Cristóbal Balenciaga: il maestro della perfezione e dell’alta couture

Non era solo uno stilista, né tanto meno l'imprenditore, il fondatore dell'omonima casa di moda: Balenciaga era un artista, un artigiano della moda. Un maestro di eleganza e di perfezione, colui che è stato ribattezzato come il "Graal Keeper of Elegance"

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È grande e immensa l’eredità che ha lasciato Cristóbal Balenciaga. E non è solo quella che risuona nel suo nome, quello apposto sulle etichette dei capi d’abbigliamento e degli accessori che portano ancora la sua inconfondibile firma, anche a distanza di anni dalla sua morte. Ma è il suo minuzioso lavoro, la sua dedizione e quella passione che l’hanno trasformato nel maestro di tutti i couturier.

Non era solo uno stilista, né tanto meno l’imprenditore o il fondatore dell’omonima casa di moda: Balenciaga era un artista, un artigiano della moda. Un maestro di eleganza e di perfezione, colui che è stato ribattezzato come il “Graal Keeper of Elegance”.

Ecco perché a distanza di oltre 50 anni dalla sua scomparsa, il grande maestro della moda e di tutti i couturier viene ancora compianto, ricordato e celebrato. Ecco perché abbiamo deciso di farlo anche noi, ripercorrendo la sua storia e la sua carriera. Ricordando l’uomo dietro lo stilista.

Cristóbal Balenciaga

Siamo abituati a pensare che il successo, spesso, sia scaturito dalla fortuna, dai soldi e dall’agio. Eppure l’infanzia di Balenciaga non fu nulla di tutto questo. Nato nel 1895 a Getaria, in un piccolo villaggio nei Paesi Baschi, Cristóbal era il figlio di un pescatore e di una sarta.

È cresciuto in una famiglia molto umile, quasi sulla soglia della povertà, così da bambino iniziò a lavorare. Prima con la madre, poi diventando assistente di un sarto e lasciando la scuola all’età di soli 12 anni.

La passione, e il talento sviluppati già precocemente, glieli aveva trasmessi sua mamma. Ma quello che doveva essere solo un lavoro per supportare la famiglia si trasformò presto in una vocazione. Nella missione di una vita. Un lavoro, quello di creare abiti, che non lascerà mai per tutta la sua esistenza.

Erano molte le donne che frequentavano la bottega dove Balenciaga lavorava, ma una più di tutte cambiò per sempre il suo destino. Si trattava della marchesa di Casa Torre, Blanca Carrillo de Albornoz y Elio, che divenne sua sostenitrice e protettrice. Fu lei, stregata dalla bravura di quel giovane assistente, a scegliere di investire tutto sul ragazzo. Finanziò i suoi studi e permise al giovane Cristóbal di trasferirsi a Madrid per imparare tutto sull’arte della sartoria. Così ecco che nasceva il maestro della moda.

Cristóbal Balenciaga, infatti, è stato uno dei pochi stilisti nella storia della moda a occuparsi del disegno, del taglio e del cucito di tutte le sue creazioni.

In Spagna il nome Balenciaga diventò presto una garanzia. Le clienti aumentavano e con loro anche la sua fama. Tutte si rivolgevano a lui perché i capi che creava erano innovativi, ma soprattutto sapevano esaltare e valorizzare in maniera armoniosa il corpo femminile. Anche la famiglia reale aveva scelto di affidarsi allo stilista.

Nel 1919, raggiunto il successo nazionale, Balenciaga inaugurò la sua prima boutique a San Sebastián. Dopo di quella ci fu l’apertura a Madrid e Barcellona, ma a causa della guerra spagnola lo stilista fu costretto a mettere in pausa la sua attività, anche se per poco. Decise di trasferirsi a Parigi, pur restando sempre legato al suo Paese di origine, e proprio nella Ville Lumière fondò la sua casa di moda nel 1937. Era l’inizio di un era, la sua.

La regina consorte di Baldovino indossa un abito da sposa di Balenciaga
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La regina consorte di Baldovino indossa l’abito da sposa disegnato da Balenciaga

Il re della Couture

Tutte conoscevano Balenciaga. Le donne erano disposte anche ad attraversare l’Europa intera per conoscerlo, per indossare i suoi abiti, per essere vestite dal maestro. I suoi capi d’abbigliamento stavano cambiando la storia. Indimenticabili sono le collezioni ispirate al rinascimento spagnolo o quella che ha dato vita agli abiti indossati dalla Principessa di Spagna e ritratti da Diego Velázquez. Il suo Paese di origine era la sua più grande fonte d’ispirazione, impossibile non pensare ai boleri legati proprio all’abbigliamento dei toreri spagnoli.

Creò abiti, tantissimi, ma anche profumi. Il primo, Le Dix, fu lanciato sul mercato nel 1947. Gli altri, quelli che lo conoscevano e ammiravano le sue creazioni, lo elessero a maestro, a Re assoluto della Couture. Aveva soprannominato i suoi dipendenti “mostri”: riconosceva la loro bravura pagando loro gli stipendi più alti del settore.

Balenciaga lavorò sempre portando avanti le sue idee e il suo stile inconfondibile anche se questo significava andare contro le tendenze dominanti degli anni. Durante l’epoca del New Look, quello di Christian Dior, Balenciaga scelse di liberare la donna dal corsetto. Proposte la giacca a palloncino e gli abiti a tunica, inventò le bluse e i vestiti con le forme a uovo. Erano queste le sue innovazioni: giocare con i volumi e creare forme per esaltare armoniosamente il corpo delle donne.

Ci fu un momento, però, nella carriera dell’artigiano della moda dove tutto fu messo in discussione proprio da lui. Sul finire degli anni ’40, infatti, Balenciaga dovette affrontare la perdita del suo compagno di vita, nonché il suo più grande sostenitore sul lavoro. A causa della morte di Vladzio Jaworowski d’Attainville lo stilista si prese una pausa e pensò addirittura di chiudere la sua azienda. Alla fine, però, proprio per tutto quello che aveva costruito insieme a Vladzio scelse di andare avanti.

Disegnò l’abito da sposa della Regina consorte del Re Baldovino, vestì Grace Kelly, Jackie Kennedy e Greta Garbo. Nella sua azienda, e sotto il suo insegnamento, si formarono i grandi nomi della moda tra i quali Oscar de la Renta e Hubert de Givenchy.

Le divise di Air France disegnate da Cristóbal Balenciaga
Fonte: Getty Images
Le divise di Air France disegnate da Cristóbal Balenciaga

L’eredità di un maestro

A 72 anni, dopo aver costruito un impero e un’eredità che sarebbe durata per sempre, Cristóbal Balenciaga decise di ritirarsi dal mondo della moda. Qualche anno dopo, nel marzo del 1972, fu colto da un malore mentre era in vacanza ad Alicante e a causa di un infarto miocardico morì.

Balenciaga fu sepolto a Getaria, nella sua città natale, dove oggi è celebrato con un museo che conserva oltre 1000 pezzi provenienti dalle più diverse collezioni.

La sua morte ha significato una delle più grandi perdite per il mondo della moda. Alla notizia della sua scomparsa, infatti, il Women’s Wear Daily annunciò a tutto il mondo che “il Re” era morto. A ricordarlo, in questi anni, sono stati tutti gli stilisti che a lui si sono ispirati, ieri così come oggi. Coco Chanel lo considerava come l’unico artista capace di disegnare e creare con le sue mani abiti iconici; Givenchy, invece, lo aveva definito il più grande architetto dell’Haute Couture. Per noi, e per tutti, resterà per sempre Cristóbal Balenciaga, il Re, il maestro.

Cristóbal Balenciaga
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