesiderati che a volte vengono lasciati alle cure premurose dei medici, e altre volte vengono abbandonati in strada, vicino ai cassonetti o nei luoghi pubblici.

Sono i figli di chi ha deciso di portare avanti la gravidanza pur con la consapevolezza, immediata o postuma, che quello di madre non sarà il loro ruolo, almeno non subito. Non adesso.

E questo non è un giudizio nei confronti di chi sceglie di non essere genitore di quel bambino che è stato messo al mondo, intendiamoci, perché quello di decidere è un diritto che appartiene a tutte le donne e che in Italia è regolamentato dalla legge che garantisce il parto in anonimato. La nostra è più una riflessione su quel destino che accomuna molti neonati che devono subire questa scelta, e che a volte, senza un’adeguata informazione, rischia di diventare fatale.

Neonati non riconosciuti e bambini invisibili

In Italia esistono le madri segrete e sono tutte quelle donne che, indipendentemente dai motivi, scelgono di portare avanti un gravidanza, pur senza riconoscere il figlio. Sono italiane o straniere, a volte sono giovanissime e altre volte provengono da esperienze violente e drammatiche. Optano per il parto in anonimato perché non sono pronte a diventare madri, perché sono troppo giovani e spaventate. Altre volte lo fanno per motivi economici, o perché sono sole, ma indipendentemente dal motivo è loro il diritto di scegliere e di mantenere l’anonimato.

Una decisione, questa, prevista e tutelata dalla legge DPR 396/2000, art. 30, comma 2 che riconosce alle madri una forma di parto che tuteli l’anonimato. I bambini, in questo caso, non sono riconosciuti ma non sono neanche abbandonati. Vengono affidati, infatti, all’ospedale dove questi sono nati per ricevere tutta l’assistenza di cui hanno bisogno dove subentra, poi, anche la tutela giuridica.

Per i bambini lasciati in ospedale, e non riconosciuti, il Tribunale dei Minori dispone immediatamente il procedimento per la loro adozione, previsti anche dalla stessa legge che garantisce l’anonimato. Un intervento, questo, necessario per tutelare i neonati e per garantire ai minori la possibilità di trovare una famiglia, e di crescere circondato dall’affetto, dall’amore e dalla premura.

In Italia, secondo i dati Istat che vengono aggiornati anno dopo anno, sono circa 200 all’anno i bambini lasciati in ospedale senza riconoscimento, un fenomeno che trova terreno fertile soprattutto nelle regioni al nord dello stivale.

Ma non è questo il dato allarmante che vogliamo porre all’attenzione di tutti. Perché c’è un altro fenomeno che riguarda il nostro Paese, e ancora di più il resto del mondo. Un fenomeno che si espande parallelamente a quello del non riconoscimento ed è l’abbandono dei neonati. Bambini indesiderati che, dopo la loro nascita, vengono lasciati in luoghi non sicuri, lì dove non possono essere accolti e trovati, sempre lì dove diventano invisibili e rischiano la loro stessa vita.

Un fenomeno silenzioso e doloroso

Secondo quanto riportato dall’Unicef, sarebbero più di un milione i bambini abbandonati dai genitori biologici in tutta Europa. Un fenomeno in crescita soprattutto nei Paesi dell’est come la Lettonia, la Lituania, la Moldavia, la Russia e l’Ucraina.

Secondo i dati, ci sono più di 30000 bambini che al di sotto dei 3 anni che non hanno ancora una famiglia adottiva e che quindi vivono all’interno di istituti. Le informazioni raccolte suggeriscono che in alcuni Paesi, la disabilità è uno dei motivi principali dell’abbandono, alla quale si aggiungono poi le questioni economiche e le situazioni di vulnerabilità. Molto delle madri che scelgono di abbandonare o non riconoscere i loro bambini sono single e appartengono a minoranze etniche o a fasce più deboli della società.

Ai dati ufficiali, però, se ne aggiungono altri estremamente preoccupanti che non sempre è possibile tenere sotto controllo. Sono quelli che riguardano i bambini invisibili che nascono in gran segreto e che poi vengono abbandonati in strada.

Un fenomeno drammatico, questo, che rende necessaria un’azione di informazione ancora più massiccia rispetto alla gravidanza, al parto e al ruolo genitoriale. Non solo sulla prevenzione, e sull’eventuale possibilità di interrompere la gravidanza in maniera volontaria, ma rispetto alla possibilità di ricorrere al parto in anonimato che garantirebbe una tutela completa, fisica e giuridica, al neonato. Agevolando anche così le pratiche di adozione che in Italia aumentano sempre di più.

Tutelare i bambini e arginare il fenomeno

Come abbiamo anticipato, la soluzione per arginare un fenomeno che rischia di mietere vittime innocenti, è data proprio dall’informazione. Un figlio indesiderato, infatti, è considerato ancora un argomento tabù che rischia di ledere la moralità delle donne che non vogliono diventare madri, indipendentemente dalle ragioni che si nascondono dietro a questa scelta.

È un vero e proprio stigma quello che colpisce queste donne che, spesso, portano avanti gravidanze in gran segreto, fino a scegliere poi di abbandonare i loro bambini perché non credono di avere delle alternative.

Così ecco che quelle scene che vediamo nei film, quelle che lasciano col fiato sospeso e spezzano il cuore, diventano reali. I neonati vengono lasciati vicino ai cassonetti, nei parchi pubblici o fuori agli ospedali, in luoghi in cui si spera possano essere trovati, dove rischiano però di scomparire nella notte e in quella di non sopravvivere.

Secondo l’Ai.Bi., Associazione Amici dei Bambini, i bambini che vengono abbandonati ogni anno in Italia sono migliaia, ma solo qualche centinaia – come confermano le stime dell’ISTAT – vengono lasciati al sicuro all’interno degli ospedali o nelle Culle della vita, strutture che accolgono i neonati non riconosciuti e tutte le mamme che vogliono portare a termine una gravidanza in anonimato. Gli altri, invece, sono affidati al destino e non sempre questo può garantire un lieto fine.

Parlare di questo fenomeno, doloroso e silenzioso, è necessario per agire, per fare qualcosa di concreto che possa tutelare tutti i bambini indesiderati, senza colpevolizzare però la scelta dell’abbandono che di per sé può essere una ferita molto dolorosa.

Come abbiamo anticipato, la legge italiana offre una concreta possibilità a tutte le donne che, nonostante la gravidanza portata avanti, non vogliono diventare madri. Grazie al DPR 396/2000, art. 30, comma 2, infatti, a loro è garantito l’anonimato, mentre per i bambini è prevista l’apertura della pratica delle adozioni da parte del Tribunale dei minori.

Ed è su questa possibilità che bisogna insistere, per informare tutte le neo mamme che pensano di non avere scelta, che sono sole e spaventate e arrivano a commettere delle azioni estreme, come quella di abbandonare un bambino indifeso in strada. Azioni che, spinte dalla disperazione, possono trasformarsi anche in infanticidi.