Documentari Netflix: una rosa infinita di opzioni in grado di accontentare una platea differenziata di spettatori: dagli amanti della psicologia criminale agli appassionati del mondo della natura o della mente. Continua a leggere l’articolo per conoscere da più vicino una parte del vasto assortimento promosso dal colosso dello streaming del divano.
Indice
1. La mente in poche parole
Tra i documentari Netflix si piazza in pole position “La mente in poche parole”. Breve ed intensa, la miniserie offre l’opportunità di far avvicinare tutti all’incredibile e quanto mai complesso mondo della psicologia. La prima puntata, della durata di 20 minuti, Memoria, svela vari meccanismi inconsci, permettendo di acquisire una maggior consapevolezza sulla modalità di archiviazione dei ricordi, spiegando tra l’altro il perché a volte si è sbagliato a dare adito a testimoni che hanno fornito descrizioni dettagliate su fatti in realtà mai avvenuti, vittime loro stessi del falso ricordo.
Il documentario socio culturale si piazza tra scienza e natura, la nota investigativa ripercorre alcuni dei quesiti più comuni che accompagnano la routine di ognuno, tra cui il comprendere il perché si fanno determinati sogni e quale legame ci può essere con l’aspetto introspettivo, o come gestire i disturbi d’ansia, per finire con un mini vademecum sulle sostanze psichedeliche. Memoria, Sogni, Ansia, Consapevolezza e Sostanze psichedeliche – questi i nomi degli episodi che si susseguono- accompagneranno le vostre serate.
Perché vederlo? La psicologia è in grado di fornire strumenti di consapevolezza capaci di migliorare drasticamente la forma mentis di ognuno, e di conseguenza il modo di vivere. Piccole pillole di circa 20 minuti l’una possono svelare dinamiche nascoste che prima si ignoravano del tutto, dando risposte a dei quesiti che hanno accompagnato, oltre la semplice curiosità, anche notti insonni o pensieri ricorrenti.
2. Pianeta assurdo
Cavalca un’onda più leggera ma non per questo meno avvincente “Pianeta assurdo”: tra i documentari Netflix sulla natura, non può mancare. La prima stagione dello scorso anno ha già regalato 12 episodi della durata ognuno di 19 minuti spaccati. Un susseguirsi di protagonisti provenienti dal mondo naturale si rincorrono in un cabaret di stranezze. Madre Natura si fa porta voce della narrazione scientifica, raccontando le vicissitudini degli animali più stravaganti del pianeta. Dal cielo alla terra, dalle piccole alle grandi creature: la bizzarria non ha risparmiato proprio nessuno come ci dimostra il documentario.
Quando dopo cena si vuole condividere assieme alla famiglia un momento piacevole che non richieda troppe energie, una serie leggera ma informativa sulla natura e sull’ecologia può rappresentare il giusto compromesso. Un assaggio? L’episodio Strategie di accoppiamento ricalca le dinamiche di pinguini, api, uccelli ed altri animali svelando il codice che permette loro di entrare in contatto con il sesso opposto. Fanno capolino anche la miracolosa lucertola Gesù Cristo in grado di correre sul pelo dell’acqua e il coleottero bombardiere che spara poltiglia.
Perché vederlo? “Pianeta assurdo” mette d’accordo tutti.
3. Il nostro pianeta
Se siete alla ricerca di documentari Netflix da vedere che abbiano una cornice naturale, allora provate “Il nostro pianeta”. La miniserie disponibile dal 2019 conta ad oggi una stagione, gli episodi sono incentrati sulla vita degli animali da un capo all’altro del mondo. Si va dall’episodio Mondi congelati a Giungle, da Acque costiere al Mare aperto, passando Dai deserti alle praterie. Le telecamere seguono gli spostamenti degli elefanti nel deserto alla ricerca del sostentamento, le migrazioni dei bisonti nelle praterie americane e tanto ancora.
Perché vederlo? Il cast di David Attenborough, attraverso questa interessante docuserie che si colloca tra scienza e natura, strizza l’occhio ai pomeriggi o alle serate in famiglia all’insegna della bellezza animale.
4. I’m a killer
Voglia di documentari Netflix crime? Si cambia decisamente tono con la serie “I’m a killer”, in cui i detenuti del braccio della morte prima di essere condannati narrano in prima persona i loro delitti, le motivazioni che li hanno spinti e tutto ciò che fa da corollario a quel momento che ha sancito un nuovo inizio del loro percorso di vita. Una serie avvincente in cui fungono da detonatori le narrazioni in prima persona di individui diversi per età, contesto o status sociale, ma tutti legati da un minimo comune denominatore: l’essere stato responsabile di uno o più omicidi. Della serie, ad oggi sono disponibili due stagioni e, dato il contenuto autentico nonché l’argomento trattato, è vietata la visione ai minori di 14 anni.
Perché vederlo? Ultimamente le serie o i documentari che trattano la criminalità suscitano grande interesse, ma quando a ciò si aggiunge una nota culturale che permette di sviscerare le motivazioni intrinseche di gesti così nefasti, l’interesse cresce a dismisura. Gli eventi di cronaca che accompagnano le notizie dei telegiornali avranno tutt’altro sapore se supportate da una cornice socio-culturale più profonda che possa, più che giustificare, motivare o per lo meno aiutare a comprendere i meccanismi si celano dietro (e dopo) i delitti.
5. Serial killer
Sulla stessa linea d’onda si adagia “Serial killer”, che conta dal 2018 una singola stagione. Il documentario consiste in una serie di interviste rilasciate dai detenuti dove il porta voce, Piers Morgan, tira le fila delle narrazioni dei serial killer, approfondendo le loro dinamiche. Ad oggi sono disponibili solo 3 episodi, ognuno di circa 45 minuti l’uno. Il primo ripercorre il pensiero di Mark Riebe, il quale durante una condanna per ergastolo a seguito dell’omicidio di una giovane madre, ha svelato di aver ucciso altre 12 persone.
Perché vederlo? Breve ma intenso, il documentario integra la necessità di dare un volto e una storia familiare e sociale dietro alcuni tra i numerosissimi omicidi (o presunti tali) che si sono consumati dagli anni ’80. Non basta giustificare il fenomeno di larga portata e che interessa potenzialmente tutti, affermando che c’è chi nasce con una particolare predisposizione o che questa possa esser scaturita da un’adolescenza problematica: il fenomeno è molto più complesso e variegato di quello che si possa pensare.
6. My way: the rise and fall of Silvio Berlusconi
Cambiando del tutto argomento, con un balzo a piedi uniti passiamo al mondo della politica, di cui Silvio Berlusconi, al di là del credo, ne è stato protagonista indiscusso per svariati decenni a livello internazionale e non. Ex Presidente del Consiglio, ha iniziato a frequentare la giovane movida prestando la sua voce accompagnata da un pianoforte, poi l’ascesa. Con i suoi 3340 giorni totali (ossia oltre nove anni), il Cavaliere è il politico che ha goduto di una carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dell’Italia repubblicana recente.
Il lancio del partito di centro-destra di Forza Italia poi confluito nel 2008 nel Popolo della Libertà e la sua ascesa politica sarà susseguita da un crollo della reputazione a seguito degli scandali in cui era diretto interessato assieme ad altri politici. Si racconta così Silvio Berlusconi, in un prima e un dopo riaccorpati in un unico corpus che da forma alla sua vita come persona, oltre che come uomo politico.
Perché vederlo? Ad oggi non guida più la vita politica come allora, ma si sa, la storia è un percorso evolutivo composto da tappe interconnesse fra loro. Conoscere il ruolo e gli eventi che hanno accompagnato una cospicua fetta della politica italiana permette di acquisire un livello di conoscenza ed una capacità di ragionamento alla base delle scelte che un cittadino può compiere oggi. Comprendere le dinamiche politiche vuol dire assumersi le responsabilità delle proprie scelte elettive ed esserne parte attiva.
7. Storia contemporanea in pillole
Tra i migliori documentari Netflix aggiungiamo in lista anche “Storia contemporanea in pillole”. Immagini d’archivio e infografica regalano brevi lezioni sulla storia dell’età contemporanea tramite rivelazioni scientifiche, movimenti sociali e interessi di grandi realtà internazionali. Se volete scoprire le dinamiche nascoste del mondo del marketing applicate su scala globale, siete nel posto giusto. Il documentario Netflix regala scoperte rivoluzionarie già nella sua prima -ed unica- stagione firmata 2020. Già dal primo episodio ci si cala di peso nella realtà del fast food, la moda culinaria che ha spopolato a partire dagli anni 50, sinonimo di velocità ed economicità, ma che porta con sé un significato molto più ampio.
Vengono analizzati tanti altri fenomeni moderni che ci riguardano più o meno da vicino tra cui l’enorme investimento di miliardi e miliardi di dollari annui che varie agenzie internazionali spendono per i viaggi spaziali, o l’ascesa della Cina, per arrivare a temi di natura ambientale come l’impatto che la plastica ha sulla capacità di riciclo e smaltimento. E poi ancora il Medio Oriente e il petrolio, i 9 miliardi di robot che tra braccia chirurgiche e auto spopolano sempre più, i cambiamenti sociali sollecitati dal femminismo, l’AIDS raccontato dalle storie degli oltre 40 milioni di persone che ci convivono ogni giorno.
Perché vederlo? Uno sguardo aperto e più profondo sulla società odierna permette di entrare in contatto con argomenti in modo più autentico, rifuggendo dalle banalità del sentito dire. Queste piccole perle di saggezza -che attingono ad un repertorio tematico tanto vasto quanto interessante- possono aumentare le capacità di analisi critica e il flusso del pensiero.