Così come per la scelta dei mobili o di altri elementi che compongono la nostra abitazione, dai rivestimenti delle pareti ai pavimenti, anche i complementi d’arredo possono essere più o meno amici dell’ambiente. Dal momento che ogni nostra scelta ha delle ripercussioni sull’ambiente e in generale su chi ci circonda, vediamo come fare per scegliere al meglio anche i dettagli che rendono la nostra casa speciale.
Cosa si intende per complementi d’arredo
I complementi d’arredo, a mio avviso, sono quelle piccole cose che fanno sì che la nostra casa sia unica e parli di noi. Se vogliamo fare un parallelo con la moda, sono come il foulard portato per annodare la coda, un colore di rossetto particolare, o un bijoux trovato in un mercatino vintage. Sono contenitori, lampade, suppellettili, vasi, cuscini, cornici, soprammobili… tutte quelle cose che troppo spesso si tende ad acquistare in modo compulsivo.
Cosa sono i complementi d’arredo sostenibili
Sostenibili significa che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente. Se allarghiamo la definizione al concetto di sostenibilità sociale, allora è importante che siano anche rispettosi delle condizioni di vita dei lavoratori coinvolti nella loro produzione. Ce ne sono di svariati tipi, sia per genere che per materiale. Vediamo insieme qualche esempio.
Materiali riciclati
I materiali riciclati o rigenerati sono sempre un’ottima scelta quando si tratta di sostenibilità: tecnopolimeri riciclati, materiali plastici derivati da PET o nylon rigenerato sono opzioni eccellenti. Tappeti e corsie, ad esempio, possono essere in quest’ultimo materiale.
Materiali di recupero
I materiali di recupero sono sempre una delle scelte più sostenibili ed ecologiche in assoluto, perché riutilizzano oggetti già esistenti per dar loro nuova vita e farli diventare qualcosa di completamente nuovo: è un po’ il concetto di upcycling, in cui qualcosa che sarebbe destinato a venire smaltito come rifiuto diventa un oggetto ricercato e perfino di design. Legno e metalli si prestano benissimo, ad esempio, per realizzare cornici, ma anche contenitori o suppellettili dal gusto vintage o industriale. Nel caso del legno, verificatene la provenienza: esiste legname di recupero che proviene da vecchi mobili o case, o addirittura da bacini artificiali o dal letto dei fiumi.
Materiali bio
Le bioplastiche ormai vengono utilizzate anche per l’arredamento. Aziende come Kartell, che hanno basato la loro produzione sui materiali plastici, hanno presentato alcuni dei loro prodotti iconici realizzati in plastiche biobased o addirittura in plastiche rigenerate o riciclate.
Materiali certificati
Tra i complementi d’arredo figurano sicuramente i tessili: tappeti, cuscini, runner e simili. In questo caso, verificate che le fibre siano certificate OEKO-Tex o GOTS, in modo da essere certi della loro provenienza. Per quanto riguarda le certificazioni, nel caso del legno, se non fosse di recupero, fate attenzione che riporti la dicitura FSC, ossia proveniente da aree forestali coltivate responsabilmente, che vengono periodicamente riforestate.
Materiali naturali
Le fibre come la rafia, la canapa, il bambù e la juta posso essere utilizzate per realizzare contenitori e altri dettagli che daranno un tocco naturale alla vostra casa. In questo caso, se non sono in colori naturali, verificate che siano tinti in modo da rispettare l’ambiente.
Complementi d’arredo sostenibili: devono durare nel tempo
Come ogni acquisto che voglia essere sostenibile, anche per i complementi d’arredo un dettaglio da verificare è che l’oggetto possa essere riparato, rinnovato o anche semplicemente lavato in casa o smacchiato in modo facile. Questo può significare che deve essere facile da smontare e rimontare, pensiamo ad esempio al paralume in tessuto di una lampada.