Lin Yu Ting, chi è la pugile che ha rianimato la polemica alle Olimpiadi (come Imane Khelif)

La vittoria ai quarti di boxe di Lin Yu Ting riaccende le polemiche sull'idoneità di genere alle Olimpiadi di Parigi

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 5 Agosto 2024 13:25

Alle Olimpiadi di Parigi 2024 sembrano non volersi placare le polemiche. Dopo il caso della pugile Imane Khelif, riflettori puntati anche su Lin Yu-Ting, la pugile taiwanese che, esattamente come la sua collega, era stata squalificata dai Campionati del mondo di Nuova Delhi dopo la scelta dell’Iba.

Chi è Lin Yu-Ting

Nel mondo della boxe delle Olimpiadi di Parigi 2024 continuano le polemiche legate all’idoneità di alcune atlete pronte a contendersi una medaglia nella loro categoria. Dopo il caso che ha visto protagonista la pugile algerina Imane Khelif e Angela Carini, che ha scelto di abbandonare la competizione regalandole la vittoria, ora  anche Lin Yu-Ting è nel mirino dell’opinione pubblica per motivazioni simili a quelle che già ben conosciamo.

Nata nel 1995 a Taipei, Lin Yu Ting è una pugilessa di Taiwan che ha studiato all’Università dello Sport di Pechino e sta portando avanti una carriera di tutto rispetto: dopo aver conquistato la medaglia d’oro ai Campionati mondiali di boxe femminile AIBA del 2018 ha vinto una medaglia anche a quelli del 2019. Quella di Parigi non è la sua prima Olimpiade: aveva già gareggiato a Tokyo nel 2020 senza ottenere alcuna medaglia.

Proprio come Imane, anche Lin ha avuto difficoltà legate all’idoneità di genere nel 2023, quando ha gareggiato ai Campionati mondiali organizzati dall’International Boxing Association (Iba): dopo aver vinto la medaglia di bronzo della sua categoria, le è stata tolta per aver fallito i test di idoneità di genere, dovendo così lasciare il titolo alla bulgara Svetlana Staneva.

Le polemiche contro Lin Yu-Ting a Parigi 2024

Proprio come Imane, le polemiche legate all’idoneità di genere di Lin Yu-Ting sono arrivate anche sul ring. La puglilessa, considerata idonea alla competizione dal CIO, ha gareggiato proprio contro la bulgara Svetlana Kamenova Staneva nei quarti di finale di boxe dei 57 kg battendola per 5 a 0 ai punti. Una vittoria che le permetterà di vincere una medaglia di diritto: l’atleta si è infatti qualificata per le semifinali e, non essendo prevista la finale per il terzo e quarto posto, porterà a casa almeno la medaglia di bronzo.

L’incontro si è svolto per tutta la sua durata, a differenza di quello tra Imane e Angela Carini, ma nonostante questo non sono mancate le polemiche al termine della gara. L’atleta bulgara, nello scendere dal ring, si è rivolta verso il pubblico disegnando con le dita una X come a sottolineare di avere i cromosomi femminili.

Lin Yu-Ting e Svetlana Kamenova Staneva
Fonte: IPA
Lin Yu-Ting e Svetlana Kamenova Staneva

Un gesto diventato virale e che riaccende la polemica legata alla differenza dello sviluppo sessuale. Nonostante questo, Lin Yu-Ting è felice e soddisfatta del suo risultato: “So che tutti i taiwanesi mi sostengono e porterò questa energia fino alla fine. Ho ricevuto molti messaggi. Non li ho letti perché ho chiuso le mie piattaforme di social media” ha detto Lin dopo la sua vittoria.

Da parte del CIO, intanto, un’altra netta presa di posizione attraverso il portavoce Mark Adams: “Non riconosciamo i test Iba sul genere perché il loro procedimento non è lecito. Nessuno vuole tornare ai giorni in cui si facevano i test sui genitali. È una questione di diritti umani. Sono test non leciti, condotti in modo arbitrario. Una cosa è il dibattito sui social, un’altra la privacy e i diritti umani: quelli non si condensano in 140 caratteri”.