Chi è Luca Nardi, il tennista italiano che ha battuto Novak Djokovic

Luca Nardi è l'astro nascente del tennis italiano: chi è il tennista che ha battuto Novak Djokovic. Curiosità e carriera

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Vent’anni, italiano – pesarese, per la precisione – tifoso del Napoli e una grinta pazzesca: il “baby azzurro” ha battuto Novak Djokovic. Si trovava al numero 123 del ranking Atp, ma dopo questa vittoria è destinato a entrare nella storia del tennis, salendo alla posizione 95: la top 100, dunque, lo attende. Ma chi è Luca Nardi, che di gavetta ne ha fatta tantissima, ed è riuscito nell’impresa di battere il suo idolo, Djokovic?

Chi è Luca Nardi, la lunga gavetta per arrivare in top 100

Quando sei così giovane, l’idea di poter “battere” il tuo idolo, Novak Djokovic, non è nemmeno contemplata, per pudore e rispetto. Eppure, Luca Nardi è riuscito nell’impresa più difficile di tutte: una vittoria per lui del tutto inaspettata, tanto che, alla fine del match, si è toccato il viso, quasi sospettoso del risultato raggiunto. Come a dire: se è un sogno, non svegliatemi. E nessuno ha intenzione di farlo: dalla posizione 123 del ranking Atp, è pronto a salire alla 95esima nella graduatoria del tennis maschile, per l’impresa conseguita al terzo turno del Masters 1000 di Indian Wells nel 2024.

La storia di Nardi è una delle tante dei giovani tennisti: il sogno coltivato, la passione portata avanti a ogni costo. Ha iniziato a giocare a tennis insieme al fratello Niccolò in un circolo di Pesaro. Al suo fianco ci sono sempre stati papà Dario, notaio partenopeo, da cui Luca ha ereditato il tifo sfegatato per il Napoli, e mamma Raffaella. La consapevolezza che il tennis fosse la sua strada è arrivata ben presto: esattamente a 16 anni, tanto che ha scelto di affidarsi sin da subito a un professionista, il coach Francesco Sani.

La carriera e le curiosità

“Una notte magica che non dimenticherò”. Così Luca Nardi ha commentato la sua vittoria. Traguardo che non è privo di molteplici sfide portate a casa, di successi raggiunti con impegno, sudore e fatica, non ultimo l’essere arrivato gli ottavi di finale al Masters 1000 di Indian Wells. Ha vinto il torneo giovanile Les Petit AS – in singolare e in doppio – e la svolta è giunta con la performance al Pune Challenger; in seguito, ha debuttato nel tabellone del Masters 1000 di Montecarlo, conquistando poi il titolo Challenger a Porto (il quarto, per l’esattezza). Del resto, si sa, in una carriera sportiva ci sono vittorie e sconfitte: alle finali Next Gen, si è fermato alla fase a gironi. Ma ogni tassello, tra cui il ripescaggio come lucky loser, lo ha portato a sconfiggere Novak Djokovic (idolo di cui tiene un poster in camera, che non ha intenzione di togliere), in una crescita costante.

Di sogni, il giovane talento italiano, ne ha molti, come partecipare a Wimbledon e vincere un torneo del Grande Slam. Cresciuto con il mito di Roger Federer, ha anche una passione per il padel, oltre che per il calcio. Cosa avrebbe fatto se non fosse diventato tennista? Il fisioterapista. E tra le sue “passioni” c’è la pasta al forno della mamma, a cui non rinuncia mai. Forse, solo per il sushi. E ora lo aspetta una lunga strada: quella verso la consacrazione.